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Stereotipi sessisti: come sovvertire le pubblicità!

Da Abbatto i Muri:

Segnalato da Martina e Ivana (grazie!) Pubblicità sessiste, ove per sessiste non si intende che si stereotipizzano solo i ruoli femminili ma anche quelli maschili. La questione è da intendersi come viene perfettamente spiegata qui. Censure, autoritarismi e leggi speciali non sono una soluzione. Puntare a moralismi che reprimono solo ciò che riguarda la sfera dell’erotismo e della sessualità nemmeno. Avevo già proposto una diversa risposta culturale in cui si sovverte il significato stesso delle immagini sostituendo il sesso dei protagonisti. Si fa con i fumetti, le locandine che pubblicizzano i film, le immagini pubblicitarie. L’esempio che vedete nel video e nelle immagini in basso è proprio di questa categoria. Se avete tempo e voglia prendete un po’ di amici e amiche e allenatevi a sovvertire l’immaginario imitando le pose che vengono proposte nelle pubblicità. E’ assai più divertente, non richiede l’uso di tutori, ed è sicuramente molto più efficace. L’impatto è notevole. Basta guardare.

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Escrache femminista a Madrid per l’aborto libero. Cariche e arresti

escrache-gallardonDa InfoAut:

Un ‘escrache femminista’ ha colpito ieri pomeriggio a Madrid prima la sede del Partido Popular e poi la residenza del ministro della giustizia, Alberto-Ruiz Gallardòn; a scatenare la protesta è stata la proposta di legge dello stesso ministro del governo Rajoy che vorrebbe modificare l’attuale normativa sull’aborto restringendo notevolmente i casi in cui questo può essere praticato. Una legge che ancora una volta rimetterebbe in discussione un diritto conquistato dalle lotte delle donne, assecondando invece le richieste dell’ala parlamentare reazionaria e ultracattolica e le ingerenze della Chiesa.

Centinaia di persone, a maggioranza donne, si sono ritrovate in calle Genova, sede del PP, scandendo slogan contro il governo e invocando un aborto libero e gratuito e respingendo con forza l’ipotesi che questo possa essere inserito nel codice penale. Il quartier generale del Partido Popular era sorvegliato da un ingente schieramento di polizia che ha impedito l’accesso alla sede.

Il corteo si è poi spostato verso la residenza di Gallardòn, nei paraggi del primo obiettivo della protesta: qui la polizia ha dato maggiori segni di nervosismo, probabilmente anche per le grosse preoccupazioni e condanne che negli ultimi mesi la pratica degli escrache ha suscitato in diversi esponenti del governo (evidentemente timorosi di essere i prossimi a finire nel mirino delle proteste che si spingono sotto casa dei politici), i quali hanno chiesto il pugno di ferro contro questo tipo di contestazioni. Dopo aver spintonato e provocato i manifestanti richiedendone l’identificazione, la polizia ha poi caricato il presidio, causando alcuni feriti e arrestando due persone.

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Femminicidio: la parola sbagliata (di vittimizzazioni e moralismi)

Da Abbatto i Muri:

Angela Azzaro, oggi, su Gli Altri, scrive un articolo che ha come titolo “Perché è sbagliata la parola “femminicidio”. (Le donne come soggetti deboli. Così la violenza maschile aumenta.)“. A parte la questione della violenza connaturata al “maschile”, cosa che non condivido perché la cultura che produce la violenza, con i ruoli di genere assegnati, è veicolata, proposta, imposta, vissuta, da chiunque, vittime incluse, oltre al fatto che immaginare di criminalizzare un intero genere e vittimizzarne/santificarne un altro cozza poi in modo evidente con alcune delle ottime considerazioni che la Azzaro fa, a parte questo, dicevo, ci sono comunque molte cose con le quali concordo. Osservo poi che il termine “femminicidio” è biologicamente riduzionista oltre a ridurre la donna in femmina (in quanto femmina, etero, madre, utero, italiana), perché non tiene conto di altre vittime della violenza di genere, le trans tra tutte. Amplierei anche la parte che riguarda la pubblicità osservando la riproduzione di stereotipi sessisti che riguardano ogni genere. Di certo l’immagine di donna che felice lava il cesso è speculare all’uomo che è felice di fare brum brum con il macchinone e che non deve chiedere mai. Leggete comunque il pezzo per intero e decidete voi qual è la vostra opinione. Io riporto qui quello che ritengo molto interessante e da tenere assolutamente in considerazione per un discorso politico sulla violenza sulle donne.

A proposito di “femminicidio”:

“Perché il problema non è solo parlarne, ma come se ne parla. E se ne parla male, virando il discorso prettamente su due versanti pericolosi, pericolosissimi: vittimismo e moralismo. E’ come se si volesse curare la violenza maschile con alcuni degli ingredienti fondamentali che la generano.

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