Eppure, seguendo lo stesso esempio del senatore, potremmo dire che quelle minacce potrebbero essere opera di uno sconosciuto mitomane, oppure potrebbero, che so, essere frutto di strategia della tensione, di un accanimento contro un movimento che a tutti i costi bisogna fare apparire come criminale. E in generale potremmo anche rilevare come Repubblica faccia disinformazione, perché nell’articolo si parla di una lettera contro il senatore con quelle tempestive stelle a cinque punte che giustificano qualunque azione repressiva e poi nel titolo la addebita, senza averne, immagino, le prove, al Movimento NoTav.
E’ giornalismo questo? O è una crociata?
Si sa che Repubblica sia bravissima a ricavare spazio per le donne quando esse sono funzionali a certe dinamiche di potere. Se denunciano violenze che arrivano dalle forze dell’ordine invece l’idea che bisogna far passare è che siano tutte bugiarde. E dire che il Pd sarebbe il partito che vanterebbe una attenzione (fasulla) per le donne, quando queste assegnano deleghe in bianco e voti nella loro direzione. Dove sono le donne del Pd in questa occasione? I girotondi? I balletti contro la violenza dulle donne di piazza? I comunicati indignati? Dove sono le Snoq, le signore borghesi, le rappresentanti istituzionali. Dove siete, dunque? Quando e come verrete a chiederci di partecipare alle vostre cose la prossima volta che vi sentirete “minacciate” dall’estrema pericolosità di un manifesto sessista?
C’è in pericolo la democrazia, il diritto di dissentire, di partecipare alle decisioni che riguardano i propri territori, di poter dire a voce alta che tante persone, di qualunque età, inclusi sindaci, deputati, chiunque abiti in valle, non condividono la pratica di militarizzazione ed espropriazione di un territorio per realizzare un’opera inutile fatta solo per riempire le tasche di alcuni. E voi zitte, ovviamente, a capo chino, a non dire niente sulle botte che si ricevono in piazza mentre si rivendicano i propri diritti, salvo poi ricavarvi un facile martirio quando un ragazzino di 15 anni scrive un insulto via web ad una rappresentante istituzionale e allora evocate l’emergenza violenza sulle donne e la necessità di un paio di leggi che serviranno a monitorare, spiare, censurare, militanti, attivisti/e, persone che poi, per l’appunto, subiranno altra repressione. Perché quello che fate è solo legittimare tutori e repressione. Solo questo.