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La resurrezione e altri titoli. Consigli per giornalisti alle prime armi

Qualche consiglio per i giornalisti che vogliono aiutare l’attuale governo a NON governare la crisi economica, la disoccupazione, il debito privato e pubblico. Parola d’ordine: spostare l’attenzione! Distrarre!

Metteteci dentro tutto: cose di coscienza, aborto, eutanasia, malattie terminali, stupri, rumeni, bambini, pedofili tenuti in caldo per tirarli fuori alla mejo occasione, stupratori che pensavano di averla fatta franca e che invece vengono consegnati al mondo. "Per la patria!" signori, abbiate fede, il futuro avrà in serbo grandi premi per voi. Medaglie al valore di sicuro. Giacchè per combattere la cultura dello stupro non si fa niente. Il pesce puzza dalla testa. Tirate fuori ronde, ronde antironde, divieti e ronde anti-cornetti.

"Interessante notare come alcune categorie specifiche di paure, come quella degli abusi ai danni
dei bambini o della pedofilia riemergono di volta in volta nell’arco
della storia, prevalentemente perché alimentate dai media
." – e’ scritto nel librone di Joanna Burke "La paura. Una storia culturale".

Forse a Napoli fa più comodo parlare di pedofili che non di operai, licenziamento, pomigliano. Napoli come città scuola dell’arte della paura. Prima i rom, poi l’immondizia, ora stupri. I napoletani hanno una gran forza. Sono incazzati/e e ribelli. Dirigere la loro incazzatura è un’arte fina. Meglio evitare che si concentrino sulle loro disgrazie. Potrebbero scendere in piazza tutti, come alla festa del santo patrono. Invece basta poco. Un po’ di vento e l’incendio si rivolge dalla parte sbagliata. Un po’ di denaro ai camorristi e quelli costruiscono leggende per distrarre il popolo. Ancora stupri "utili". 

Titolisti in erba posso suggerirvi dei titoloni:

  • "Roma minacciata dall’aids" – Di sicuro effetto. Serve al sindaco a fare una bella campagna di moralizzazione fascista dei costumi, serve alla chiesa per dire che il sesso sicuro bisogna farlo in famiglia e a casa. Si fa così: prendete l’inchiesta sulle ville romane a luci rosse. Terrorizzate tutti/e con la storia che in mezzo a quei depravati c’era un sieropositivo e invitate gentilmente la cittadinanza orgiastica a farsi visitare perchè potrebbe aver contratto l’HIV. Si scrive moralismo morboso e si legge sessuofobia.
  • "La resurrezione" – trovate qualche fanatic@ che dica di aver visto Eluana Englaro uscire volando dalla clinica di Udine. Raccontate che è stata vista in conversazione con suo padre, Beppino, una mano sulla spalla, occhi negli occhi, dirgli "io ti perdono". E’ storia forte. Può servire a evangelizzare e togliere clienti a quel tronfio di maometto (tiè). Galvanizza le folle, le tiene concentrate su un miracolo e alla fine potete fargli apparire il cavaliere berlusconi avvolto da luce eterea insieme a eluana in uno scatto eccezionale che vedremo in gigantografia in ogni città per la prossima campagna elettorale.
  • "Le brigate per la crema pasticcera minacciano attentati" – questo distoglierà l’attenzione dai provvedimenti anti-cornetto di alemanno. Il concetto "una città viva è una città sicura" non viene ben recepito dai soggetti di formazione fascista. Per loro anche un cornetto ha un chiaro intento sovversivo. Svuotare le piazze e riempirle di ronde tristi, ostili e ignoranti. A Palermo ancora ci si può riunire attorno al cornettaro o alla stigghiola. Si offre asilo politico alle Brigate per la crema pasticcera e anche al Collettivo politico nutella e granella, ai Comunisti per il piccante nel Kebab, agli Ultrà del Bigné di San Giuseppe, al C.S.O.A. "la castagnola", al Circolo ArciBomba, al Comitato "la cipolla c’ha da stà", al Gruppo organizzato panna sopra e sotto.

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  • "Centri sociali, alta tensione" – immancabile. Se non ci si capisce niente di quello che succede nel mondo meglio fare la velina ai comunicati di questura. Giornalista, gran bel mestiere. Fatto così è veramente da Nobel per l’informazione. Milano, manifestazione [Video][Altro Video]. Bergamo, sfilano i fasci di forza nuova (con annesso prete antislam) protetti dalle forze dell’ordine [video e comunicato degli/lle antifascisti/e di bergamo]. Grande accordo tra i due branchi. Leggetevi "ACAB, alla cops are bastards" di Carlo Bonini e capirete. Indymedia Lombardia, notizie dal basso, se vi interessa leggerle (che meraviglia quei messaggi sui corpi in vendita che i palazzinari usano per coprire lo scempio di cemento che fanno sul territorio. Della serie: expo’: cosce tette e culo salveranno la città)…

Posted in Anticlero/Antifa, Corpi, Fem/Activism, Omicidi sociali, Pensatoio, Precarietà.


One Response

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  1. Patrizia says

    Bravissima. Proprio oggi ho scritto anch’io qualcosa dello stesso tenore. Vai a questo link e leggiti il rapporto di un’indagine su rappresentazione mediatica e percezione della insicurezza (http://www.osservatorio.it/…ezza_italia_2008.pdf)
    Un’occhiata in particolare meritano le pagine 23 e 43.

    L’indagine registra, tra le altre, un aspetto molto interessante: la percezione dell’insicurezza da criminalità cala in modo considerevole tra il 2007 e la fine del 2008, soppiantata da….? la paura per la crisi economica mondiale. Negli ultimi mesi del 2008, cioè, le persone percepiscono più fortemente l’insicurezza derivante dai problemi economici globali piuttosto che dalla criminalità. Cosa succede dopo lo sappiamo bene, purtroppo l’indagine è del novembre 2008 e quindi si ferma lì, ma noi abbiamo ben visto cosa è accaduto. I media hanno virato tutte le precedenti notizie su banche fallite, indici di borsa in picchiata, mutui subprime sulle notizie della criminalità. La tattica di compiacere il manovratore di turno distogliendo lo sguardo dei governati dalle sue incapacità, inettitudini e complicità si è risolta nell’indice puntato su minoranze.
    Materiale per machiavelli prossimi venturi.

    p.s. La via d’uscita, l’intensificarsi di relazioni tra le persone: non solo le persone con molte relazioni sociali dichiarano di sentirsi meno angosciate e impaurite, ma una buona fetta di intervistati pensa sia proprio questo il modo efficace per “proteggersi”.
    CIAO!