Kzm dalla nostra mailing list:
L’altro giorno sono incappato in questo spot.
Lo spot pare voler presentare il prodotto quasi come fosse uno psico-farmaco.
In quanto psico-farmaco il prodotto non risponde ad un bisogno di chi lo usa, ma piuttosto ad una volontà di controllo sul corpo che lo assume…
E infatti, benchè il prodotto sia destinato alle donne, il protagonista dello spot è un uomo!L’user che ha postato il video fa un commento sessista, che svela il sessismo suo e dello spot, infatti scrive "
Per sopravvivere in un ufficio dove ci sono solo donne, un uomo deve avere a portata di mano un rimedio veloce ed efficace."
In altri termini, grazie alle meraviglie della farmaceutica, l’omino dello spot, il piccolo borghese, meschino, riuscirà a rendere docili le donne che lo circondano, e potrà fare dell’ufficio il suo harem.
Per avere una idea di quanti e quali pregiudizi esistono attorno alle mestruazioni e di quante e quali discriminazioni le donne subiscano ovunque a causa di esse potete leggere il libro di Raffaella Malaguti "Le mie cose".
O meglio, vuole vendere un farmaco ma facendo leva sul desiderio di dominio (che tra l’altro avviene sfruttando il ciclo, ovvero una, tra le differenze tra uomini e donne, che è esclusivamente biologica e ineliminabile), infati il babbeo all’inizio è timido e spaventato e invece alla fine ha un ghigno beffardo, non quello di un uomo che ha aiutato una collega e ne è contento.
aggiungo anche un’altra cosa: l’uomo dello spot è chiaramente spaventato, ha paura delle donne che lo circondano, ha paura di relazionarsi con loro e con la sua capufficio. Ha paura di essere isolato in quell’ambiente di lavoro con tante donne. Una paura comune, la paura del cambiamento, la paura delle donne che escono fuori dai ruoli che a loro sono tradizionalmente associati. La paura di perdere un ruolo di dominio che la società patriarcale comunque gli riconosce. Non ci sono né streghe, né arpie, né gorgoni, ma è a questa mitologia che lo spot fa riferimento, ad esempio in maniera espicita con il “ruggito”. Il problema non è la paura. La paura è un sentimento umano. Il problema è che alla paura l’omino risponde con un atteggiamento reazionario: ristabilisce un ordine, il suo ordine, il ruolo del maschio, al centro dell’attenzione delle donne che lo circondano. Lo spot non vuole vendere un farmaco, ma l’illusione di poter controllare il corpo delle donne.
Ciao e innanzitutto complimenti per il blog e il coraggio, la tenacia e la pazienza di fare ciò che fate.
Guardando il post relativo allo spot in questione per un attimo ho pensato “mah, forse esagerano, non mi sembra così sessista come spot”, poi però l’ho guardato meglio, facendo caso appunto alle espressioni del babbeo in questione (che tra l’altro… quanto spende in analgesici? :D) e a tutto il modo in cui è costruito lo spot, con appunto il medicinale inteso come panacea totale e quasi uno psicofarmaco,e soprattutto il fatto che gira che ti rigira il rimedio chiave ce l’ha sempre l’uomo (eh già perché le donne sono stupide e si dimenticano di una cosa che gli succede una volta al mese) mi sono convinto che è vero, è uno spot sessista… ma in modo subdolo (non mi ritengo l’uomo più acuto e percettivo del pianeta ma nemmeno il più ottuso… quindi se non l’ho visto subito io il messaggio immagino quanti non lo abbiano visto…)
Grazie e continuate così!
Ciao
Francesco