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Lo stupro e le sue variazioni cromatiche

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Un po’ di analisi della rassegna stampa a proposito di stupri e violenze.

Primo caso tra tutti è quello romano. Ne abbiamo già parlato varie volte ma è essenziale soffermarsi adesso sull’aspetto politico della faccenda. Nel giro di pochi giorni sono stati pubblicati vari articoli che riportavano la tesi secondo la quale con Bianchini si decretava la fine degli stupri neri. Per neri si intende di matrice fascista e ci si riferisce a quel debito profondo che quei fascistoni dello stupro del circeo hanno lasciato nei confronti delle vittime della loro violenza e nei confronti di una intera società.

L’articolo del corriere fa di più: mostra la somiglianza tra izzo e bianchini, li mette a confronto alla lombrosiana maniera e non può certo essere un caso se insiste sul "superamento" del cliche’ dello stupro nero grazie al presunto stupratore del pd.

La questione viene sollevata dal secolo d’italia, giornale dell’ex alleanza nazionale, e viene ripresa oltre che dal corriere anche da libero, da il giornale etc etc.

Il Giornale titola addirittura con un sensazionale "se lo stupro non è più di destra" e fa parlare della questione isabella rauti, capo dipartimento delle pari opportunità e moglie del sindaco alemanno.

Secondo ciò che leggiamo sembrerebbe esserci l’interesse a sfruttare l’occasione per pareggiare i conti. Per resettare le responsabilità morali e politiche e ripartire da un + 1 contro un – 1 sul pd perdente. Così come era necessario che gli stupratori dei parchi romani fossero romeni ora sembrerebbe necessario riconoscere in uno del pd la figura dello stupratore seriale.

Quello che della questione non funziona è a partire dai toni, dai modi, dall’esasperata spettacolarizzazione e sovraesposizione di tutto e tutti. Da troppe analogie con la questione che ha riguardato i due romeni tenuti in carcere, sebbene innocenti, per parecchie settimane.

E’ singolare che proprio la rauti parli di fine degli stereotipi e si esibisca persino in un concetto che si oppone allo stereotipo razziale. 

Sicchè c’era bisogno di una legittimazione politica, di una parvenza di "superiorità morale", di quella ragione supponente che lascia persino spazio alla pietas esibita dal centro destra nei confronti del bianchini (ogni dichiarazione puntava a dire qualcosa del tipo: "noi non strumentalizziamo questi fatti", etc etc). La stessa rauti stigmatizza l’aspro dibattito interno al pd a causa dell’arresto del loro coordinatore di sezione. C’era dunque bisogno di un motivo che ponesse il centro-destra su un piedistallo? Così in alto da autoconferirsi legittimità ed autorevolezza? Un bianchini vale un presidente di partito "utilizzatore finale"?

Così la destra pensa di poter persino fornire auto-analisi auto-referenziali su se stessi e sull’universo mondo e dimentica velocemente di aver approvato un decreto antistupri basato sulla persecuzione degli stranieri, dimentica di aver esposto le donne violentate alla derisione, alla pubblica umiliazione. Dimentica di essere stata richiamata dal garante della privacy che ha dovuto ricordare che i dettagli sulle vittime degli stupri non devono essere rivelati mai. Dimentica che non si è mai parlato di lotta contro la violenza sulle donne. Si è parlato di "certezza della pena", di ronde, di tutto meno che di quello che serve realmente alle donne. Non si è parlato di violenze dentro casa, l’asse di interesse era ed è tutto proiettato all’individuazione di mostri esterni alla famiglia che aiutino lo Stato a guadagnare fiducia attraverso una campagna del terrore, scandalistica, volgare.

Giancarlo Lehner ha incontrato Bianchini e parla di lui come di una persona cosciente di tutto quello che sta succedendo. Non stiamo qui ad opporre una normalità all’anormalità definita dai media, perchè ogni uomo che stupra è normale.

Tuttavia Lehner, uomo del centro-destra votato alla criminalizzazione del comunismo, prodigo di garantismi nei confronti degli uomini della sua parte politica e ovviamente pronto a dimostrare che il suo garantismo va oltre i confini dei partiti e della stessa realtà, tra le specifiche accuse di stalinismo al pd (per l’espulsione del bianchini) e il disegno di una prospettiva che potrebbe vedere un uomo del centro-sinistra "salvato" da un uomo del centro-destra (ottimo soggetto per una fiction), tira fuori dei dubbi che in qualche modo sono condivisibili. La stessa cosa fa Everyone e se lo scenario prospettato è quello da loro descritto siamo di fronte a prospettive davvero inquietanti.

