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#OccupyGezi: Ecumenopolis, la città senza limiti [Il film che racconta Istanbul]

Da Abbatto i Muri:

Questo documentario [Ekümenopolis: Ucu Olmayan Şehir ovvero La Città senza Limiti] è un film/documentario [Sito] che risale all’anno scorso e che racconta dello sviluppo urbanistico di Istanbul. C’entra molto con quello che sta succedendo oggi in quella città. C’entra con quello che è successo a molte città europee, incluse alcune vaste aree italiane. E allo stato attuale mi vengono in mente le lotte NoTav, quelle NOPonte sullo stretto, e molte altre che sanno di rivolta a questi progetti di privatizzazione neoliberiste degli spazi e dei beni comuni in cui c’entrano capitali stranieri, smantellamenti di aree umane che diventano disumanizzate di conseguenza, con trasformazioni dei contesti sociali, una divisione per classi, culture, che oggi la Turchia nella rivolta attuale supera per unire tutto un popolo contro questo delirio. Insomma, vi suggerisco davvero di vederlo. E’ veramente ben fatto. Per guardarlo tenete conto che è in turco ma ci sono i sottotitoli in inglese.

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#OccupyGezi – Comunicato da #Taksim Solidarity: Taksim ovunque e ovunque Resistenza!

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Da Abbatto i Muri:

Taksim Solidarity diffonde il suo comunicato per raccontare un bilancio di quel che è stato e quel che è adesso. Tradotto e da fare circolare, trovate QUI la versione inglese e QUI quella turca. Per continuare a seguire gli aggiornamenti tradotti in più lingue, italiano incluso, vai QUI. Buona lettura e buona diffusione.

OVUNQUE TAKSIM, OVUNQUE RESISTENZA!

Taksim, 15 Giugno 2013

Taksim Solidarity ha realizzato questo comunicato in modalità collettiva attraverso incontri e discussioni nei forum per lunghe e lunghe ore fino al mattino.

La nostra resistenza è iniziata per impedire la demolizione di Gezi Park e salvare i suoi alberi e si è diffusa a Istanbul e per tutto il paese con la rabbia di migliaia di cittadini accumulata nel corso degli 11 anni di governo dell’AKP. Centinaia di persone hanno compiuto ora il 18 ° giorno della resistenza.

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Corpi di Stato: va in scena il salvataggio coatto delle donne!

Da Abbatto i Muri:

Leggo su La Stampa che nel decreto di governo annunciato per il sovraffollamento delle carceri, che martedì prossimo arriverà in consiglio dei ministri, è stato inserito un capitolo sulla violenza domestica. Non ho il decreto da commentare e analizzare (il contenuto dovrebbe essere questo) e dunque mi baso solo su quanto dice l’articolo che ovviamente potrebbe sbagliare. Il titolo parla di denuncia d’ufficio, ammonimento e pene più severe in difesa delle donne vittime di violenza.

L’ammonimento al violento potrebbe diventare lo strumento del Questore anche in assenza di querela di parte.

Sarà sufficiente che la polizia venga informata da qualcuno, che peraltro è garantito dall’anonimato, per chiamare d’ufficio il coniuge violento e intimargli di finirla con «tutti gli atti, non episodici, di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica che si verificano all’interno della famiglia o del nucleo familiare».

Quindi al Questore, lo stesso che se vai in piazza ti manda la polizia a manganellarti, si dà il ruolo di padre protettore delle donne mentre la questura sarà intasata di telefonate anonime da parte di persone che sulla base della propria percezione giudicheranno quanto avviene nelle case dei vicini e chiameranno per segnalare presunte e non accertate violenze senza che neppure si tenga conto della conferma da parte della presunta vittima.

Di fatto già adesso se ascolti un litigio e senti le legnate al di là della parete puoi avvisare le forze dell’ordine assumendotene la responsabilità. Dai nome e cognome, dopodiché spetta alla donna denunciare quello che le accade. Se non denuncia: i militari arrivano e, appunto, ammoniscono. Dunque nulla di nuovo.

Ma la querela di parte è indispensabile perché quel che a te può sembrare violenza per lei può essere una scelta. Se l’idea da cui parti è quella che qualunque cosa non corrisponda al sentire comune non è lecita, e che le donne che dicono di scegliere alcuni modelli di relazione o di vita siano comunque e sempre vittime da salvare, i tutori saranno legittimati a intervenire su ogni scelta delle donne.

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