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Il cosmonauta e Le ricamatrici

Alla fine di una lunga giornata piena di iniziative antifasciste in tante città d’italia (a firenze tutta la toscana antifascista in presidio, a napoli l’assemblea antifascista nazionale), contrassegnata da notizie di altre aggressioni fasciste, dopo quelle di napoli, ancora a roma stanotte, meritiamo di sapere che alternative possiamo avere ai programmi infami che passano per la tv.

Vi suggeriamo due film: Il Cosmonauta e Le Ricamatrici.

Il Cosmonauta è una meraviglia di film di Susanna Nicchiarelli in cui si racconta di una donna che prova ad essere comunista tra tanti maschilisti di partito. 

Una donna non sottomessa che eredita dal padre l’amore per gli ideali e la voglia di lottare per il futuro. Una donna che si scontra con tutti gli stereotipi sessisti di quell’epoca e con quelli che resistono tutt’ora: la religione imposta, i pregiudizi sulla disabilità del fratello, la burocrazia interna al partito che ti fa acquisire una posizione visibile solo se la dai al segretario di sezione, e poi i pregiudizi, la divisione tra sante e puttane nella sede comunista, tra quei compagni che fingono di fare la differenza e che quella differenza invece non la fanno proprio in quelle cose che potrebbero determinare una vera, grande, rivoluzione culturale.

La protagonista del film combatte e alla fine vince, contro una madre calata nel ruolo della donna dipendente dalle convenzioni sociali, contro un patrigno maschilista e fascista, contro i "compagni" di sezione che la bollano come puttana perchè lei è una che vive una vita sessuale senza fronzoli, contro le altre donne del partito che con parole diverse le intimano comunque codici da seguire e regole da rispettare: neanche le donne di partito possono fare sesso liberamente a meno di sposarsi.

Chiesa diversa ma stessa radice dogmatica e patriarcale.

http://www.mymovies.it/filmclub/2005/05/078/locandina.jpg

Le Ricamatrici è un film meno recente (2004) di Eleonore Faucher, anche questa neanche a dirlo è una donna, che racconta in modo magico di una ragazza che si accorge di essere incinta oltre la scadenza del tempo previsto per l’aborto legale.

Decide così di portare avanti la gravidanza con l’idea di dare il bambino in adozione. Non ha una famiglia a sostenerla e attorno a lei sembra esserci un deserto sociale e familiare che la spinge a trovare una propria dimensione da sogno nell’arte del ricamo.

Mangia cavoli rubati dal terreno di una madre alla quale non vuole dare confidenza, racconta alle colleghe del supermercato che sta ingrassando perchè ha un cancro che la costringe a prendere cortisone e incontra la ricamatrice che la assumerà e con lei stringerà un patto di solidarietà reciproca.

La ricamatrice è in lutto perchè ha perso un figlio. La protagonista del film vive un lutto perchè sta per averne uno ed è così che si realizza una sinergia straordinaria tra due donne di grande sensibilità e intelligenza che regalano l’una forza all’altra e in questo sostenersi reciproco trovano il modo di tessere il futuro come una tela fitta di splendidi ricami.

Una buona visione a tutti/e. 

Posted in Vedere.


One Response

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  1. Elena says

    Non ho la televisione da anni, ma consiglio a tutte, vivamente, di non perdere Le ricamatrici, è bellissimo.