Roberto su un social network mi dice che c’è una nota che fa pensare. L’ha scritta Serenella di Gioia e le ho chiesto se potevo condividerla anche qui. Quello che dice è difficile e semplice. Dice che il manifesto elettorale di Vendola non la comprende, che le impone una idea di welfare, di futuro, di destinazione d’uso delle sue risorse, che le impone di essere destinataria di attenzione solo in quanto madre. E per le donne che non vogliono una famiglia? Per quelle che non vogliono fare un figlio? Quelle lì meritano il contratto co.pro, la flessibilità, la precarietà, la dipendenza economica?
Aggiungo io: dove sta la diversità tra la comunicazione di questo manifesto e quello di qualunque rappresentante del pd di qualunque affiliat@ al ministero sacconi e carfagna?
L’unica attenzione che meritiamo sarebbe per via del nostro utero?
Ecco la nota di Serenella. Buona lettura!
Combattente – premessa
È fine serata e sono stanca. Ho solo voglia di tornare a casa. Sono arrivata all’auto, ma il mio sguardo è attratto da qualcosa. Rimango per un po’ incredula… ho la fotocamera, quella che porto sempre con me per fermare i momenti che mi “parlano”. Scatto una foto e cerco di “ascoltare”… Non riesco a mettere a fuoco subito… credo di essere offuscata dalla rabbia… la stessa rabbia che mi porto da tanto, troppo tempo.
In fondo, cosa ho visto? è solo uno dei tanti cartelloni che si vedono in occasione delle campagne elettorali. Niente immagini, solo parole… poche chiare e semplici… parole che parlano di lavoratori precari.
Conosco bene il precariato… Ma come può essere? questo cartellone non mi prevede!
Mi ritrovo a pensare ai miei desideri…
DESIDERO vivere in un mondo che dia pari valore agli individui;
DESIDERO vivere in un mondo che non entri nel merito delle scelte personali;
DESIDERO vivere in un mondo che non mi faccia sentire di serie B perché non voglio avere una famiglia;
DESIDERO vivere in un mondo che riconosca anche la MIA famiglia, nel caso decidessi di averla;
DESIDERO vivere in un mondo che non mi metta nella condizione di chiedere di avere pari dignità degli altri;
DESIDERO vivere in un mondo civile;
DESIDERO CHE QUESTO SIA ANCHE IL MIO MONDO.
E NON HO NESSUNA INTENZIONE RINUNCIARE AI MIEI DESIDERI!!!
@alessandra,
non buttiamo fango. abbiamo registrato una critica e serve solo a discutere. esattamente come abbiamo fatto sul manifesto di rifondazione. non sono discussioni che attengono alle modalità politiche degli individui ma alla comunicazione omologata, in cui alcuni contenuti sembrano interiorizzati.
se c’è un manifesto della sua campagna elettorale che parla di donne in modo diverso per favore faccelo sapere, fotofagrala e mandacela e la pubblicheremo per dire esattamente il contrario di quello che si dice qui.
in quanto all’amministrazione vendola e al movimento che ruota attorno a lui davvero niente da dire. nucca di negativo intendo. speriamo che vinca.
un abbraccio
Cara Serenella, non credo neanch’io che ci troviamo davanti ad in tentativo di non tenere in nessuna considerzioni chi un “figlio” non desidera averlo e per questo può essere un precario.non vedere sempre del marcio in tutto, la comunicazione elettorale di Vendola, ha toccato vari punti cruciali, tipo il nucleale, la diossina, ed anche il problema del precariato, il tutto in rima baciata, dunque è soltanto un’aspetto del precariato, che poi è quello anche più drammatico quando ci sono i figli vabbè, quindi magari passa dal corriere del mezzogiorno e guardati tutti i “cartelloni”, così capirai che era solo un modo “simpatico” di fare comunicazione e non settario.
Vi leggo da tempo, condivido pienamente la battaglia sulle lobby dei padri, vissuta purtroppo sulla pelle mia e della mia famiglia. Ma questa volta mi permetto di dissentire con forza. Per maggiore informazione, soprattutto per un’informazione corretta, vorrei farvi notare che quello è soltanto uno delle decine di manifesti che sono stati elaborati per la campagna ellettorale di Nichi. E’ profondamente ingiusto equiparare Nichi ai politici del pd. Vi invito ad informarvi in modo completo sulle battaglie che quest’uomo ha condotto, su quelle che conduce ancora e sul fermento meraviglioso e magico che brucia nella nostra regione grazie ad un’alchimia che sta facendo risvegliare le coscienze.
Quello presentato nel manifesto è soltanto uno dei mille problemi che esistono, non lo trovo offensivo verso chi decide di fare scelte di vita diverse. Personalmente, ho 36, non sono sposata e non ho figli. Sicuramente, quando a 30 anni ero precaria e avevo una persona accanto, un figlio lo avrei voluto fare e non l’ho fatto per colpa dell’instabilità lavorativa. Vi prego, non buttate fango ideologico sull’unico movimento di pensiero attualmente vivo nella sinistra italiana!
Non credo che ci troviamo di fronte all’ennesimo tentativo di relegare la donna nel ruolo di madre, ma il problema c’è e questo dimostra (se ancora ce ne fosse bisogno) che certe abitudini sono talmente interiorizzate da emergere inavvertite. Le formule contrattuali-capestro non consentono una vita dignitosa a nessun@, non solo a chi abbia figli. Naturalmente più è ampio il nucleo famigliare e più è gradita quella stabilità economica che deve permettere, oltretutto, di SENTIRSI sicur@, ma i destinatari del messaggio elettorale non sono le generazioni future, bensì le presenti.