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Lo spazio liberato dalle #CagneSciolte

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Da CagneSciolte:

ABBIAMO LIBERATO UNO SPAZIO!

Abbiamo liberato uno spazio in Viale Ostiense 137.

Vogliamo farne un punto di riferimento e di incontro per le donne.

Abbiamo avviato questa esperienza in questo territorio perché non ci sono luoghi in cui riprenderci il nostro tempo, incontrarci con le altre e riconoscerci riscoprendo le nostre potenzialità; quelli che invece ci sono nelle città sono troppo pochi o lontani.

Uno dei primi progetti che vogliamo avviare sarà uno spazio di accoglienza per le donne che hanno subito o subiscono violenza, riservando un luogo protetto per le situazioni concrete e personali, dove sarà possibile avere colloqui con operatrici e avvocate, dove si possano trovare tempi e modalità per rielaborare e liberare le proprie vite da ricatti e sensi di colpa.

Ognuna può uscire dall’isolamento e dal senso di impotenza in cui vogliono rinchiuderci attraverso la paura e la diffidenza, i falsi miti sull’individualismo e l’arrivismo.

Continued…

Posted in AntiAutoritarismi, Fem/Activism, Iniziative.


Violenza della polizia a #Soho contro i/le sex workers

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Da Abbatto i Muri:

Un comunicato stampa da Sex Worker Open University (organizzazione in difesa dei diritti dei/delle sex workers). Provo a tradurre.

COMUNICATO STAMPA 

SWOU RISPONDE AL SOHO RAIDS

Il 4 dicembre la polizia ha fatto irruzione in 25 locali a Soho (Londra) e ha sfrattato, arrestato e perseguitato i/le sex workers. Hanno preso a calci le porte, chiuso appartamenti adibiti a luoghi di lavoro , hanno preso soldi e oggetti personali, hanno malmenato donne in strada davanti a fotografi e troupe televisive che facevano da testimoni di quella violenza e intimidazione. Presenti media: inclusi Sky News, BBC e l’ Evening Standard. Sembrerebbe che le ” vittime” del sex work debbano essere pubblicamente umiliate, mortificate, sottoposte a pubblica vergogna sui media, al fine di essere adeguatamente salvate dal loro lavoro .

Continued…

Posted in AntiAutoritarismi, Fem/Activism, Omicidi sociali, otro mundo, R-esistenze, Sex work.


Madri, donne incapaci e corpi di Stato

Da Abbatto i Muri:

Quando la legge interviene sui corpi delle persone siamo alla biopolitica. I corpi diventano di Stato. Addirittura prima della nascita.

Scriveva qualche giorno fa Fabio Mugnaini su Lavoro Culturale che:

Una giovane donna di Chianciano, in avanzato stato di gravidanza, viene sorpresa a Londra, nella civilissima Londra, da una crisi depressiva e finisce ricoverata in un reparto psichiatrico. Già che ci sono i solerti terapeuti e gli avveduti operatori dei servizi sociali, si spingono fino a pensare che una così non avrebbe mai potuto affrontare il parto e tantomeno la maternità, quindi: sedazione, parto cesareo, estrazione di una bambina e l’avvio della procedura per la sua adottabilità. Possiamo rileggerlo come si vuole: ma questa notizia sta tra le leggende del furto di organi, nell’area di studio che sta tra Campion-Vincent e Schepher Hugues e le storie di maternità violate per motivi politici (le nonne di Plaza de Mayo in Argentina ne sanno molto) o per finalità di selezione razziale (la genitorialità negata agli aborigeni australiani).

Potete trovare la notizia QUI.

E ancora, commenta Mugnaini:

sembrano ristabilirsi la verità biologica e il primato della sanità mentale, stanno lì a negare questo valore culturale della scelta genitoriale e delle pratiche che la fondano e la sostanziano e a renderci visibile lo strapotere di un piano formale/burocratico che fa corpo con l’evidenza della verità biologica. Senza contare il supporto della morale comune, o del comune senso della genitorialità che, in questa compagnia, attribuisce a queste storie terribili di violenza strutturale, la loro parvenza di rispetto delle norme, il loro potenziale di ragionevolezza.

Questo è il suo commento. Io metto questa storia sullo stesso piano della mistica della maternità e dei parti post/mortem. La metto anche sullo stesso piano delle politiche che tengono sotto controllo le donne, in quanto uteri, affinché facciano figli sempre e comunque a prescindere dalla propria scelta.

Delle donne che fanno figli talvolta non importa quel che pensano o scelgono. Sono dei contenitori. Tutto qui.

Continued…

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