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#Boldrini vs #M5S: ma che è ‘sta fretta di convertire in legge il Dl Femminicidio?

not-in-my-nameDa Abbatto i Muri:

Se dal 14 agosto le donne saranno un po’ più protette, e questo è solo il primo passo, dovremmo essere tutti orgogliosi.” – dice Franceschini secondo l’ennesimo articolo dell’Unità che ci tiene a fare apparire i “grillini” come brutti, sporchi e cattivi. Ma come, qui si parla nientemeno che di f-e-m-m-i-n-i-c-i-d-i-o e voi osate sollevare questioni di altro genere? Da ora in poi chiunque si frapponga tra la totale legittimazione di questo decreto legge, dei tempi di discussione e conversione in legge, sarà etichettato come chi é contro le donne.

Cara #Boldrini, quel decreto legge non piace alle stesse donne che lottano contro la violenza sulle donne e la convocazione al 20 di agosto, in assenza dell’intero contesto parlamentare in gran parte a fare altro, non consente una discussione seria. Capisco che vi sia l’urgenza di archiviare questo decreto legge come fosse un successo estremo di questo governo ma la fretta? Non è quella che non consente un dibattito democratico, quando c’è la massima attenzione e la massima presenza, che potrebbe dare voce anche a tutte le critiche di cui lei non ha riportato neppure una virgola?

E oltretutto: chiunque ora si opporrà a quel decreto legge, inclusa la corte che presto lo giudicherà inconstituzionale, sarà schedato come insensibile alla violenza sulle donne?

E inserire nel decreto norme autoritarie che sovradeterminano la volontà delle stesse vittime di violenza sarebbe forse prova di sensibilità?

Continued…

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Referendum #LeggeMerlin: come prendere soldi dalle sex workers senza riconoscere diritti!

602972_567302266644492_1826942944_nDa Abbatto i Muri:

C’è un sindaco che vuole abrogare parte della Legge Merlin.

L’articolo dell’Espresso ne parla raccontando di una particolare esigenza di fondi, soldi, contributi da parte delle prostitute che con le loro tasse, così si scrive, potrebbero aiutare il welfare. Attorno all’idea di abrogazione che si traduce in un referendum, per il quale si raccoglieranno le firme a partire da settembre, si sommano una serie di altre proposte, spesso provenienti dalla Lega, in qualche caso dal Pd, di “regolarizzazione”, o presunta tale, del fenomeno della prostituzione.

Della proposta di referendum Pia Covre, presidente del Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute, parla in modo scettico e nel frattempo spiega cosa in realtà loro vorrebbero:

Vorremmo una bella proposta depositata in Parlamento e al Senato per quanto possibile  ispirata alla legge della Nuova Zelanda. Se si vuole andare a regolamentare dovrebbe essere così oppure fermiamoci alla decriminalizzazione!

Pia Covre parla di “propaganda“. Non le piace l’idea di stracciare “l’unica legge che ha restituito la libertà alle donne” salvate dallo sfruttamento e sostiene che si tratti d’altro che non corrisponde esattamente alla “regolarizzazione del fenomeno“.

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#StigmaKills: a Porto Sant’Elpidio va di moda il pestaggio della prostituta!

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Da Abbatto i Muri:

Un mese fa a Roma e in molte altre città del mondo tantissime persone, sex workers, presidiavano le zone antistanti i consolati svedese e turco per dire No alla violenza sulle Sex Workers. Oggi leggo di un pestaggio contro una prostituta rumena. Picchiata a sangue non si sa se dal pappone, dal cliente, da un fascista. Accade a Porto Sant’Elpidio ed è un posto che non mi è per niente nuovo.

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