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La prostituzione per alcune è professione libera, stacce!

Da Abbatto i Muri:

Detta_Lalla continua la sua riflessione sul tema Prostituzione e Minorenni. Dopo l’Ode a Concita eccovi una summa di pensieri intelligenti illustrati in tweet.

Premessa: a me non interessa stabilire nei particolari cosa è successo, mi interessa commentare la lettura mainstream sulla prostituzione e capire come funziona il principio transitivo tra critica prostituzione\critica alla libertà sessuale degli e delle adolescenti.

Un po’ seriamente sulla questione baby prostitute, cerchiamo di distinguere le assi della narrazione:

Il frame in cui è inserita la vicenda è quello della promiscuità sessuale, sesso ‘leggero’, problemi famigliari e psicologici disagio economico. Altri elementi sono: l’accesso facile alle tecnologie, l’uso di queste nel gruppo dei pari come strumento emancipazione, bisogno di accettazione.

Altro elemento fondamentale, ripetuto nei titoli è l’assenza della figura paterna di riferimento (quindi mancanza di controllo). La commistione di tutti questi elementi è usata per dipingere un quadro che spieghi come si passa dal sesso adolescenziale alla prostituzione.

Poi: la prostituzione (sesso per soldi) è naturalmente* vista come il Male assoluto. Attenzione: nella narrazione mainstream non si stigmatizza lo sfruttamento della prostituzione, cioè quando un terzo costringe una persona a prostituirsi (e quindi una violenza facilmente riconoscibile), si stigmatizza, invece, e si dà disvalore all’idea del ‘vendersi’, ‘vendere il proprio corpo’ ‘usarlo come mezzo per ottenere qualcosa che si desidera’, anche nel caso in cui questo non derivi da alcuna costrizione specifica, ma sia vissuto dall’interessat* come una scelta.

Continued…

Posted in AntiAutoritarismi, Critica femminista, Precarietà, R-esistenze, Sex work.


La Coordinamenta verso il 25 novembre: “Noi saremo ovunque”!

Da La Coordinamenta:

La Coordinamenta verso il 25 novembre 2013

“Care compagne

Abbiamo portato a sintesi le nostre riflessioni  per il prossimo 25 novembre. Ve le mandiamo per condividerle.

Venerdì prossimo 8 novembre ci vedremo al 22 di via dei Volsci alle ore 19 e 30

e vorremmo fare una riunione allargata e aperta con le compagne con cui abbiamo un comune sentire per poter decidere insieme e condividere le iniziative verso il 25 e per il 25.

Un abbraccio da tutte noi”

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NOI SAREMO OVUNQUE!

In questi anni abbiamo percorso diverse strade, insieme a tante altre compagne e gruppi di Roma e di fuori Roma, con cui ci siamo rapportate e che hanno partecipato con noi ai momenti nazionali di discussione collettiva, analizzando e riflettendo sulla nostra condizione di genere oppresso e cercando di non dimenticare la necessità del rapporto continuo e dialettico tra teoria e prassi, tra pensiero e pratica politica, sempre convinte che l’analisi sia momento fondante di ogni presa di parola e di azione, per non rischiare di lottare contro noi stesse e contro il nostro stesso percorso di liberazione.

Il nostro percorso di analisi e di lotta contro la violenza maschile sulle donne ci ha condotte ad indagare non solo sugli effetti e sui risultati manifestamente sotto gli occhi di tutte e tutti, ma sulle ragioni strutturali che della violenza maschile sono causa.

Continued…

Posted in AntiAutoritarismi, Corpi/Poteri, Critica femminista, Fem/Activism, Iniziative, R-esistenze.


Ode a Concita

Da Abbatto i Muri:

C’è questo pezzo in cui Concita De Gregorio, già nota per aver comunicato una visione originale sul rischio di stupro per le minorenni, torna a informarci sul degrado morale del mondo delle adolescenti.

Su twitter trovi commenti sparsi in cui si vede che lettrici e lettori l’hanno presa proprio bene. Proviamo a fare una sintesi. In crescendo. Per comunicarle quanto sia alto il livello di apprezzamento.

Ogni mattina si sveglia e sente di dover moralizzare le adolescenti che manco il parroco. Ormai ci sono in giro adolescenti che hanno paura pure di comprarsi le cartine sennò domani ci fa un articolo e le chiama degrado. Viene la tentazione di scrivere a tutte le 16enni che twittano di justin bibier perché le scrivessero di farsi i cazzi suoi. Ché pare che dopo aver fallato con le escort mo’ vuole salvare le ragazzette quando sono in erba. Però nel suo ragionamento qualcosa non è poi proprio così chiaro. Allora, vediamo: com’è il passaggio dal cellulare alle gare di pompini? E quello dai tatuaggi alla prostituzione? E poi è da capire ‘sta roba freudiana del rapporto col padre. Il padre è assente, c’è il disagio, allora faccio i pompini? E se mancava la madre avrebbe allora fatto la fine di Biancaneve e si beccava tutti i sette nani? Poi c’è da dire che “seni strizzati” e “prorompenti” è da romanzetto rosa. Ma la morbosità, con tutti i dettagli reali, tipo i nomi delle scuole, un poco cozzano con la visione romanzata. In ogni caso stiamo prendendo tutti/e appunti per capire come si salvano le fanciulle. Secondo i parametri di Concita le adolescenti che non devono ricaricare lo smartfono, ché il padre lavora in tim, arriveranno vergini a 30 anni. Poi, nella sua poetica, è ricorrente una frase: ma non le viene il dubbio che se tutte le ragazzine crescono *troppo in fretta* forse sono i nostri parametri che sono da tardone? Non lascia dubbi il passaggio su quella stronzona della madre della babyzoccola che ha osato farsi un nuovo compagno. Vogliamo parlarne? Troia pure lei. Come si permette? E c’è chi al momento recita un mantra:  “Io non posso fare figlie perché se no mi tocca passare la vita a spiegargli che non devono dare retta alle Concite.“. Ci chiediamo se davvero la gente sia convinta del fatto che le ragazzine prima di internet non scopassero e poi vorremmo sapere se il fatto che lei abbia un tot di figli maschi c’entra qualcosa con questa visione un po’ moralista sulle ragazzine. E in ogni caso fa piacere sapere che i Parioli non c’entrano. Salvare il buon nome di un quartiere è sempre una buona cosa.

In ultimo un commento intero:

Tutti sapevano nomi scuole ragazze. Noi non lo abbiamo scritto per tutela compagne. Poi arriva la Concita e via.

E Concita risponde:

Il pezzo parla di un triangolo geografico compreso tra scuole, non dice che sono quelle delle ragazze, mai.

Continued…

Posted in Comunicazione, Critica femminista, Satira.