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Considerazioni a margine sulla Slut Walk

Da Intersezioni:

Vorremmo con questo post dare l’avvio ad una riflessione più generale sulla SLUT WALK, sui suoi significati (e contraddizioni) e sulle sue prospettive future.
Abbiamo in proposito tradotto parte di un articolo scritto da Yasmin Nair, che riflette su alcune delle zone d’ombra della Slut Walk: lo abbiamo scelto perché alcune delle questioni sollevate risuonano dei dubbi che a volte ci attanagliano, e perché vorremmo con tutte le nostre forze evitare ciò che la Nair prefigura, quando si chiede:

La Slutwalk rappresenta la fine del femminismo?

‘Senza consapevolezza critica e volontà di affrontare ed agire in merito ai problemi strutturali, economici e politici che devono affrontare le donne e molti altri soggett*, la Slutwalk rischia di diventare l’Halloween del femminismo: quell’unico giorno dell’anno in cui le donne si sentono autorizzate a vestirsi in abiti succinti e a definirsi puttane, ma che le lascia prive di quel potere attraverso il quale realizzare davvero quel cambiamento che va oltre ad uno slogan in stile Obama.’

[…] Nel 2011, mentre sfilavo con migliaia di persone radunatesi in una splendida giornata estiva, e mi trovavo in piedi sopra una tribuna improvvisata a declamare un breve discorso, non ho potuto fare a meno di sentirmi eccitata alla prospettiva di assistere a ciò che per me rappresentava il riaffacciarsi, pieno di significati e importanza, del femminismo, un movimento che consideravo agonizzante – per non dire quasi scomparso.

Ho nuovamente tenuto un discorso alla Slut Walk di quest’anno, e mi sono trovata a chiedermi dove fosse finita tutta quell’energia. I travestimenti erano sempre quelli, così come i cartelli, provocatori e spesso molto divertenti, anche se le persone presenti erano molte meno. Nell’osservare la folla per la seconda volta, mi sono chiesta perché così poco fosse cambiato, e se questa volta, la Slutwalk rappresentasse non l’inizio ma la fine del femminismo.

Continued…

Posted in Corpi, Critica femminista, Fem/Activism, Iniziative.


De-individualizzarsi

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Non sono un uomo o una donna, sono transessuale

Genderbread-2_1Da Intersezioni:

“Non sono un uomo o una donna, sono transessuale” – discorso di Jamrat Mason al Pride di Hackney, settembre 2010, traduzione di feminoska, revisione di H2O.

(Trascrizione del discorso tenuto al Pride di Hackney nel 2010. Uomo trans e comunista anarchico, Jamrat Mason parla di genere, sessualità e sessismo e degli aspetti sociali più ampi delle questioni transgender).

Mi chiamo Jamrat Mason e ho una vagina. Sono coinvolto nell’attivismo comunitario di East London, ma oggi sono qui per parlare “da persona trans” di questioni transgender. Il termine “transgender” è un termine ampio che si riferisce a uno spettro molto vasto di persone che in qualche modo ‘cambiano rotta’ rispetto al genere che sta scritto sul loro certificato di nascita. Quindi non posso, in alcun modo, rappresentare tutte le persone transgender. Posso solo parlare del mondo per come lo vedo io, da dove mi trovo, nella mia posizione di transessuale.

Sono un transessuale fortunato. Prima di tutto perché sono vivo. E in secondo luogo perché ho una famiglia che mi ama. Queste due caratteristiche non dovrebbero essere questione di fortuna, ma al momento le cose stanno così. La mia esperienza è abbastanza unica, così ho pensato di farvene un breve resoconto: a 3 anni la mia prima frase è stata: “Sono un bambino”, a 7 anni, quando ero ancora convinto che questo fosse vero, i miei genitori mi portarono da uno psicologo. Lo psicologo disse che probabilmente soffrivo di “disforia di genere”. I miei genitori ne discussero a scuola, e mi permisero di portare i capelli corti e indossare la divisa da ragazzo. A 8 anni sono entrato in cura da uno specialista di Londra (a carico dell‘NHS, il sistema sanitario nazionale) che mi ha seguito fino ai 18 anni. A 12 anni mia nonna ha finanziato il mio cambio di nome sui documenti. Ho vissuto come un maschio da quando avevo 7 o 8 anni. Ho attraversato completamente la pubertà femminile e, raggiunti i 21, anni ho cominciato ad assumere testosterone. Mi sono operato a 22 anni. Ora ne ho 24 perciò sono come mi vedete da circa 2 anni.

Continued…

Posted in fasintranslation, Personale/Politico, Sessismo.

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