Da Abbatto i Muri:
Ragioniamo di quella sessualità che viene vista secondo schemi normativi, “naturali”, dicotomici, per cui ci sarebbe il maschile e il femminile e sennò ciccia. C’è un femminismo che persegue la purezza dell’orgasmo, a cui non piace il sesso “sporco”, e che davvero pensa al sesso piazzando stigmi sulle pratiche. Influenze sessuofobiche catto/fascio/integraliste? Non saprei. Quel che è certo è che se prima (e ancora adesso) una donna poteva essere targata in quanto pulla, puttana, zoccola, perché la dava con piacere oggi il recinto del “piacere” è stretto all’interno di un certo numero di regole ambigue, altrettanto autoritarie, elargite da un contesto che dovrebbe essere antisessista.
Secondo alcune la sessualità maschile è brutta. L’uomo sarebbe stupratore per natura. La penetrazione sarebbe stupro di per se’. L’orgasmo maschile, se non intriso di pentimento, subordinazione autoflagellante, è sporco. Dunque è sporca qualunque cosa abbia a che fare con l’eiaculazione maschile. Si torna all’assegnazione di un ruolo angelico alle donne. Il tuo corpo è sacro, abbi rispetto per te stessa, c’hai la tua dignità (e provvedi anche a quella delle altre), occhi ‘n terra e muru muru (occhi a terra e resta al margine della strada per non farti vedere).