Dal blog di Mauro Biani: "Castelli e la bandiera: «Lezione dalla Svizzera. Occorre un segnale contro l’ideologia massonica e filoislamica»."
Gennaro Carotenuto gli da dello stronzo (e fa bene!). E a noi spetta di fare il solito bollettino razzista della giornata.
Siamo a Caserta e ieri hanno dato notizia di un arresto per violenza sessuale. Un preside di istituto adescava minorenni nomadi travestito da donna. Quattordicenni i due ragazzi molestati. Si sospetta che il "professionista" sia andato a pesca di ragazzini in altre occasioni.
Ci viene spontaneo pensare che il razzismo dilagante e le leggi che criminalizzano gli stranieri fanno sentire protette certe categorie di persone. Come se violentare un ragazzino romanì o fare del male ad una prostitura straniera possa essere una cosa plausibile in questa italia del "se l’è cercata".
A Napoli invece hanno negato la scarcerazione alla ragazza accusata del rapimento di una bambina a ponticelli perchè:
"è proprio l’essere assolutamente integrata in quegli schemi di vita che rende, in uno alla mancanza di concreti processi di analisi dei propri vissuti, concreto il pericolo di recidiva"
ovvero, dice l’espresso, la razza e l’etnia definiscono il comportamento delinquenziale della ragazza.
Il fatto sicuramente ricorderete è stato quello che ha innescato i roghi ai campi rom napoletani, con la camorra a spingere per lo sgombero e la destra a cavalcare la faccenda. Servivano quei terreni per qualche speculazione e ancora non si capisce esattamente quanto e come la ragazzina fu effettivamente responsabile di quello per cui l’hanno accusata e condannata.
A noi sembra la prima di una lunga serie di condanne esemplari fatte a suon di confessioni estorte senza la mediazione di un interprete e per stabilire un precedente sul quale si sarebbe potuto consolidare il pregiudizio dei "rom ruba-bambini" e degli stranieri delinquenti. La stessa cosa d’altronde hanno provato a fare a Roma con l’arresto di due rom innocenti per uno stupro che non avevano commesso. "Stupri utili" li chiamammo, immediatamente convinte che il fascismo e il razzismo non si esplicitano nelle forme che la gente associa al tempo del duce se non dopo aver agito una persuasione, attraverso i media e un martellamento costante di notizie e titoli unidirezionali, nei confronti della gente.
Il fascismo è quella cosa che ti convince ad averne bisogno. il razzismo è quella cosa che ti legittimano ad esprimere.
Non c’è fascismo o razzismo che non sia immediatamente associato ad una campagna di comunicazione, la propaganda, affinchè tutto appaia normale quando normale non è. Ed è anche per questo che l’antifascismo va esercitato innanzitutto preliminarmente, e come attività di contrasto, prendendo le distanze da ogni genere di ambiguità, impedendo forme di sdoganamento e demistificando concetti e parole d’ordine che altrimenti finiscono per diventare parte dell’immaginario collettivo senza nessun contraltare, senza nessun appiglio critico.
Arrivati a quel punto è già tardi. A quel punto accade quello che sta accadendo per l’italia intera. Rastrellamenti di massa, operazioni white christmas e quant’altro, complicità in violenze dentro i Cie, ordinanze comunali repressive, provvedimenti sempre più restrittivi e le aggressioni fasciste di squadristi che si sentono legittimati ad esistere e a pretendere il controllo del territorio come fossero camorristi. Non per niente l’ultima aggressione è avvenuta a napoli. Ancora quella città da dove nessuna monnezza è mai stata rimossa. E’ tutta lì mentre la gente fa di tutto per non annegarci dentro.
A ciascun@ le sue responsabilità. Faremo i conti con la storia. Tutti/e quanti/e.