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Sul flash mob di SNOQ, ovvero sull’antitesi della nostra lotta politica

Da Cortocircuito:

Domani è il 14 febbraio. Quest’anno niente rose, e niente pane.Se Non Ora Quando, “un gruppo di donne diverse per appartenenza politica”, “un movimento trasversale, aperto e plurale” che si occupa di “reagire al modello degradante ostentato da una delle massime cariche dello Stato, lesivo della dignità delle donne e delle istituzioni”, ha deciso di rilanciare l’appello dello staff del V-Day per un flash mob consistente in un balletto. L’obiettivo è quello di esprimere la propria contrarietà alla violenza sulle donne. Ma se nel 1912 chi rivendicava i propri diritti scioperava per più di due mesi, centouno anni dopo lo si fa ballando in una piazza, nella migliore tradizione di quella “politica” che non cerca altro se non le attenzioni dei media mainstream.

Anche a Firenze, dove è presente un comitato territoriale di SNOQ, il flash mob danzante si terrà. Ci sembra quindi doveroso scrivere qualche riga in proposito, non fosse altro per ricordare a tutte le persone che ci leggono che cosa ne pensiamo di questa organizzazione.

Per noi SNOQ è l’antitesi di ogni lotta costruita contro i rapporti di poteri tra generi e per l’emancipazione dagli stereotipi costruiti attorno agli stessi. I valori espressi sono chiari: nazionalismo (si parla di italiane), moralismo (si parla di dignità femminile lesa quando di lavoro si fa la puttana),  ignoranza rispetto al fulcro per noi centrale del dominio (si parla di donne, che per noi non significa niente dal momento che di donne al potere ne abbiamo viste e ne vediamo tante, e contribuiscono anch’esse a rafforzare le catene che con le nostre lotte quotidiane vogliamo spezzare).

Andando oltre, una qualsiasi tipo di organizzazione che si definisce “politica” e ha come unico soggetto di riferimento l’opinione pubblica è per noi fallimentare in partenza. La comunicazione politica deve necessariamente darsi come spazio di conflitto esterno al terreno dell’opinione pubblica, perché questa, per la sua struttura, non può essere altro che dispositivo di organizzazione del consenso e amministrazione del dissenso.
Come se non bastasse, SNOQ è un’organizzazione che sostiene e rivendica le istituzioni e il voto come armi politiche, invitando le sostenitrici a presentarsi alle urne, per votare donne, in particolare quelle del PD e di SeL, perché possono permettere di “avere una famiglia e una carriera” (che però, ricordiamo, contempla solo un lavoro dignitoso, ed è più dignitoso essere la Fornero che fare la puttana). Sul voto, e in particolare il prossimo, ciò che abbiamo da dire già lo abbiamo detto, e preferiamo non ripeterci.

Noi, dalla nostra parte, invitiamo chiunque ci legga a legare il tema del genere al tema della classe, e a comprendere perciò che non c’è bisogno di flash mob danzanti (di quelli già ne abbiamo avuti a sufficienza), ma di lotte quotidiane che vadano a scardinare realmente i rapporti di potere tra generi come tra classi, in un’ottica di liberazione ed emancipazione degli oppressi e delle oppresse, dei subalterni e delle subalterne. Liberazione ed emancipazione che non possono che passare dal conflitto, in qualsiasi campo di battaglia si scelga di combatterlo.

Posted in AntiAutoritarismi, Comunicazione, Critica femminista, Fem/Activism, R-esistenze.

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3 Responses

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  1. riccardo says

    Buogiorno vi seguo con piacere e tanto interesse , vorrei proporre una riflessione:

