Non posso non scrivere nulla sul fatto che molte donne, in realtà, odiano le feste e le vacanze in genere.
Ho sentito tante donne dire più volte che non vedono l’ora che le vacanze finiscano, che i figli tornino a scuola, che loro tornino a lavorare, perchè le feste sono una specie di rigurgito di tradizionalismi e rutti di patriarcato in cui i maschi tornano magicamente a fare gli spacconi a capotavola e le femmine in cucina a preparare, imbandire, lavare, faticare come delle bestie.
Guardo ogni anno le madri che con l’arrivo delle feste vedono aumentare il carico di lavoro. Preparare ricette complicate, stare ore ed ore in cucina, con gli uomini che giocano a carte con gli altri parenti masculi, mentre alle altre femmine del branco viene solo concesso di offrire una mano per lavori casalinghi.
Il natale è una festa commerciale. Una volta la tradizione di pranzi e tavole imbandite aveva un senso perchè negli altri giorni non festivi la gente non mangiava e quel pranzo diventava carico di simbolismi come carico di simbolismi diventa tutto quello che cerca una giustificazione divina, una ragione superiore, per la soddisfazione di necessità primarie. Ma ora: che senso ha?
Perchè le figlie devono sentirsi dire dai padri “vai ad aiutare la mamma… non vedi che poverina lavora da stamattina all’alba?” mentre loro, invece, se ne restano a fare esattamente quello che fanno in ogni altro giorno dell’anno, ovvero niente?
Perchè le madri devono faticare per ricreare quella fasulla atmosfera del natale che costa soldi, fatica ed esige perfino sorrisi finti, un look festivo e il capello appena bigodinato?
Capita solo a me di vedere donne che si tengono su per vari giorni con l’uso di non so quali particolari sostanze per compiere fatiche memorabili e durante i pasti essere perfino truccate, perfettamente pettinate e con l’immancabile abitino con le strass?
Voi conoscete, e io per fortuna ne conosco, esempi di festività in cui le donne per una volta riposano davvero o in cui gli uomini sovvertono le regole e disertano i loro ruoli tradizionali per fare altro?
mi ricordo di un natale di tantissimi anni fa, mia madre mi recitò alcuni versi di una poesia e mi disse che si sentiva esattamente in quel modo. io ero una bambina (e lei giovanissima, non arrivava ai trent’ anni) e le sue parole mi resero triste, non le capivo: per me Natale era la festa della gioia. forse è stata una delle poche volte che mi ha citato un’ opera letteraria, lei così intelligente e curiosa, profondamente poetica, non aveva tempo per leggere, ne aveva a malapena per respirare.
ora lei non c’ è più ma quanto la capisco adesso che anche io sono una donna adulta (e per fortuna sono fuggita da quello che ha appannato il suo sorriso).
la poesia è molto famosa: Natale di Ungaretti
Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade
Ho tanta
stanchezza
sulle spalle
Lasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata
Qui
non si sente
altro
che il caldo buono
Sto
con le quattro
capriole
di fumo
del focolare.
Io con mio padre e mio fratello alzo la voce tranquillamente. E’ più mia madre che non vuol tirare fuori l’argomento.
da me è un po’ come dite voi: mia madre sgobba e prepara tutto, io l’aiuto il più possibile ma se mi immischio troppo si stizzisce, perchè crede che una brava donna di casa debba essere in grado di fare ogni cosa da sola, dal cibo ai piatti lavati, fino al servizio cameriera a tavola. Mio padre per abitudine non tocca manco un piatto, se non per servirsi le portate.
Il colmo poi è quando le stesse donne dicono “gli uomini stanno a capotavola PERCHE’ SI’. ” Il posto d’onore andrebbe alla donna che si è sobbarcata tutti i preparativi…
Il problema che riscontro è che gli uomini non è che sono cattivi e godono nel far niente, semplicemente ci sono abituati fin da piccoli a una donna che fa tutto per loro, prima la madre poi la moglie, e le donne pure sono abituate a fare tutto senza lagnarsi e pretendere un aiuto… Se nessuna delle due parti è decisa a mettere in discussione le proprie credenze il cambiamento non ci sarà mai.
Io dal canto mio ci provo ogni tanto, chiedendo aiuto anche agli uomini per portare i piatti in tavola, invece di rimanersene seduti mentre tutte le donne si alzano per servirli… Però è proprio una mentalità arcaica…
Basti pensare che a natale sono andata da una cugina di mia madre a pranzo e il marito non si è mai alzato da tavola, io però gli stavo vicino e mi ha chiesto a me di alzarmi sei-sette volte per prendere il vino, i cucchiaini, l’ananas etc. in cucina… A mio padre che gli stava accanto dall’altra parte mai una volta… Alla fine gli ho chiesto ‘perché stavolta non ci va lei a prendere la cosa che le serve?’ e lui ‘sì scusami tu se già seduta’ e ha chiesto alla moglie di tornare in cucina… A quel punto ho semplicemente lasciato perdere.
