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Pestaggi selvaggi e spari a Palermo: carabinieri scatenati contro i lavoratori della Trinacria

Ci segnalano e riportiamo:

Palermo – sabato, 27 aprile 2013

Un gravissimo episodio di violenza inaudita si è consumato ieri notte a Palermo nei confronti dei lavoratori della Trinacria che manifestavano davanti all’Assemblea Regionale Siciliana in occasione della discussione della finanziaria regionale, al cui interno la Giunta Crocetta ha introdotto un articolo che prevede il licenziamento dei circa 3.000 lavoratori attualmente assunti a tempo indeterminato e il loro passaggio ad una sorta di Lavori Socialmente Utili, con un sussidio più che dimezzato rispetto ai salari attuali e senza contribuzione previdenziale.

Da sottolineare che buona parte dei deputati regionali è favorevole ad un emendamento che invece mantiene lo status quo.

Ieri notte intorno alle 23.30, mentre la stragrande maggioranza dei lavoratori stazionava davanti all’ingresso, una delegazione di 5 lavoratori tentava di incontrare i deputati che uscivano da un portone laterale presidiato da due pattuglie di carabinieri, i quali senza alcuna ragione, usciti dalle macchine hanno dato inizio ad un violentissimo pestaggio accanendosi in particolare contro un lavoratore che è finito in ospedale.

All’accorrere degli altri manifestanti che cercavano di sottrarre i compagni a questa forsennata violenza uno dei carabinieri ha estratto la pistola sparando ad altezza d’uomo: solo la prontezza dei presenti che si sono gettati a terra ha evitato che il fatto assumesse i caratteri della tragedia.

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Posted in Omicidi sociali, Precarietà, R-esistenze.

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Governo Nuovo? E se il buongiorno si vede dal mattino!

“La prima cosa detta da Letta per legittimare il nuovo governo di stampo pre-democristiano è che ci sono diverse donne. Perché il brand donna vende bene e restituisce una specie di impronta di pulizia morale e santità a qualunque istituzione. Dopodiché vorrò vedere se nei singoli provvedimenti e nelle posizioni politiche io potrò mai trovarmi d’accordo con tutte loro. A occhio direi di no.”- così dice la mia amica.

Poi abbiamo anche la rappresentante nera che a parte essere già stata accolta dai razzisti italioti nella solita maniera gentile di sempre è anche quella, che lei lo sappia o meno e a prescindere dalla sua competenza, una presenza legittimante di un governo le cui componenti hanno di certo bisogno di essere presentati un po’ meglio di come appaiono.

Dopodichè abbiamo i nomi. Alfano, uomo di fiducia di Berlusconi, firmatario del Lodo-Alfano, il legittimo impedimento, poi dichiarato incostituzionale, a capo del ministero dell’interno, il quale, tra le altre cose, gli consente di avere accesso alla Direzione Investigativa Antimafia e ai servizi segreti.

Fabrizio Saccomanni, direttore generale di Bankitalia, all’Economia. Stesso filone di Monti da lui elogiato e la cui politica economica gli piace tanto.

Allo Sport e Pari opportunità Iosefa Idem, pluricampionessa olimpica nella canoa, eletta nel Partito democratico. Di lei si può leggere sul suo sito dove su una pagina dedicata alle donne, inizia ragionando di una sua legittima rivendicazione e si mette a pontificare su stabilendo le priorità delle “donne” e l’utilità sociale financo psicologica dei bambini:

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Posted in Critica femminista, Pensatoio.

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#Cyberstalking: quando siete perseguitati/e da chi si sente esclus@ da voi!

Da Abbatto i Muri:

(…) Vi regalo questa cosa scritta a più mani con le amiche di FaS e sono certa può essere utile a tanti/e di voi. Buona lettura! 🙂

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Quello che desideri se non l’ottieni vorresti distruggerlo. Così si attiva il linguaggio dello stalker. Può anche essere una stalker, senza dubbio. La questione è esattamente uguale. Lo vedi dal rincorrersi di voci sulla rete, di persone che sentendosi rifiutate mortificano l’oggetto del proprio desiderio. L’obiettivo è sempre quello di attirare la sua attenzione, ovvero di sciuparne la soglia di desiderabilità affinché non sia più disponibile all’attenzione di chiunque altr@.

O sei con me o contro di me. D’altronde sono dinamiche assai note e il livello di ossessione e accanimento continua fintanto che l’acido corrosivo non sciupa il volto della persona che si intende rendere indesiderabile a chiunque altr@.

Vedete: stare sul web e occuparsi delle questioni di cui si occupa la gente come noi, roba di genere, ferite, offese, criticità relazionali, definizione e fotografia di una umanità complessa, espone comunque ad una richiesta, spesso è una pretesa, arrogante, violenta, che ti colloca in quello stesso ruolo nel quale non vuoi assolutamente stare: la cura.

Più una persona sul web è visibile e più attorno a lei vedi questo insieme di malumori e acredine, talvolta è puro odio, ostinato, scomposto, privo di senso, perché diventa comunque oggetto di desiderio.

Bisogna praticare l’inclusione a tutti i costi, anche di chi ti offende, bisogna prendersi cura dell@ stalker in virtù del fatto che egli/ella immagina di porgere l’odio in una dimensione più politica. Bisogna prostrarsi, praticare una inclusione e realizzare una disponibilità affettiva che può lasciarti svuotata, priva di energie, perché succede che talvolta non sia neppure reciproca e quando sei tu ad aver bisogno d’altri non li trovi o te li trovi contro.

Catalizzare l’attenzione implica spesso il sentirsi dire che il punto è che tu ci sei, esisti, e dato che ci sei susciti desiderio, bisogno di inclusione, necessità di approvazione, perché tante persone sono fragili, ne incontriamo tante – virtualmente – che sono chiuse in casa perché disoccupate, stanche, un po’ depresse, e questo mondo si riversa qui sul web alla ricerca di una risorsa affettiva e non accetta un no come risposta. Non riesce ad accettare un “abbandono”. Non accetta neppure un forse o un “non sono d’accordo“.

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Posted in Omicidi sociali, Pensatoio, R-esistenze, Scritti critici.

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