Riceviamo e volentieri condividiamo, Da giulia del Collettivo Altereva di Torino:
Vorrei mandare una lettera aperta a chiunque desideri condividere questa lotta.
Vi chiedo di pubblicarla, non in virtù della mia conoscibilità o autorità mediatica, ma come femminista che usa abitare i collettivi, i movimenti, la città e che chiede ad altre donne di dare spazio alle proprie parole.
Parto dal desiderio di libertà che mi muove, parto dalla consapevolezza che il percorso di conquista delle nostre libertà passa necessariamente dalla lotta.
Qui, da tutte noi, cerco una risposta per dar senso a queste parole.
Si sta di nuovo combattendo una battaglia politica sul corpo delle donne, in un modo che abbiamo già vissuto.
Quest’offensiva si impegna su un doppio piano: dal basso, con la presenza dei no-choice negli ospedali, consultori (e a Torino di recente anche nei luoghi della formazione) e dall’alto nelle istituzioni europee e statali. La proposta di legge del governo del partito popolare conservatore spagnolo, oltre a riaffermare l’obiezione di coscienza per tutto il personale medico, introduce drastiche limitazioni alla possibilità di interrompere la gravidanza, attribuisce l’esclusiva decisione ai medici e riporta l’aborto a essere un reato.
Nella stessa direzione si colloca la bocciatura da parte del Parlamento europeo della risoluzione Estrela, che intendeva impegnare gli Stati della UE a mettere al centro delle proprie politiche sociali i diritti sessuali e riproduttivi, la lotta alle discriminazioni basate su genere e orientamento sessuale e l’autonomia di scelta delle donne.
Continued…