    Posto che potrei non votare, come spesso ho fatto, se avessi l’intenzione di andare alle urne il prossimo Febbraio mi chiedo: chi votare?, quale lista oggi porta avanti la questione antiproibizionista sulla prostituzione? chi, nel panorama politico italiano, rappresenta e fa proprie le ragioni del regolamentarismo?
    Destra:
    La Santanchè e il partito razzista della Lega Nord auspicano forme di regolamentazione per nulla rispettose del lavoro delle sex workers, fondano tutto sul “controllo delle malattie” e sul “pagare le tasse”, il resto è su posizioni proibizioniste carfagnane senza speranza. Penso che ogni ipotesi regolamentarista dei fascisti sia negativa per un futuro di regolamentazione, ogni volta che li sento dire qualcosa, qualsiasi cosa, so che una legge giusta è più lontana. Sono quelli che parlano di case chiuse, quelli che ti sei anche stufato di spiegargli, e allora cominci ad offenderli, a volte si rischia anche la rissa….
    Centro: Non merita attenzione, per ovvi motivi.
    Sinistra :
    PD: tolta per gli ovvi motivi di cui sopra per la parte cattolica, il resto mi pare malamente infarcito di femministe radicali proibizioniste e pericolose esponenti di “Se non ora quando”. Non ho mai sentito una sola dichiarazione chiara ed esplicitamente regolamentarista da parte di nessun esponente del Partito Democratico, non vedo perché dovrebbe cambiare qualcosa in futuro. Anzi sul punto Margherita Miotto, già in Commissione Affari Sociali della Camera ha messo la pietra tombale del Partito, da qui e per sempre: “..regolare la prostituzione per il PD non è una priorità nazionale”. Punto e basta
    SEL: Qui il discorso si fa più complesso, ma le istanze regolamentariste sono sicuramente in minoranza, anche in SEL ho idea che la “mercificazione dei corpi” si porti via ogni discorso, e soprattutto stravince l’ignoranza. Nessuno sa che fu proprio un Governo rosso -verde a legalizzare in Germania nel 2001, e quando provi a spiegarlo troppi compagni guardano ottusamente nel vuoto cercando di non rispondere, qualcuno a mezza voce tira fuori anche “…la mentalità… abbiamo il papa….” insomma trite scuse per non parlarne, perché l’argomento imbarazza. E anzi può far anche incazzare, se con i compagni ci sono le compagne, che appena ti vedono informato ( situazione in Europa, prezzi, legislazioni a confronto) cominciano ad alzare la voce e non ti fanno finire di parlare…. e se parli e insisti sono rancori personali, a volte ti danno del fascista e non ti guardano più negli occhi e ti escludono da tutto, diventi pericoloso. Non tutta SEL è così, è vero, ma la maggioranza a mio parere è proibizionista, e Nichi Vendola stesso non penso si batterebbe mai per alcuna regolamentazione o modello tedesco.

    Ingroia:. Questo Pubblico Ministero ha chiesto esplicitamente l’appoggio anche attraverso candidature della organizzazione proibizionista “Se non ora quando”, non penso ci sia spazio per nulla, non basta De Magistris e qualche dichiarazione estemporanea sui “parchi dell’amore”, l’andazzo è quello di SEL, a volte anche peggio.

    Movimento 5 Stelle: Per mesi i forum più frequentati erano ”Legalizzazione della Prostituzione “e ” Legalizzazione della Marijuana”, le opinioni, seppure confuse e a spanne erano di fatto antiproibizioniste, poi qualcuno ha cominciato a protestare, l’argomento mi pare sparito dalle dichiarazioni di intenti dei candidati, almeno dagli eleggibili sicuri, in un caso una proibizionista è addirittura capolista(Camera Piemonte 2), che nel M5S vuol dire essere stati votati dai militanti. Io ci avevo anche creduto, ho fatto un po’ di campagna in questo senso, dichiarando da subito che a me interessa solo l’antiproibizionismo sulle sostanze e la sessualità, nella mia zona il Movimento è forte e le persone disponibili al confronto, inizialmente tante belle parole poi hanno cominciato a dire che è argomento da libertà di coscienza….. e noi siamo portavoce… decideranno gli iscritti…. dipende… vediamo….
    Restano i Radicali, di loro sono certo, ma qui da me in Veneto neanche le firme per le liste sono riusciti a portare …
    Chi resta?
    Ciao e grazie per questo sito

  2. flavia says

    D”accordissimo. Brave!

  3. Angel S says

    Quando vedo fenomeni come Snoq, mi rendo conto di quanto ci sia bisogno di un cambiamento. Un VERO cambiamento.