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Transgender Europe: Comunicato stampa del 12 marzo 2013

Da Intersezioni:

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Aumento costante dei tassi di omicidio: secondo il progetto Trans Murder Monitoring condotto da Transgender Europe sono oltre 1.100 gli omicidi di persone trans riportati negli ultimi 5 anni.

Il progetto Trans Murder Monitoring (TMM) iniziato nell’aprile del 2009 monitora, rileva e analizza in maniera sistematica gli omicidi di persone trans riportati a livello mondiale. Resoconti aggiornati vengono pubblicati in inglese da due a tre volte l’anno sul sito del progetto “Transrespect versus Transphobia Worldwide” in forma di tabulati, liste di nomi e mappe: http://www.transrespect-transphobia.org/en_US/tvt-project/tmm-results.htm Continued…

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#VogliamoStudiDiGenere: La misteriosa condizione di visibilità-invisibilità degli Studi di Genere in Italia

Vincenza Perilli pubblica nel suo Marginalia uno scritto di Paola Di Cori che spiega qual è la condizione attraverso la quale sono vissuti, censurati, mortificati, in Italia, gli Studi di Genere. Noi, come già scritto, a questo punto continueremo a fare questo censimento per capire assieme a voi quanti e quali corsi sono stati chiusi, stanno confinati negli stanzini periferici degli Atenei, dove sia confinato il pensiero critico di tante persone che agli Studi di Genere si dedicano e che sembrano non avere cittadinanza presso le nostre Università “pubbliche”, dove chi paga le tasse (universitarie) non ha voce in capitolo e dove la cultura subisce una gestione aziendale che quando c’è da tagliare considera i Gender Studies superflui.

Il nostro Appello per chiedere che il Corso di Studi di Genere sia reinserito nell’offerta formativa dell’Ateneo calabrese, in italiano e inglese e spagnolo. Le adesioni, sempre più numerose (e non lo sono mai troppo: continuate ad aderire scrivendo a vogliamostudidigenere@grrlz.net), che stanno arrivando da ogni parte del mondo. La proposta di censimento.

Grazie a Paola Di Cori per la condivisione di questa sua consapevolezza. Buona lettura!

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A proposito della chiusura del corso di Studi di Genere tenuto all’Università della Calabria da Laura Corradi e dell’ appello per la sua riapertura, riceviamo un commento di Paola Di Cori – della quale ricordiamo, tra le più recenti pubblicazioni la raccolta di saggi Asincronie del femminismo e i contributi in Joan W. Scott. Genere, politica, storia (Viella) e Non si nasce donna (Quaderni Viola / Alegre). In questo suo intervento Paola ripercorre alcune delle tappe di quella che definisce la misteriosa condizione di visibilità-invisibilità” degli studi di genere in Italia. Buona lettura e condivisione! //

Continued…

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#VogliamoStudidiGenere: diteci che posto hanno nelle vostre Università!

L’appello perché si reinserisca il Corso di Studi di Genere nell’offerta formativa dell’Università della Calabria [Leggi QUI (in italiano) e QUI (inglese e spagnolo) e invia la tua adesione a vogliamostudidigenere@grrlz.net], procede speditamente e molte sono le adesioni che arrivano da ogni parte del mondo, a partire da contesti accademici che cercatamente non capiscono, a ragione, come sia possibile che in Italia, a sud, ovunque, gli Studi di Genere siano considerati un capriccio, un vezzo che si può archiviare con facilità senza restituirgli dignità alcuna.

Nel frattempo sulla pagina evento facebook arrivano da altre città notizie circa il modo in cui corsi affini vengono trattati (segnalateceli per favore!).

Chiara F. ci dice che: “Il corso di pedagogia delle differenze di genere dell’università Bicocca di Milano è stato tra i primi a saltare con i tagli della riforma Gelmini. Corso seguitissimo da quasi dieci anni, chiuso da un anno all’altro, senza spiegazioni.

Aleksandra dice: “La facoltà di scienze politiche dell’Università di Roma “La Sapienza” ha abolito, a partire dall’anno 2012/13 il corso di “Storia delle donne”. Il motivo, a quanto pare, sarebbe la mancanza di risorse economiche e a farne le spese è stato proprio questo corso, evidentemente considerato di minore importanza (trattandosi tra l’altro di un esame a scelta)

Chiara S.: “Torino: Liliana Ellena teneva il corso di storia delle donne. Ovviamente saltato. Adesso abbiamo una grande ricercatrice che pur avendo la cattedra di storia contemporanea dà un’impronta di genere ai corsi! Rivogliamo la cattedra di storia delle donne!

Graziella: “A Scienze Politiche, Catania, teniamo seminari sull’educazione di genere, ma a titolo completamente gratuito: vengono considerati tra i “corsi liberi”, alla stessa stregua di quelli sul cerimoniale.

Alisa: “Stanno per chiudere anche il corso di Politiche di Pari Opportunità all’Università di Padova (Dipartimento Scienze Politiche Giuridiche e studi internazionali). Alisa Del Re , direttora del Centro Interdipartimentale studi di genere

Fateci sapere quale posto hanno gli Studi di Genere nelle vostre Università. Diteci in quali stanzini a mo’ di carbonare segrete vi hanno confinato. Diteci quante tra voi sono state costrette ad emigrare per approfondire queste materie. Diteci perché in Italia i Gender Studies non hanno alcuna dignità e sono la prima cosa a saltare quando c’è da tagliare.

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