Dal Collettivo Aleph:
Mussolini spesso ripeteva nei suoi discorsi che la donna, nella perfetta e funzionale società fascista, doveva “far figli, molti figli, per dare soldati alla patria”. D’altronde, recitava un altro slogan di questi simpaticoni, “la maternità sta alla donna come la guerra sta all’uomo”. I conti dunque tornano.
Basta solo questo per capire che, prima di ogni cosa, prima di ogni idea, prima di ogni sentimento politico, dirsi antifascista per noi è strettamente legato al nostro essere donne, femmine, persone di sesso femminile. Non vogliamo entrare nel merito del ruolo della donna nella società e tutta quella serie di stronzate, perché di certo impacchettare un ruolo più o meno emancipato, più o meno moderno, più o meno equilibrato non è la soluzione a nessun problema; così anche non lo è mettere e spostare diritti come fossero calamite di un frigo. Dicevamo, non volendo entrare nel merito di queste questioni, essere antifascista per una donna significa essere una donna libera. Essere una donna libera significa avere l’opportunità di compiere delle scelte in base ad esigenze e desideri propri, essere tutelata nelle scelte che si compiono. No, non è del voto che parliamo.
Per fare un esempio concreto: il due novembre forza nuova ha organizzato a Catania un presidio per la difesa della vita e della famiglia tradizionale. Insomma, la sagra dell’ottusità.
Che significa difendere la vita per questa gente?
Difendere la vita per questa gente significa ignorare la 194 (che, seppure con mille difetti, per chi non lo sapesse, è quella legge che rende legale abortire in strutture pubbliche, entro un certo periodo di tempo) e magari ritornare a quel regime per cui l’aborto era un reato penale, ovviamente punibile. Difendere la vita, per lor signori, significa impedire degli aborti assistiti in strutture adatte e, inevitabilmente, indurre come un tempo a soluzioni clandestine, in cui le condizioni igenico-sanitarie di queste piccole operazioni producevano effetti devastanti, che conducevano anche alla morte. Altro che difendere la vita, no?!