da Abbatto i Muri:
Parlavo di sessismo e moralismo del movimento pro/madri e scrivevo: “La loro rivendicazione si basa su una dicotomia classica e anacronistica: ci sono le donne e gli uomini, e gli altri generi chissà. Mi chiedo se un gay, una lesbica e una trans abbiano per loro valore. Perché non mi pare di averl* mai vist* dire qualcosa in favore delle famiglie omogenitoriali, per esempio. O di famiglie in cui c’è un lui che è ragazzo padre.”
Bene, anzi male, ora ne siamo cert* perché ce l’hanno chiarito in tante. Le madri del movimento pro/madri, quelle che se spieghi che sono ancorate ad un riduzionismo biologico che ci condanna a svolgere a vita il ruolo di cura ti dicono che devi fare pace con l’utero, hanno una avversione per le genitorialità delle famiglie omogenitoriali. Due gay, secondo il loro punto di vista, non possono avere in affido un bimbo o una bimba.
Tale illuminato parere ci era già stato anticipato da persone vicine ai femminismi della differenza, ovvero anche dalla stessa madre santissima del femminismo della differenza che dalle pagine de Il Giornale lanciava anatemi apocalittici del tipo che “senza differenze sessuali l’umanità non ha futuro“.
La questione viene fuori anche in relazione alle proposte di numerare le genitorialità, ed è lì che le stesse che dichiarano che i figli devono restare sempre e solo con le madri, ribadiscono la necessaria presenza di genitori di sesso diverso perché non avrebbero ruoli interscambiabili. Stesso parere aveva più o meno espresso uno che non è esattamente un femminista e che da sempre proclama la necessità della figura paterna alla maniera antica. A quell’intervento aveva risposto un papà (separato) che carinamente aveva spiegato come i ruoli della genitorialità, salvo parto e allattamento, sono interscambiabili, e che non si lasciava dire da nessuno che per la cura nei confronti dei suoi figli qualcun@ poteva immaginare che lui fosse fuori-ruolo.
Le signore del movimento pro/madri credono fortemente che la biologia realizzi il genere quando noi sappiamo bene che il genere è una costruzione culturale e che la genitorialità equilibrata prescinde dal fatto che tu sia maschio o femmina. A motivare la loro avversione per le adozioni di bambini a carico di coppie gay si dice che poi quei figli vivrebbero forti disagi esistenziali e vari bla bla che normalmente studiosi d’ogni genere adducono per sostenere teorie che escludono uomini gay dalla possibilità di concepire una genitorialità senza la santa figura della madre accanto.