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Ci chiamavano trinariciute (e meridionali poco intelligenti)!

Sul Canale youtube del Nois3lab stanno mettendo online i video del reading fatto con i racconti dello splendido progetto di autoproduzione di Collane di Ruggine "Il Babau – Paura del buio?". Leggeteli tutti e ascoltate il reading perchè ne vale la pena.

Poi dedichiamo una ola al Corriere che come voi sapete noi disprezziamo profondamente al pari di altre fonti di cosiddetta informazione sessista e misogina. Non si smentisce e oggi pubblica una notiziuola a proposito dello scambio di opinioni sul manifesto con il tacco a spillo rifondarolo (e sul corrispettivo creato a parodia sul genere maschile). Ne parliamo perchè ci cita direttamente. Dice proprio che le vecchie streghe ortodosse vestite da figlie dei fiori saremmo noi (siamo decisamente più giovani, noi). Riporta una intervista (che speriamo vivamente non sia vera) ad una tale Rosa Rinaldi, responsabile della comunicazione rifondarola che non solo rivendica la scelta sessista che fa tanto inversioni di senso futuriste alla casapound ma si prende l’ardire di parlare anche di "nostre donne" (nostre, di chi???) aggiungendo che non sono "trinariciute" (trinarichè?) e che alla fine della loro lunga giornata nella segreteria di partito si sfogano, smettono la divisa rifondarola e indossano i tacchi a spillo.

Troviamo le poche righe lette ancora più offensive del manifesto stesso: rafforzano stereotipi misogini, prestano il fianco a maschilisti e sessisti, creano separazioni tra femmine con tacco "libere" e femmine senza tacco "trinariciute" (boh!). Invocano adattamento liberatorio alla società del tacco a spillo come se ci trovassimo nella cina di mao o nella russia di stalin. Si schierano dalla parte di chi ritiene libera una donna se assume determinate pose e riassume determinate imposizioni sull’abbigliamento, sull’estetica dominante. Tutto frutto del fascismo rosa che ha fatto tante vittime e che continua a farne. Seguendo questa corrente di pensiero la prossima campagna di rifondazione sarà "abbattiamo la cellulite!" con lo slogan "liposuzione è bello" e poi potrete unirvi alla santanchè per togliere il burqa alle donne islamiche e costringerle a indossare minigonne inguinali. Liberazione starebbe dunque per questo genere di "modernità"? Ottima svolta a destra, che si vede dalle piccole cose, complimenti vivissimi.

Certo è che capiamo la reazione, dopo lunghe ore di obbedienza a seguire i diktat di un partito diretto da maschi invece che confrontarsi con le compagne del forum donne prc alle quali il manifesto NON è piaciuto, bisogna pur far vivere la parte un po’ "trasgressiva" di ognuna di voi. Via la tenuta ortodossa, si indossano calze a rete e tacchi a spillo sadomaso per andare impavide incontro alla notte.

Tutto molto bello, meraviglioso, se non fosse che il corriere ha dimenticato una cosa che stride con tutto quello che hanno scritto: le femministe che loro trincerano nella schiera ortodossa, ovvero noi, hanno un nickname collettivo di tutto rispetto che non si serve di tacchi a spillo per illuminare menti e imbarazzare ortodosse/i. Ci chiamiamo FikaSicula e vestiamo sempre liberamente e respiriamo profondamente e non rispondiamo a nessuna logica di partito (Per inciso non ci risulta che qualcuna di noi abbia tessere di partito, di nessun genere). Perciò, per dimostrare di essere trasgressive, innanzitutto non pronunciamo mai la frase "nostre donne" come farebbero solo quelli di forza nuova, ma non abbiamo neanche bisogno di giustificare scelte di comunicazione sbagliate, che offendono e che non producono alcuna inversione di senso a parte che l’appiattimento alla cultura sessista che regna in italia. Volevate una inversione di senso? Potevate mettere quel tacco a spillo al piede di un macho muscoloso: ecco la vera inversione di senso.

L’altra notizia con la quale il corriere si distingue oggi per idiozia è quella che parla dello stesso professore, ricercatore esimio scienziato che tempo fa aveva detto che le donne hanno un cervello più piccolo. Ora ha deciso che i meridionali e specialmente i siciliani sarebbero meno intelligenti. Lui sostiene che mangiamo poco e male (in quale secolo?), che la commistione tra la nostra razza (???) originaria e le etnie mediorientali, arabe e africane ci avrebbero reso "inferiori".

Solo poche parole di commento che esulano dal fatto che noi siamo prevaletemente sicule e che siamo intelligentissime: questo ricercatore ha dei geni che devono essergli andati a male e alla faccia sua noi siciliane abbiamo invaso il mondo e dunque per quelli come lui che volevano conservare una "razza" pura non c’è più scampo. Hanno provato in tanti a sterminarci ma non ce l’hanno fatta…

Attacchiamo alla pettorina del corriere la medaglia per miglior istigatore all’odio della giornata. Altri elementi per terrorizzare la gente? Che so: vogliamo parlare delle molteplici caratteristiche negative del mar mediterraneo?

