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#MilitanteAntiporno: corso di rieducazione “Vero uomo non si nasce, si diventa!”

UntitledDa Abbatto i Muri:

QUI per leggere la prima parte. QUI la seconda. QUI la terza. QUI la quarta. QUI la quinta. QUI la sesta. QUI la settima. QUI l’ottava. QUI  la nona. Buona lettura con il seguito della storia!

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Eravamo rimasti al punto in cui Pinuzza e Mario erano stati costretti a smettere con le attività del Comitato per la Purezza dell’Orgasmo (CPO) e del Centro per l’Immatricolazione Eiaculatori (CIE) per via di finanziamenti sospesi a causa dello scandalo determinato dall’aggressione fanatica ai danni di Vera, Bella e VideoCamGirl, da parte di alcune volontarie del CPO.

Tutto sembrava concluso, senonché gli umori di Pinuzza e Mario si ringalluzzirono quando seppero che nella vicina Francia fu approvata la legge contro il sex working che conteneva anche un passaggio in cui si destinavano fondi per la rieducazione di “clienti” ed eiaculatori impuri.

Fino a quel momento la rieducazione veniva destinata agli stupratori ma per la felicità di Pinuzza e Mario anche l’acquisto/vendita (consensuale) di servizi sessuali in quella nazione fu praticamente definito “stupro”.

Pinuzza e Mario, d’altro canto, non avevano fatto altro che imporre un unico pensiero che ampliasse il concetto di violenza sessuale in ambiti remoti – sex work per scelta e porno – in cui pure quelle che venivano dichiarate vittime in realtà non si definivano tali.

Anche in Francia le videocamgirls erano scese in piazza a ribellarsi ma lì era purtroppo andata male e dunque per Pinuzza e Mario si preparava una nuovissima avventura. Potevano proporsi per tenere i corsi di rieducazione non solo per i “clienti” ma anche per le sex workers che non volevano proprio imparare che SI, nel loro caso, non vuol dire SI.

Continued…

Posted in AntiAutoritarismi, Narrazioni: Assaggi, R-esistenze, Satira.


Traviata e Slavina

sexwork2Dalle Dumbles:

La Scala inaugurerà la stagione lirica con La Traviata di Verdi.
Non ce ne può fregare di meno, ma la vicenda della Signora delle camelie, così magistralmente musicata per quello che a suo tempo doveva significare, ci suggerisce qualche suggestione, oggi che in Francia si sta votando (è stata approvata, ndb) la legge di regolamentazione del lavoro sessuale, e che in Italia si avanzano altre proposte, questa volta da parte di Lega Nord, FI e Fratelli d’Italia.
La Traviata è come una parabola  sul non riconoscimento della prostituta come persona ovvero sulla sua condanna attraverso il disconoscimento morale e sociale a meno che non muoia con grande sacrificio d’amore; un pò come la clandestina cui viene riconosciuto un transitorio permesso di soggiorno solo se vittima di violenza sessuale.

Leggendo le considerazioni ed il dibattito intorno alla legge francese chi chiediamo se in azione non sia ancora lo stesso meccanismo e moralismo ottocentesco che non sa riconoscere ne* sex worker persone e persone che lavorano, perchè, tutto sommato, non può riconoscere che ci sia una domanda di sesso esplicitata al di fuori dei canoni socialmente ammessi e perciò la prostituta è riconosciuta  solo come  vittima di tratta, la traviata di un tempo, che deve essere salvata.

Ne parla Morgane Merteuil tradotta e ripresa da Femminismo a Sud, blog in cui si trovano poi anche altre importanti riflessioni nel merito.
A proposito di merito poi arriva una nuova proposta di regolamentazione formulata dalla cuginanza lego-forzista di cui sopra che si riassume tutta nelle parole di Decorato: “il vero problema sono tutti questi perizoma che ci sono in giro e tutti questi omosessuali.” …ancora con il must del decoro e con la repulsione per il libero orientamento sessuale.

Continued…

Posted in AntiAutoritarismi, Critica femminista, Fem/Activism, Iniziative, R-esistenze, Sex work.


#Francia: approvata la legge su penalizzazione clienti sex workers

1003385_227690590718154_703872956_nDa Abbatto i Muri:

268 contro 138 voti e la legge abolizionista sulla penalizzazione dei clienti delle prostitute in Francia è passata. Brinderanno neofondamentalisti e proibizionisti e non brinderanno affatto i/le sex workers che si sono battut* fino alla fine affinché questo non avvenisse.

Ricordo che la ventata proibizionista, “reazionaria e nazionalista”, come l’hanno definita su Le Monde  Morgane Merteul, sex worker e militante della Strass, e Rokhaya Diallo, giornalista e scrittrice, arriva da una cultura autoritaria che deriva da una impostazione prima del femminismo radicale formato Usa (Dworkin/McKinnon) e poi dalla Women Lobby europea che si rifà al modello svedese ampiamente contestato dalle sex workers in tutta Europa.

Con i femminismi istituzionali e moralisti alleati ai peggiori paternalismi (accreditati dalle femministe) il vento che spira anche in Italia non è certo dei migliori. Prende sempre più piede nei ragionamenti il “pensiero unico” femministese per cui chiunque, inclusa me, dica il contrario viene insultata o screditata in ogni modo.

Neofondamentalismi (inclusi quelli 2.0 che ti fanno oggetto di linciaggio mediatico per le tue idee e questa è roba da regime) per il bene delle donne si diffondono, dove le donne contano poco, in effetti, ma quel che conta è una idea assoluta di Bene calata dall’alto senza che avvenga mai un riconoscimento dei soggetti, rispetto dell’autodeterminazione delle singole e ascolto delle persone interessate.

Lo avevo benevolmente chiamato Donnismo ma in effetti il termine non basta a definire il livello di autoritarismo di cui questo correntone di femminismo moralista filo/istituzionale egemone si fa portatore.

Quel che propone questo correntone diffuso per l’Europa è ormai pura normatività dell’esser donna.

Continued…

Posted in AntiAutoritarismi, Critica femminista, otro mundo, R-esistenze, Sex work.