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#Milano, 12 aprile #Iodecido: Grande novità!

il pianto di mariaA Milano, per domani, 29 marzo, alle ore 11,00 a ZAM, Zona Autonoma Milano (via santacroce 19), Ambrosia chiama tutt* per una assemblea in vista della preparazione di una manifestazione nazionale da farsi il 12 aprile. QUI tutti i dettagli e i riferimenti e i perchè. In basso leggete anche quel che succede a Milano giusto in quella giornata. Buona lettura!

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Da Ogo:

Macabra marcia del Comitato No194 il 12 aprile nelle strade di Milano. Con croci insanguinate addobbate con fetini morti e litanie colpevolizzanti per scacciare il demonio, questi integralisti non si accontenteranno di stazionare davanti agli ospedali, come fanno ogni primo sabato dei mesi dispari, ma tenteranno di imporre la loro presenza lugubre e opprimente nel centro della città. Le parole d’ordine di questi individui sono no all’aborto, no all’eutanasia, no all’immigrazione, no a una sessualità libera e non riproduttiva e si alla famiglia tradizionale ed eteronormativa come unico modello. piu bimbi italianiCome se non bastasse, questo sparuto gruppo di fanatici da sempre va a braccetto ed è sostenuto dai gruppi di estrema destra, con cui condivide – tra gli altri – il desiderio razzista di promuovere la nascita di “più bimbi italiani” proprio come andava blaterando il duce. Un altro esempio di questa collusione con l’estrema destra è la partecipazione dei No194 alle veglie delle “Sentinelle in piedi”, dove Forza Nuova, Fratelli d’Italia, Famiglie Numerose Cattoliche e altri rivendicano il diritto all’omofobia mascherato da libertà di espressione.

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L’autodeterminazione è un diritto! #ddl405

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Da Intersezioni:

Non è un mistero che le persone transessuali, transgender e intersex subiscano costantemente discriminazioni e violenze. In Italia si può morire di transfobia per un crimine d’odio o per mano propria quando ci si suicida per bullismo transfobico, si può essere costrette/i a non proseguire gli studi per lo stesso motivo, si può fare la fame perché la discriminazione transfobica impedisce di trovarsi un lavoro, ci si può stressare per anni e anni con carta d’identità, patente e via dicendo che non rispecchiano la propria fisicità causando perpetui ed involontari outing, si può nascere con una delle tante forme di intersessualità e dover subire, coercitivamente, interventi che hanno tutto a che vedere con l’ossessione di questo mondo per il binarismo sessuale e ben poco con la salute; si può essere privi di qualsiasi diritto ufficialmente riconosciuto e nonostante questo essere additati come richiedenti di privilegi, si può piangere a reti unificate la morte dell’ennesima/o ragazzina/o  per omofobia, bifobia, transfobia e contemporaneamente negare a milioni di altri ragazzini/e un’esistenza non eccellente, ma almeno entro i limiti della decenza.

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Nessuno ascolta le sex workers? (Icone mute o calunniate dalle abolizioniste)

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Da Abbatto i Muri:

E’ un pezzo di Melissa Gira Grant pubblicato su The Guardian. Tradotto da Alice, revisionato da Martina, della mailing list traduzioni militanti di supporto alle sex workers, eccovi il testo dell’articolo. Buona lettura!

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Nessuno ascolta le lavoratrici del sesso?

con Melissa Gira Grant

Il dibattito sulla prostituzione non porterà a niente finché le donne che vendono servizi sessuali verranno viste come vittime da “salvare” e verrà ignorato il loro punto di vista, spiega un’ex sex worker in questo estratto dal suo nuovo libro.

Il dibattito sul lavoro sessuale è uno spettacolo, non importa quanto pacati o bendisposti si dichiarino coloro che vi partecipano. Attrae il pubblico con l’esca di un’emergenza -la prostituzione travolge la nazione!- e la promessa di far del bene sentendosi malissimo. Vengono offerte storie tristi di lavoro sessuale come lustrini luccicanti, mostrate per essere ammirate e poi spazzate via dal palco quando il numero è finito. Come ciliegina sulla torta, gli organizzatori possono anche invitare una puttana simbolo a esibirsi. E queste sono le domande per lei:

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