In questi ultimi mesi sono state tante le chiacchiere attorno ad una accusa di presunta violenza nei confronti di un membro di Maschile Plurale. Si sono espresse voci di persone vicine alla ragazza, lei stessa è intervenuta in una occasione e poi altri hanno partecipato ad un dibattito veramente surreale in cui secondo alcun* esisteva già una vittima e un colpevole. Noi abbiamo sempre sostenuto che ci rifiutiamo di emettere sentenze a priori e troviamo curioso che antisessisti/e siano tanto ben disposti nei confronti di modalità così giustizialiste. Abbiamo più volte scritto, inoltre, che in questa discussione mancava una voce, quella che dovrebbe essere accolta in nome della presunzione di innocenza e che ha tutto il diritto di essere ascoltata esattamente quanto quella della ragazza. Così riceviamo e pubblichiamo questo scritto che arriva proprio dalla persona accusata, nella speranza che possa favorire una discussione un po’ più laica e che si trovi il modo di spiegare, a chi vorrebbe spedirlo in esilio, che ci sono più modi per affrontare una situazione così complessa. Vorremmo perciò riferirci alla sofferenza di lei con tanta comprensione e vicinanza, allo stesso modo, però, comprendiamo lo stato d’animo di chi esprime le parole che riportiamo sotto. Buona lettura!
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Sono io quello di Maschile plurale accusato da una mia ex compagna di aver agito violenza su di lei. Non è per provare a convincere qualcuno/a dell’infondatezza di tali accuse che ho deciso di prendere adesso la parola. Considero, anzi, non solo per nulla sorprendente, ma perfino giusto che una certa sensazione di dubbio rimanga, sempre e comunque, anche in chi leggesse queste mie righe con animo il meno pregiudizialmente ostile. Ho passato molti anni a dire che nessun uomo può pretendere di essere considerato immune da possibili comportamenti violenti, e non ho assolutamente cambiato idea in questi mesi. Tante persone in quest’ultimo, surreale periodo mi hanno detto: non crederò mai che uno come te abbia davvero potuto commettere gli atti di cui è accusato. A tutte ho risposto: ti ringrazio ma ti sbagli, in un ambito come quello della violenza maschile sulle donne non può esistere sulla faccia della terra alcun uomo, neppure il più insospettabile, che di fronte all’accusa di una donna possa essere considerato a priori incolpevole. Da sempre la penso così. Tutto quello che ho sempre pensato della violenza maschile sulle donne non è cambiato di una virgola a causa di questa vicenda.
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