Dalle Facinorosse:
La CONCRETEZZA prima di tutto. E’ di questo che parla Mara Carfagna quando esprime la natura dei suoi interventi come Ministra delle Pari Opportunità.
Ed è con CONCRETEZZA che noi, donne e studentesse, vogliamo parlarle oggi, in occasione della sua (presunta) presenza qui a Scienze Politiche di RomaTre per l’inaugurazione di un corso per pseudo-amministratori locali.
Veniamo continuamente bombardate – dai media, dalle dichiarazioni di politici, dalle pubblicità, dai comportamenti di chi ci sta attorno – di messaggi distorti sul RUOLO e sulle FUNZIONI che dovrebbero avere le donne, secondo una politica familista e patriarcale nella quale è ammesso un unico modello di sessualità . Una politica che ci vuole madri di famiglia e figlie devote, senza tenere minimamente conto delle nostre reali esigenze: tante, varie, differenti.
E’ questo il tipo di messaggio che cerca di propinarci la nostra Ministra delle Pari Opportunità quando afferma che la famiglia è un “luogo di realizzazione”, dimenticando (o fingendo di dimenticare) che è la famiglia il luogo primario dove le donne subiscono le violenze. Ignorando (o fingendo di ignorare) che le donne non possono sentirsi realizzate se vengono indotte a puntare tutte le loro chance, tutti i loro desideri, su di essa.
L’AUTODETERMINAZIONE DELLE DONNE non parte da un’attribuzione di ruoli predeterminati, ma dalla libertà di SCEGLIERE.
Scegliere se interrompere una gravidanza, perché impedirlo significa dire che le donne non possiedono il proprio corpo, che non sono legittimate nelle proprie scelte, che hanno bisogno che qualcuno decida per loro.
Scegliere se indossare il burqa, perché non è certo spogliandoci che saremo libere dall’oppressione delle famiglie da cui proveniamo, un’oppressione che ha radici ben più profonde.
Scegliere se essere moglie e madre, o se divorziare entrando in contraddizione con i ruoli che questa cultura patriarcale ci assegna, respingendo il senso di controllo sociale e di possesso che di frequente i nostri mariti pensando di poter esercitare su di noi.
Scegliere se essere lesbiche, senza che le nostre preferenze sessuali portino i nostri padri a sentirsi in diritto di picchiarci, di accoltellarci, di vergognarsi di noi.
Scegliere di uscire di casa di giorno e di notte, in centro e in periferia, perché non è dai migranti e dai rom che dobbiamo difenderci, ma dalla cultura sessista che troviamo in casa prima che nelle strade.
Non serve un sistema di leggi che rafforzino il modello securitario, non abbiamo bisogno di affidare la nostra difesa ad altri uomini: ronde, poliziotti o eserciti non saranno mai in grado di garantire la nostra sicurezza e di dare RISPOSTE CONCRETE ai nostri BISOGNI CONCRETI.
Non ci faremo cucire addosso bisogni che non abbiamo, ruoli che non vogliamo!
Vogliamo che le Pari opportunità siano davvero PARI per TUTTE le donne!
Collettivo Universitario Femminista LE FACINOROSSE