http://www.youtube.com/watch?v=y-84JfF5_ws
Io odio i porno accennati. Odio il dettaglio che fa comprendere il tutto. Odio quelle mani di donna che è lì apposta, inchinata e pronta alla fellatio, per sollevare l’uomo dall’incarico di slacciarsi i pantaloni perchè evidentemente certi maschi neanche quello sanno fare.
Conta parecchio sapere che il mondo della pubblicità dal quale arrivano così tante meraviglie sessiste è sempre lo stesso: la milano da bere.
Forse pubblicitari e creativi a Milano hanno un problema. Forse non sanno che non c’è alcuna differenza tra colui che prende una ragazza e la costringe a farle un pompino e la pubblicità che realizza un immaginario che legittima una azione del genere. Forse a Milano bisognerebbe che tutti imparassero a fare il proprio lavoro. Perchè per vendere abbigliamento maschile – credetemi – non serve usare un corpo femminile. Metteteci delle mani maschili: almeno avrete parlato una lingua nuova e coraggiosa, quella che introduce stimoli culturali che parlano di sessualità altre. E invece siete così banali e offensivi…
I dati riferiti a questa pubblicità appena vista in tivu’ stanno tutti sotto. Li ricopio per voi.
Come sempre: scrivete, sovvertite, segnalate e usate i pennarelli per lasciare pensieri intelligenti sui manifesti pubblicitari deficienti.
—>>>New tv spot commercial Antony Morato: "How to wash our clothes" – Director: Maki GherziAgency + Creativity: SocializeModel: Karel Struhacek (Major) – Time: 15"Season: Fall Winter 2009/10 – Directed in Milan: 25/06/2009Download: www.morato.it/avi.zip or www.morato.it/5.zip – Photo Making: www.morato.it/news/how – website: www.morato.it
come al solito gli spot ci vedono in pratiche dove non proviamo alcun piacere. La tristezza è che tutto è gratuito. La cosa più triste è che il pompino viene deificato quando lo facciamo x il piacere maschile e molto criticato quando delle ragazzine lo fanno a pagamento..successo proprio a milano non a caso.
Una pubblicità brutta, oltretutto. In questo caso, mi sembra che il «dettaglio che fa comprendere il tutto» sia cosa davvero poverella… E del tutto gratuita!