Skip to content


Social network: la merda della rete!

da Abbatto i Muri:

Mi è capitato a volte di essere di malumore, perché un branco di cyberbull*, uomini e donne, mi insultavano, sicché vivevo poi la mia vita reale e quando c’era chi mi vuole bene a chiedermi “che ti è successo?” mi rendevo conto di quanto fosse assurdo tutto questo. Se vivi una vita normale, con i tuoi alti e bassi, gli affetti che spendono la propria giornata tentando di realizzare qualcosa di buono per se’ e chi sta loro attorno, è davvero difficile spiegare.

C’è gente che sta attaccata al computer dalla mattina alla sera, praticamente non hanno una vita, evadono costantemente la possibilità di affrontare i propri problemi, sono consumat*, depress*, cronicizzano situazioni già compromesse e quel che fanno è sfogare ossessivamente frustrazione scegliendo di volta in volta un obiettivo differente. Il loro maggiore godimento è il sangue, perciò vedi persone che campano solo di contrapposizione, non creano, non hanno molto da dire e dunque organizzano linciaggi contro quest@ o quell@ e plaudono, insultando, gonfi di livore, alla morte virtuale di qualcun@, alla sconfitta di quelle che sono persone.

Non c’è un dialogo che non si trasformi in un minaccioso contenzioso a chi ce l’ha più lungo, il potere di realizzare consenso su una impiccagione pubblica, e non parlo di una tecnica maschile ma di un modo di fare che riguarda tutt*. Non si riesce a tollerare la diversità di opinione. Non si può condurre un confronto dialettico senza un insulto, un augurio di morte, qualcosa che comunque galvanizzi persone che sembrano attivarsi solo quando c’è una rissa.

Gli esperti di marketing lo sanno: i flame sono quelli che attirano più lettori, più clienti, più assidue frequentatrici. Dai a un gruppo di gente in pasto qualcun@ riproducendo fascismi e istigando odio contro lui/lei e il popolo ti segue. C’è gente che addebita questo particolare metodo a gogne nominate di quella o l’altra fazione ma in realtà è una questione generalizzata e se anche pensi che il tuo motivo sia più nobile per insultare qualcun@ non puoi comunque nascondere il fatto che sei un@ come tant*: frustrat@, livoros@, incapace di gestire una discussione senza istigare odio o senza dirigerlo nei confronti di qualcun@.

Continued…

Posted in AntiAutoritarismi, Pensatoio, R-esistenze.

Tagged with .


#GenovaG8: arrestati i poliziotti? Ma chissenefrega!

Bloodstains_on_Diaz_school_following_police_action_in_July_2001

Da Abbatto i Muri:

Io quella notte c’ero. Come tanti compagni e compagne ero lì. Stavo alla Diaz, o meglio, alla Pascoli, che era la scuola di fronte. Dove c’era il legal team, la stampa e tutto il gruppo di informazione indipendente incluse le radio militanti e indymedia. Quel che è successo resta indelebile nella nostra memoria. Non sono cose che puoi dimenticare. Le urla, il terrore, ‘ste guardie mascherate che sfondavano qualunque luogo e che rompevano, frantumavano, cose e teste. Non fosse che da noi c’era la radio in streaming che raccontava in diretta l’ingresso degli agenti con i manganelli in mano le avrebbero suonate pure a noi che qualche livido, dopo due giorni di corse, intossicazioni da lacrimogeni urticanti, e ammaccature, potevamo ben annoverarlo.

Continued…

Posted in AntiAutoritarismi, Omicidi sociali, Personale/Politico, R-esistenze.


#Pescara, report dal contropresidio per la libertà di scelta: i preganti non c’erano!

Infine, come si è visto nelle città in cui i vari contropresìdi sono stati realizzati dalle compagne e dai compagni per la libertà di scelta, la storia delle preghiere è un bluff. In quei luoghi c’erano pochissime persone, per lo più uomini, oramai testimoni di una cultura integralista, a volte, come nel caso di Pescara, non c’era proprio nessuno.

Potete leggere com’è andata aper Milano, Firenze e Cosenza. In basso il report delle compagne di Pescara. Da Incroci De-Generi.

>>>^^^<<<

Pregant* dove siete? noi c’eravamo!

Il 4 gennaio, come ogni sabato dei mesi dispari, è stata lanciata dal comitato NO194  una maratona di preghiera a sostegno dell’iniziativa referendaria per l’abrogazione della legge 194/78 che regolamenta l’interruzione volontaria di gravidanza. Dal sito del comitato promotore risultava che la maratona si sarebbe svolta dalle 15 alle 18 anche presso l’ospedale civile di Pescara. A quanto pare, il lancio è andato a vuoto.

La maratona l’abbiamo fatta noi! In cerca di preganti,  abbiamo percorso  vialetti e cortili, setacciando tutte le strade di accesso alla struttura fino all’arrivo del buio pesto

ospedale1ospedale2

Continued…

Posted in AntiAutoritarismi, Anticlero/Antifa, Fem/Activism, Iniziative.