In fondo non si apre come le acque del mar rosso, non aiuta neanche un po’ nei respingimenti razzisti e non cancella le tracce degli stranieri morti ammazzati dagli scafisti. E’ proprio un mare inferiore non c’è che dire…

Buona giornata a tutti/e! (segue ps e ottimo commento di Maria Grazia Campus)

Ps: Sara a commento scrive (e noi riportiamo)

"ahahahahahah
sono loro ad essere trinariciute nella sostanza. che pensano, di
rifarsi la faccia facendo passare per "antiche" quelle che sono più
"moderne" di loro?


sono talmente trinariciute che ancora stanno a fare congressi, con i
delegati, le tessere di partito, le segreterie, le funzionarie e quando
il capo detta legge loro votano compatte, come è stato per il
rifinanziamento delle operazioni militari in afghanistan.


trinariciute nella sostanza. che tristezza.
altro che tacco a spillo liberatorio…
"

La domanda dunque è: la libertà, per una donna di partito che non riesce a cambiare le regole di quel partito, a deciderne le candidature, etc etc, passa davvero per un tacco a spillo? Trinariciute nella sostanza, come sopra.

Trafugato da facebook, di Maria Grazia Campus:

De Genere: Venghino siori venghino, c’è gnocca anche a sinistra

"Volevamo dimostrare che le nostre donne non sono trinariciute" questa la spiegazione (peggio del manifesto!) per un manifesto che fa rimpiangere le false candidature di Cetto Laqualunque sotto lo slogan "Chiù pilu pe’ tutti!". E si! almeno è chiaro: chiù pilu pe’ tutti! Slogan essenziale del maschio italico al potere, cafone cosciente di esserlo, maschilista cosciente di esserlo, greve puttaniere che guarda a ‘destra e a destra’.

E’ possibile che, più che le donne di "classe", ora possano iscriversi a rifondazione masnade di sessuomani con la bava alla bocca mentre le "trinariciute" potrebbero risentirsi con un effetto boomerang che grafico e "comitato approvatore campagna adesioni" non hanno saputo prevedere.
Non riesco a comprendere che tipo di analisi del target sia stata fatta: l’essere trinariuciute è possibile che faccia parte di tutte quelle donne che cercano di esistere in qualunque spazio maschile che le nega, di destra e di sinistra, della politica e del mondo del lavoro.

Mi chiedo se Daniela Santanchè, benchè dotata sempre di tacco 12 (magari nero … rosso è improponibile), appaia meno trinariciuta quando sbraita davanti a una moschea con un linguaggio da far impallidire il povero scaricatore di porto ormai portato ad esempio di una grevità superata a destra e a sinistra da scelte, comportamenti e vocabolario a disposizione della élite politica nostrana!

Ho troppa stima delle compagne e dei compagni di rifondazione, con i quali appunto si condivide il pane e non il talamo, per pensare che questa caduta nel trash di destra non sia una ferita.
Sono certa che i manifesti spariranno e se proprio vogliamo parlare di scarpe al posto di una bruttissima scarpa rossa col tacco potremmo trovare una scarpa antinfortunio magari con un casco vicino! Se invece vogliamo parlare alle donne basta far parlare le donne! 

Posted in Fem/Activism, Omicidi sociali.


2 Responses

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  1. Diana says

    Dopo aver risolto il mistero del termine “trinariciuto”, mi meraviglia un po’ che la compagna Rosa Rinaldi lo abbia rispolverato nel suo commento (se la fonte è buona, era il termine con cui Guareschi sfotteva i comunisti, con un senso dell’umorismo pesantemente fascista) .. L’articolo urta anche per quel tono da rotocalco, che, come giustamente fate notare, invita a immaginarsi il prossimo slogan ispirato agli impacchi anticellulite .. Ad ogni modo, resto affezionata all’immaginario stregonesco del femminismo, questo ricorso al tacco a spillo rosso non lo capisco proprio.. (e poi, si poteva scegliere anche una scarpa che non ricordasse la vetrina di un sexy shop..). Condivido le riflessioni di Maria Grazia, se rifondazione traduce “partito moderno e accattivante” in “donna con tacco a spillo” siamo poco distanti dalle bellone indottrinate del pdl (queste sì trinariciute!).
    Grazie per la segnalazione, spero anch’io che ritirino il manifesto,
    Diana

  2. sara says

    ahahahahahah
    sono loro ad essere trinariciute nella sostanza. che pensano, di rifarsi la faccia facendo passare per “antiche” quelle che sono più “moderne” di loro?

    sono talmente trinariciute che ancora stanno a fare congressi, con i delegati, le tessere di partito, le segreterie, le funzionarie e quando il capo detta legge loro votano compatte, come è stato per il rifinanziamento delle operazioni militari in afghanistan.

    trinariciute nella sostanza. che tristezza.
    altro che tacco a spillo liberatorio…