Da Abbatto i Muri:
Scrivo alla lettera perché, al di là dello sfogo della donna che ha consegnato lo scritto ad una testata giornalistica, poi è pur sempre quella testata che decide di usarla attraverso una strategia comunicativa per orientare l’opinione della gente in una certa direzione. E dico questo perché faccio comunicazione anch’io, creo personaggi, metto in bocca a certe anime di carta verità presunte e so che nel momento in cui ho raccontato, perché l’ho fatto e con grande impegno e passione, la storia vera di persone vere che mettevano nero su bianco la propria esperienza, nel caso in cui non corrispondeva alla narrazione dominante e soprattutto non orientava l’opinione di lettori e lettrici in senso autoritario, allora mi hanno detto che era falsa.
Lo stesso giornale che ospita la lettera di questa donna vittima di violenza ha giorni fa ospitato un articolo in cui si diceva che “la realtà è diversa” e un altro articolo in cui un senatore del Pd dava della bugiarda ad una donna che ha denunciato di aver subito molestie da parte di alcuni tutori dell’ordine auspicando addirittura che fosse denunciata per calunnia.
E dunque, vedi, c’è un perché rispetto al fatto che si sceglie di veicolare certi contenuti e altri no. E il perché sta tutto nella retorica della quale ti servi per legittimare le Istituzioni e per motivare la tua richiesta finale. Sostieni che in Europa si sono dotati di leggi che impedirebbero alle donne di restare rinchiuse così come stai tu e vorrei tanto capire di che Europa parli e di quali leggi sostanzialmente auspichi l’approvazione. O meglio: vorrei sapere qual è la direzione che sta scegliendo Repubblica, le figure politiche governative che sostiene, quando si parla di violenza sulle donne.
Scrivi: “Ma questo non è possibile se lo Stato non si mette dalla nostra parte e non fa finalmente una legge (già presente negli altri paesi dell’Ue) che punisca i veri colpevoli e non noi vittime. E se non saranno i ministri a farlo dobbiamo essere noi a farci sentire per avere diritto ad una vita da esseri umani e non da prigionieri.”
Continued…