Le opzioni in certi casi sono due: o ci si rende antipatiche e gli si dice chiaro e tondo di alzare il culo e muoversi anche loro, oppure tra donne ci si divide il carico per far sì che la non collaborazione maschile non pesi su una donna sola, ed è l’opzione più comune. Poi dicono che le donne non sono capaci di solidarietà. Come no…
Beh se vuoi un’alternativa a quello che hai raccontato, eccomi.
In casa mia non ci sono ruoli prestabiliti. Non si dà nulla per scontato. A Natale però l’ho fatto a casa dei miei genitori quindi la mia mamma ha fatto da mangiare dal mattino fino a sera, mentre mio padre no. O andava a fare un giro, o stava ancora dormendo, oppure andava nell’orto. La sera invece torno alla mia di famiglia (io e il mio ragazzo) e ha fatto lui da mangiare. A me non piace, e non ho mai capito perchè dovessi farlo per forza io solo perchè ero donna. Però permettetemi di dire una cosa. La colpa è anche nostra alla fine. Se il mio ragazzo trovava una che gli faceva sempre da mangiare molto probabilmente faceva meno di quello che fa con me. Avrebbe collaborato lo stesso ma non come fa con me di sicuro. Mio padre, quando abitavo con loro, nei rarissimissimi momenti in cui la mamma non c’era mi veniva a chiedere chi dei due volesse fare da mangiare. Il mio ex ragazzo quando mi invitò a casa sua e mi chiese se avevo voglia di preparargli qualcosa io gli ho fatto il gesto dell’ombrello. Reagire ragazze.
non so, io non fo testo, da mangiare lo fa sempre il mio marito. a natale a maggior ragione che lui è bravo e io fo pena.
poi tra tutt* si lavano i piatti e si mette a posto.
però lui non ha la patente, guidare guido io…
X quanto riguarda la domanda che riporti sugli uomini che lavorano al posto delle donne un esempio l’ho anche io: mio zio paterno che due anni fa per il natale quando ci invitò a casa aveva cucinato tutto lui e si vantava con noi delle sue capacità culinarie!
Quelli patriarcali che ti ho descritto sono gli zii materni.
Un abbraccio!
vero! hai ragione! Succede anche a casa mia.
Fino a pochi anni fa andavamo a casa dei miei zii dove si riunivano tutti i parenti. Le donne a cucinare (ma non tutte solo la padrona di casa aiutata da alcune). Gli uomini venivano messi a capotavola e le donne venivano relegate ai fornelli mentre gli uomini fumavano e parlavano (a fanno tutt’ora) di lavoro e politica, come se fossero solo affari maschili. Le donne se ne stavano in un cantuccio ma non davanti al caminetto perchè davanti al caminetto ci stavano gli uomini (e chissà xke), comunque a parlare di cose di casa e di bambini, pannolini e via dicendo.
Additittura nella mia famiglia cisono pure i tavoli divisi: le donne con le donne, gli uomini con gli uomini e i giovani coi giovani. Una volta volevo sedermi nel tavolo con gli uomini perchè volevo stare vicino a mio padre e mi hanno cacciata al mio posto.
Anzi addirittura le mie zie mi ordinavano in modo autoritario di sparecchiare e pulire casa (con l’aiuto di sorelle e cugine femmine, comrpese le bambine). Il bello che poi dicono che la famiglia patriarcale non esiste più!
Non so magari perchè vivo al sud ma penso che al nord non cambi molto la cosa.
Quest’anno non ci siamo andati perchè è pesante, ma comunque mia mamma ha impiegato la vigilia e il natale a cucinare senza che mio padre siculo doc alzasse un dito per aiutarla 🙁
da uomo condivido qeusta filosofia…odio essere servito,collaboro in casa e non accetto che chi venga pretenda di esser servito.
le feste in geenrale sono cose di pochi che lavorano,questo e’vero,sopratutto donne,ma piu’in generale allargherei il discoros a chi e’costretto a ricevere i parenti e/o amici,soprattutto parenti,che non volgiono mai fare un cazzo se non che venire,magnare,fare bordello ed andarsene.grazie casamia non e’il ristorante,quindi o si fa tutti qlcs o addio
A casa mia si dividono i compiti, altrimenti tutti fuori dalle palle!Che siano amici o parenti, o si danno da fare o stanno a casa loro. E’ una regola che ho adottato anche per capodanno, dopo qualche brutta esperienza: alla gente che si siede a tavola e aspetta il piatto fumante, conversando abilmente, mentre c’è chi sgobba indico la porta di casa.
Volevo segnalarvi questa bella notizia:
http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo499384.shtml