Il clamore della sentenza della Cassazione ha fatto danni e mietuto vittime un po’ ovunque sia nella disinformazione più totale che nella troppa informazione da abuso di cavilli burocratici.
Ieri era tutto un pullulare di notizie false e fuorvianti: buona parte dei media mainstream hanno purtroppo rilanciato la notizia che per il reato dello stupro di gruppo non si dovesse più andare in galera a cui è seguito il solito “vergogna, vergogna, buuu” da social network buttato un po’ lì, tanto a fare i leoni dietro un monitor siamo buoni tutti e del resto, se l’hanno scritto su faccialibro noi ci fidiamo ciecamente e lo diamo per scontato che è andata proprio così.
Ma quello che mi ha stupito di più sono gli espertoni di legge, quasi tutti di sesso maschile a dire il vero, che si sono prodigati in ampie e precise spiegazioni alle illetterate e ignoranti donzelle loro lettrici per cui la legge va applicata così e così e chissenefrega se voi siete laureate in giurisprudenza quanto noi, ve lo spieghiamo noi perchè siamo maschi e di queste cose ne sappiamo più di voi.
Io ora non voglio stare a recriminare sul comportamento di ognuno di questi personaggi dal leguleio facile ma vorrei renderli edotti che “s ì , a b b i a m o c a p i t o”. Si tratta del carcere preventivo, o meglio dell’obbligatorietà del carcere preventivo, riservato solo ai presunti mafiosi e a chi stupra in gruppo invece no, trattasi non di associazione a delinquere ma di “delitti meramente individuali”, come ha sostenuto la Cassazione.
Infatti il branco non è affatto sorretto da un sistema come quello mafioso, non ci sono famiglie, amici, concittadini pronti a difendere gli accusati di violenza sessuale e a vessare la stuprata che un po’ puttana era se si è fatta violentare, diciamocelo. Le urla e le manifestazioni di questi difensori della virilità maschile davanti ai tribunali nei processi al “branco” in tutti questi anni ce le siamo inventate, perché si sa che noi siamo facilmente impressionabili e quelli lì, dai compagni di classe alle zie dei bruti erano solo ectoplasmi, proiezioni di sostenitori degli stupratori come si vede anche da questo video, mentre continuano a sostenere un sistema d’appoggio agli stronzi nonostante confessioni e condanne.
Ma d’altra parte come si può essere a favore del carcere, basta dire “no carcere” e si è tutti libertari, si è tutti superalternatttivi e molto ganzi. Di carcerazione preventiva manco a parlarne ovviamente tra ipergarantisti, si tira sempre fuori l’argomento di quel “più di un terzo” in carcere in attesa di processo. Tutti stupratori forse quelli che stanno in carcere? Niente affatto: buona parte sono clandestini, spacciatori, ladruncoli, militanti, tutta gente pericolosissima che come si può immaginare non può assolutamente fare a meno delle sbarre.
E le vittime? Che vittime? Eh no, quelle ce le siamo scordate, del resto i domiciliari vanno benissimo come preventiva, fa nulla se una gran parte delle violenze e degli omicidi sulle donne viene compiuta mentre si è ai domiciliari e nonostante l’obbligo di stare lontani dalla vittima e dalla sua famiglia. Del resto lo si sa ancora in pochi nella lunga decennale esperienza di chi opera nei centri antiviolenza che la primissima cosa da fare è mettere distanza tra la persona che subisce e il suo aguzzino.
Ma, visto che gli uomini (non tutti per fortuna) sembrano davvero grandi esperti di leggi e sono molto garantisti con i presunti stupratori ma non con le vittime vorrei ricordare io, da donna, qualcosina anche a loro. Dal basso della mia ignoranza, dal fondo della mia incompetenza vi dico che lo stupro è un problema vostro. Lo so, potrebbe apparire brutale questa verità scritta così nero su bianco è qualcuno avrà fatto un salto sulla sedia leggendola (“Maddai, ma che daverooo?”) ma la violenza sessuale è sessuata, la violenza sessuale è MASCHILE.
Lo stupro non è un atto compiuto dalle donne e questo silenzio degli uomini che non disconoscono la violenza e i violentatori come un sozzo bubbone che infetta il loro genere sta diventando assordante. Ogni volta che stuprano una donna ci sono sorelle, compagne, ma non vediamo manifestazioni di uomini che si dissociano dalla violenza e dalla cultura dello stupro; ne abbiamo visti tanti dissociarsi da tante altre cose, protestare con forza per i loro diritti, manifestare contro una parte politica, per un mondo diverso. Ma per la violenza del loro genere mai e poi mai.
E allora ve lo chiedo io, signori miei: invece di stare a leggiucchiare gli articoli dei legulei scuotendo la testa in cenno d’assenso per assomigliare a tutti gli altri, invece di fare i libertari e i “contro” senza alcun motivo, quando scenderete in piazza per urlare finalmente NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE?
http://www.cloroalclero.com/?p=9376
Sono d’accordo. Purtroppo le poche voci maschlli che si alzano a favore delle donne vengono zittite con una violenza incredibile da parte della maggior parte dei maschi. Chi propone un concetto diverso di sessualità e di coscienza civile maschile si trova a fare i conti con una maggioranza silenziosa e agguerrita che non vuole cambiare le cose
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@alessio, grazie, comprendiamo che la tua missione negazionista ti impone di veicolare attraverso noi dei link in cui le donne appaiono tutte come bugiarde, brutte e cattive, ma questo impianto sul quale tu ed altri basate una propaganda maschilista è ridicolo. le donne subiscono violenza tutti i giorni e la verità è che c’è un esercito di stupratori e di uomini violenti che non risponde delle proprie responsabilità, nega e si nasconde dietro un cumulo di bugie. e poi ci sono gli uomini come te che fanno parte del branco maschilista e che difendono la categoria. e non sei per niente coraggioso perché il coraggio si vede quando quelli come te sono in grado di di dire di no al branco pagando le conseguenze di quell’esclusione. (come li chiamate gli uomini che parlano in modo diverso di violenza sulle donne? maschio-pentiti? mezzi uomini?)
