Skip to content


#NoTav: criminalizzazione del dissenso e strategia della tensione!

repubblica.it

Eppure, seguendo lo stesso esempio del senatore, potremmo dire che quelle minacce potrebbero essere opera di uno sconosciuto mitomane, oppure potrebbero, che so, essere frutto di strategia della tensione, di un accanimento contro un movimento che a tutti i costi bisogna fare apparire come criminale. E in generale potremmo anche rilevare come Repubblica faccia disinformazione, perché nell’articolo si parla di una lettera contro il senatore con quelle tempestive stelle a cinque punte che giustificano qualunque azione repressiva e poi nel titolo la addebita, senza averne, immagino, le prove, al Movimento NoTav.

E’ giornalismo questo? O è una crociata?

Si sa che Repubblica sia bravissima a ricavare spazio per le donne quando esse sono funzionali a certe dinamiche di potere. Se denunciano violenze che arrivano dalle forze dell’ordine invece l’idea che bisogna far passare è che siano tutte bugiarde. E dire che il Pd sarebbe il partito che vanterebbe una attenzione (fasulla) per le donne, quando queste assegnano deleghe in bianco e voti nella loro direzione. Dove sono le donne del Pd in questa occasione? I girotondi? I balletti contro la violenza dulle donne di piazza? I comunicati indignati? Dove sono le Snoq, le signore borghesi, le rappresentanti istituzionali. Dove siete, dunque? Quando e come verrete a chiederci di partecipare alle vostre cose la prossima volta che vi sentirete “minacciate” dall’estrema pericolosità di un manifesto sessista?

C’è in pericolo la democrazia, il diritto di dissentire, di partecipare alle decisioni che riguardano i propri territori, di poter dire a voce alta che tante persone, di qualunque età, inclusi sindaci, deputati, chiunque abiti in valle, non condividono la pratica di militarizzazione ed espropriazione di un territorio per realizzare un’opera inutile fatta solo per riempire le tasche di alcuni. E voi zitte, ovviamente, a capo chino, a non dire niente sulle botte che si ricevono in piazza mentre si rivendicano i propri diritti, salvo poi ricavarvi un facile martirio quando un ragazzino di 15 anni scrive un insulto  via web ad una rappresentante istituzionale e allora evocate l’emergenza violenza sulle donne e la necessità di un paio di leggi che serviranno a monitorare, spiare, censurare, militanti, attivisti/e, persone che poi, per l’appunto, subiranno altra repressione. Perché quello che fate è solo legittimare tutori e repressione. Solo questo.

Continued…

Posted in AntiAutoritarismi, Comunicazione, NoTav, Omicidi sociali, R-esistenze.


Manifesto per un censimento delle denunce e l’amnistia per le lotte sociali

1002101_1376059099284360_1045656018_n

Da Osservatorio sulla Repressione:

Negli ultimi mesi, fra alcune realtà sociali, politiche e di movimento, ma anche singoli attivisti e avvocati, è nato un dibattito sulla necessità di lanciare una campagna politica sull’amnistia sociale e per l’abrogazione di quell’insieme di norme che connotano l’intero ordinamento giuridico italiano e costituiscono un vero e proprio arsenale repressivo e autoritario dispiegato contro i movimenti più avanzati della società. Da tempo l’Osservatorio sulla repressione ha iniziato a effettuare un censimento sulle denunce penali contro militanti politici e attivisti di lotte sociali. Ora abbiamo la necessità, per costruire la campagna, di un quadro quanto più possibile completo, che porterà alla creazione di un database consultabile on-line. Ad oggi sono state censite 17 mila denunce.

Il nuovo clima di effervescenza sociale degli ultimi anni, che non ha coinvolto solo i tradizionali settori dell’attivismo politico più radicale ma anche ampie realtà popolari, ha portato a una pesante rappresaglia repressiva, come già era accaduto nei precedenti cicli di lotte. Migliaia di persone che si trovavano a combattere con la mancanza di case, la disoccupazione, l’assenza di adeguate strutture sanitarie, la decadenza della scuola, il peggioramento delle condizioni di lavoro, il saccheggio e la devastazione di interi territori in nome del profitto, sono state sottoposte a procedimenti penali o colpite da misure di polizia. Così come sono stati condannati e denunciati militanti politici che hanno partecipato alle mobilitazioni di Napoli e Genova 2001 e alle manifestazioni del 14 dicembre 2010 e del 15 ottobre 2011 a Roma.

Continued…

Posted in AntiAutoritarismi, Iniziative, Omicidi sociali, R-esistenze.


Con Marianna, con Marta, con Sole….. con tutte le compagne e i compagni in lotta contro il Tav

Da Coordinamenta femminista e lesbica di collettivi e singole:

Con Marianna, con Marta, con Sole….. con tutte le compagne e i compagni che nella lotta contro il Tav hanno difeso e difendono la libertà di tutte e di tutti

Le testimonianze  di chi venerdì 19 luglio in Val di Susa  ha partecipato alla manifestazione notturna, degli /delle arrestate /i e dei valligiani e delle valligiane che ci dicono di agguati da parte della polizia, di pestaggi, di lacrimogeni ad altezza d’uomo, di insulti e molestie sessiste, di minacce e sputi, sono diametralmente opposte al racconto fatto dai media che mutuano le veline della questura.

A conferma che siamo in un regime e che viene guardata con occhio benevolo la causa dei dimostranti , di quello che genericamente chiamano popolo, delle proteste giovanili, solo e soltanto quando avvengono in altri paesi .

E,in prima fila, nella demonizzazione delle lotte sociali ci sono gli esponenti del PD a conferma del loro ruolo di  rappresentanti del progetto neoliberista qui da noi, progetto che comporta devastazione del territorio e dell’ambiente in nome del profitto.

E, con un metodo tipicamente nazista, attribuiscono agli altri quello che sono loro, violenti e rappresentanti in Italia del terrorismo neoliberista.

C’è stato un salto di qualità nell’operato delle forze di polizia, nelle scelte e negli obiettivi dello Stato, salto che è evidente in ciò che scrive la carta stampata, in ciò che dicono i media mainstream: viene descritto un fantomatico patto tra “anarchici” e “autonomi” che costituirebbero la parte violenta del dissenso organizzato e che avrebbero ormai prevaricato la parte democratica del popolo della valle. Il vecchio tentativo e sempre in atto di dividere buoni e cattivi, democratici e violenti.  Attentati incendiari alle società collaborazioniste, aggressione ai lavoratori, lettere minatorie sarebbero il risultato dell’ala oltranzista.

Ma non basta.

Gli/le arrestati/e di venerdì vengono descritti come estranei alla Valle, sono tutti “di fuori”, nessuno abita lì, e sono multiformi ed eterogenei, vanno dai 17 ai 56 anni, ma una cosa li accomuna: sono “estremisti”. Viene usato proprio questo termine, ma quello di terroristi aleggia come uno spauracchio da tirare fuori al più presto.

Continued…

Posted in AntiAutoritarismi, Comunicazione, Critica femminista, Fem/Activism, NoTav, R-esistenze.