di Beatriz Preciado su Libération del 14 febbraio 2014 (via Intersexioni)
traduzione di Paola Guazzo su guazzingtonpost
L’omosessualità è un cecchino silenzioso che mette una pallottola nel cuore dei bambini durante la ricreazione, li prende di mira senza cercare di sapere se sono bambini di bobo (borghesi-bohémiens, ndt), di agnostici o cattolici integralisti.
La sua mano non trema, né nei collegi del VI arrondissement, né nelle zone di educazione prioritaria. Tira con la stessa precisione sulle strade di Chicago, i paesi d’Italia o le periferie di Johannesburg.
L’omosessualità è un cecchino cieco come l’amore, splendente come una risata e anche tenera come un cane. E quando si stanca di prendere di mira i bambini, tira una raffica di pallottole vaganti che finiscono nel cuore di una contadina, di un taxista, di un cantante hip-hop, di una postina che fa il suo giro… l’ultima pallottola ha colpito una donna di ottant’anni, nel sonno.
La transessualità è un cecchino silenzioso che mette una pallottola nel petto di bambini piantati davanti a uno specchio o che contano i propri passi sulla strada per la scuola. Non si preoccupa di sapere se sono nati da inseminazione artificiale o da coito cattolico. Non si domanda se sono nati da famiglia monoparentale o se papà portava l’azzurro e mamma si vestiva di rosa. Non trema né al freddo di Sochi né al caldo di Cartagena. Apre il fuoco sia contro Israele che contro la Palestina.