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Il “caso” di Gela: le variazioni intersex tra sensazionalismo mediatico e interventismo medico

Di questo caso si è parlato malissimo. Intersexioni per fortuna interviene per raccontarci meglio. Da QUI il post che leggete in basso e QUI una loro lettera scritta al presidente della regione sicilia. Buona lettura.

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di Michela Balocchi e Nicole Braida

Il caso del/della neonata/o all’ospedale di Palermo che presenterebbe un certo grado di atipicità genitale ci costringe a tornare a parlare della superficialità e approssimazione con cui il giornalismo italiano affronta la tematica delle variazioni intersessuali (o differenze nello sviluppo sessuale, o DSD); oltre che dell’approccio interventista che molti medici adottano ancora oggi, nonostante, da almeno un ventennio, associazioni, attivist* e studios* a livello internazionale si battano per il rispetto del diritto all’autodeterminazione delle persone con variazioni intersex/dsd e per la sensibilizzazione della classe medica e dell’opinione pubblica.

Come avevamo già fatto notare in questo articolo-appello del luglio scorso, il repertorio lessicale sfoggiato in queste occasioni continua a suonarci fuorviante e sensazionalistico. Anche in questo caso, diverse testate on line (Giornale di Sicilia, resapubblicaLibero, Affari Italiani, Il Mattino, solo per citarne alcune) hanno utilizzato espressioni come “sesso incerto” o, addirittura, “senza sesso”, banalizzando e appiattendo la ricchezza di sfumature possibili nello spettro di forme e variazioni sessuali umane (per una definizione più esaustiva dell’intersessualità/dsd si può fare riferimento all’articolo citato sopra così come a questo scritto della biologa ed esperta in Gender Studies Fausto Sterling).

Alcuni giornalisti ipotizzano, inoltre, che le caratteristiche atipiche possano essere ricondotte all’inquinamento atmosferico, assecondando un po’ morbosamente e strumentalmente la ricerca delle cause dell’atipicità di chi viene percepit* come freak. Se è vero che l’inquinamento atmosferico può danneggiare lo sviluppo dell’essere umano, bisogna anche ricordare che nascere con un’anatomia sessuale atipica è una possibilità che esiste da molto prima che esistesse un qualsivoglia inquinamento ambientale, come testimoniano le rassegne storiche sulla gestione delle variazioni sessuali nelle diverse epoche (si vedano, per esempio, Foucault, Marchetti, Fausto-Sterling, Dreger).

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#Francia, video #antiviolenza e la condivisione acritica di contenuti reazionari

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da Abbatto i Muri:

Succede che tre giorni fa, più o meno, alcune di noi cominciano a mostrare insofferenza perché circola un video riproposto su siti e blog femministi, veicolato da pagine sedicenti femministe, e l’aria inquisitoria è talmente pregna di giudizi sanzionatori che spingono all’autocensura al punto che si fa attenzione a fare emergere una critica che pure è ovvia. Per chi ha fatto studi di genere o per chi si occupa da anni di questioni di genere e comunicazione non è possibile non vedere quali messaggi reazionari si nascondano dietro immagini, video, articoli, post che vorrebbero parlare di violenza sulle donne ma in realtà usano il tema per veicolare messaggi di altro tipo. Siamo in Francia, è il luogo neocolonialista per eccellenza, classista, razzista, moralista e autoritaria nella maniera di definire un presunto femminismo che usa le lotte delle donne vittimizzandole, sovradeterminando i soggetti, imponendo criminalizzazioni e stigmi, prima sul velo, poi sulla prostituzione, ed è così chiaro che il messaggio complessivo che ne viene fuori è discriminatorio che non dovrebbe neppure esserci il bisogno di spiegarlo.

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La bambina “irruenta” e l’obbligo di “umiltà” verso il carabiniere

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da Abbatto i Muri:

Nelle scuole danno lezioni di “legalità“. Legalità corrisponde anche al rispetto per le forze dell’ordine. Un carabiniere va in una scuola di un paese della bassa Val Susa a parlare di bullismo. Una bambina fa delle domande e chiede perché le forze dell’ordine in Val Susa non si comporterebbero in modo “legale“. Difficoltà, disagio, imbarazzo, applausi per la bimba. QUI la storia raccontata da SpintaDalBass. Repubblica Pro/Tav non ci sta e ci tiene a ripristinare l’ordine e la disciplina tra la popolazione NoTav che si è mostrata troppo entusiasta per la cosa. Dunque ridimensiona il fatto, lo inserisce in dinamiche infantilizzate, spoglia di consapevolezza la bambina, manca poco che nell’articolo non si dica che la bimba ha problemoni. Infine un paio di dichiarazioni dell’insegnante che dice che la bambina sarebbe stata “irruenta” e poi usa la parola “umiltà” da adoperarsi nei confronti dell’interlocutore (o dell’autorità?). Una gran bella lezione di democrazia. Davvero.

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