da Abbatto i Muri:
Vediamo: il Pd è quello che ha promosso una paternalista legge sul femminicidio che non è servita a niente se non come pretesto per legittimare repressione. Non si è occupato di prevenzione, ancora oggi i centri antiviolenza battono cassa affinché il governo faccia quel che vagamente ha promesso, mentre i femminismi filo/istituzionali gli suonano le serenate bene auguranti dalla 27esimaora e forse, dico forse, io lo spero, una oramai conosciuta vittima di violenza scansa la candidatura nella liste di quel partito. Candidatura che dimostra come il Pd preferisca rappresentare lo status di vittima alla quale lo Stato presta soccorso e dona spazi per quel ruolo e non altri che quello invece che favorire l’autorappresentazione delle donne autodeterminate le cui richieste vengono perennemente ignorate.
D’altro canto il Pd della nuova era mostrò sessismo fin dall’insediamento del governo. Con otto donne ministre l’operazione di marketing fu ben riuscita. Era il Pd della stessa corrente che al Parlamento Europeo si era astenuto dal voto del rapporto Estrela sul diritto delle donne ad un aborto sicuro e assistito; è quello che ancora al Parlamento Europeo votò a favore della autoritaria risoluzione abolizionista della prostituzione. E’ il partito in cui in tante, prima ancora che ragionare della pessima legge elettorale scelta, si preoccupavano solo delle quote rosa. Lo stesso partito che ha tra le sue fila donne, ora a quanto pare candidate alle europee, che vorrebbero risolvere i problemi della comunicazione in rete con la censura. E’ il partito che sta portando avanti il Jobs Act che è uno strumento atrocemente neoliberista che massacra le ultime garanzie per i lavoratori e precarizza ulteriormente le nostre vite. Parlo del partito che ha voluto la legge per realizzare la Tav Torino/Lione che intendono far realizzare lì a costo di criminalizzare chiunque tra i valsusini vi si opponga.