@alessio sportaro: Grazie mille per avermi fatto leggere questo illuminante articolo sugli innocenti in carcere, caspiterola, non avevo idea che esistessero…Rileggiti la mia risposta precedente, per bene però.
Grazie per questa analisi lucida e anche bella da leggere. Mi sento meglio ora. Dopo tanto logos paternalista finalmente la parola alle vittime che da sempre appartengono al silenzio. E’ molto offensivo che molt* attivist* in rete siano stati accusati di ignoranza, ingenuità’, “assoluta mancanza di senso critico” sentenzia addirittura Antonio Rispoli. Ci ha preso tutte ( e dico tutte perché’ la maggioranza sono donne e a quelle si riferiva) per analfabete e ovviamente irrazionali com’e’ normale vista la nostra natura emotivo-ormonale. Mentre il maschio con il suo logos neutrale-oggettivo-universale e’ bravissimo a farci la predica nella classica sequenza Logos-Polis-Hybris. Ma un pochino di cultura della diversità’ no? Pensano davvero questi signori di far a meno di una cultura di genere senza che si senta la loro ignoranza emotiva, emozionale, razionale? E’ si perché’ l’intelligenza sociale fa parte della nostra parte razionale, quella cosciente, non il labirinto buio dell’inconscio di solito appannaggio delle donne. Abbiamo bisogno urgente di una cultura di genere, anche per molti simpatici ‘compagni di sinistra’ che credono che parlare di genere e’ per donne e gay, loro preferiscono occuparsi di cose più’ mache tipo l’inflazione, come se invece le questioni di genere fossero un corso di ricamo e non politica, politica vera, seria, quella che riguarda la vita delle persone. Sono anch’io anti carcere, ovviamente non giustizialista, ma penso prima di tutto alle vittime, al loro silenzio, al loro sentirsi abbandonate sempre da tutti dalla società’ civile che le disprezza, alla giustizia che non fa il suo lavoro. Anch’io insieme a voi non faro’ nessun mea culpa per non essere una giurista, vedo solo un problema enorme, da discutere con espert* del diritto e non, ma sopratutto animati da una cultura di genere, ecco che l’intersectionality rivela tutta la sua utilità’. La cara Giunta che parla di ‘reazione scomposta’ con tutta la sua compostezza ornamentale dimostra di non avere cultura di genere nelle parole e nella prassi. Niente di nuovo sotto il sole. Lottiamo per avere certezza della pena, leggi finalmente vittimocentriche insieme a cultura di genere obbligatoria nelle scuole. L’arma preventiva e’ sicuramente la più’ efficace e quella per cui battersi senza tregua. Nel frattempo pero’ occupiamoci anche della prassi, tra belle promesse di cambiamento, senza essere ‘forcaioli’, la fermezza, da cui siamo lontani, mi pare evidente, e’ fondamentale.
@anarcofem la sentenza della cassazione parla di stupro di gruppo non di omicidio , e poi penso che difficilmente uno accusato di pluriomicidi vada ai domicilari il discorso sul crack, e perché in questo paese le leggi contro la droga sono severe poi , tu voglio fare leggere una cosa http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/224446
Sarò sincera: siccome sono famosa per essere un po’ “tarda”, ci sono dei passaggi in questo bellissimo articolo che non ho capito (più una questione di sintassi, mi pare, che non già di contenuto) A parte questo futile chiarimento, occorre comprendere che MAI “gli uomini” scenderanno contro “i maschi” perché, anche loro, fanno parte dello stesso branco. Scendere a favore delle Donne e contro la violenza maschile, significa essere additati, magari chiamati “froci” e roba del genere. Ora, se le cose stanno così, mi domando se effettivamente si possa fare una differenza tra Uomini e maschi. Questione spinosa. Personalmente faccio la differenza perché altrimenti mi becco epiteti d’ogni sorta: “ma no, gli uomini sono diversi…” “Ma cosa dici mai?, non tutti sono così” ecc ecc. Sarà… Certo, nelle manifestazione a favore della 194 sono scesi tanti “uomini”. Lo credo bene, tanto, l’aborto lo subiscono le Donne, mentre loro scopicchiano allegramente. Questo è sempre stato un punctum dolens che andava analizzato profondamente, senza temere il dissenso degli uomini e il boooismo dei maschi. Buona domenica!
Giusto, hai fatto una domanda sacrosanta: e se va in carcere un innocente? Chissà che i legislatori si degnino di rispondere ad un quesito così importante. Per tutti quelli che attendono un processo e sono tantissimi dietro quelle sbarre, dai presunti ladri ai presunti assassini passando per i presunti mafiosi (che per forza l’obbligo c’è per loro). In effetti è una domanda fondamentale, a cui io ne aggiungo un altra provocatoriamente, perchè sono cattiva e maliziosa. E se va in carcerazione provvisoria un presunto colpevole di spaccio di crack reiterato mentre un presunto pluriomicida che ha ammazzato con 100 colpi di coltello cadauno la moglie e l’amante di lei se ne va ai domiciliari? Succede anche questo, sai. Molto spesso.
e se vai in carcere un innocente?
Concordo in pieno e, se permettete, rebloggo.
sono d’accordo su tutta la linea.