Non si tratta più dell’accusa di stupro per denigrare una intera etnia e ottenere legittimazione per promulgare leggi razziali. Si tratta di delegittimazione di una intera parte politica. Si tratta di una rivincita sul piano morale. Di una ricostruzione chirurgica della verginità. Si tratta di una risposta a tutti quelli che hanno dato addosso alla moralità del pdl, del premier e via discorrendo. Si tratta di una scelta disumana tra le scelte disumane e se questo è il quadro diventa davvero difficile credere che l’italia non sia governata da diretti discendenti di mussolini.

Cioè, detto con sincerità a quelli di destra: forse potevate tenervela sullo stomaco ancora un po’, potevate non farvi prendere dal prurito di rivendicazione politica perchè così sembra proprio una scelta inopportuna, come se in attesa vi fosse non già un mandante ma un qualche specialista dell’uso politico dei fatti di cronaca pronto a raccogliere i frutti di tanta "fortuna". Ecco che dunque parlare di stupro di stato continua ad avere un senso.

Quanto piace questa cosa alle donne stuprate? Cosa ne pensano? Vi importa qualcosa? A noi moltissimo e perciò torniamo a mandare ad ognuna di loro la nostra solidarietà.

Per inciso: sebbene riteniamo lo stupro quale atto profondamente fascista (un atto egoista, di soddisfazione del proprio volere, un atto che parte dal non considerare le donne come persone ma solo come oggetti – un atto sessista che per radici culturali è simile al razzismo), non ci importa difendere il pd, l’uomo del pd, la dirigenza del pd. Non ci importa difendere nessun uomo – perchè di uomini si tratta e non di colori politici ne di colori della pelle – se ha stuprato anche solo una donna. Ma gli stupri sono di tanti tipi e la speculazione, la strumentalizzazione di uno stupro non è certamente meno grave dello stupro stesso.

Una ulteriore rassegna settimanale su violenze di vario genere potete trovarla qui. Troverete il ricco imprenditore condannato per stupro che si dichiara tranquillo perchè "vittima dell’onda del momento", troverete l’ennesima denuncia di violenza ai danni di una badante romena, tanti femminicidi, tante donne uccise dai propri ex, stupri, molestie, ancora una prostituta assassinata. Troverete articoli che sono davvero illuminanti per le modalità attraverso le quali ripropongono stereotipi duri a morire. Il corriere si affatica a raccontare l’omicidio di una donna descritta come una avara individua che "voleva lasciare i soldi al cane" pur di non lasciarli al fratello (come dire: in fondo era proprio una arpia e meritava di morire). L’assassino parrebbe essere per l’appunto il fratello. Il movente sarebbero i soldi. Su repubblica si è parlato dello stupro su una ragazza di lecce. Singolare il modo in cui il quotidiano sceglie di aprire l’articolo. Dice: "Quattro del mattino. Troppo presto perché qualcuno fosse sveglio e
poter sentire le urla d´aiuto. Troppo tardi, forse, per rincasare da
soli."

In questa frase c’e’ scritto tutto quello che si vuole dire. La donna è tornata sola alle 4 di notte. E’ stata violentata? Fatti suoi.

In fondo si, con la situazione nella quale ci ritroviamo a vivere effettivamente bisogna stare attente, a tutto, soprattutto alle persone che dicono di volerci difendere e invece continuano a sfruttare il nostro dolore per ricavarne potere.

Conoscete Il decalogo per le donne stuprate, non è vero?

—>>>L’immagine è opera di Cosimo Mazzoni ed è uno dei fumetti realizzati per la campagna Paura Anche No!

Posted in Anticlero/Antifa, Corpi, Omicidi sociali, Pensatoio.


4 Responses

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  1. Emanuele says

    Intendo dire, perchè bisogna sempre fare di tutta l’erba un fascio?
    Che la mentalità/cultura nostrana abbia parecchio da migliorare sono d’accordo, ed ognuno concorre a formare la ‘mentalità sociale’.
    Ma che si debba mettere tutti gli uomini sullo stesso piano di alcuni delinquenti non è corretto.
    Può essere considerato ‘colpa’ di tutti quanti se la nostra società ha una impronta maschilista (colpa anche di parecchie donne a dirla tutta, non solo di uomini).
    Ma per quanto riguarda gli atti criminali, mi spiace ma la teoria della responsabilità collettiva non vale.
    Pensatela come vi pare, ma in totale onestà mi permetto di dire che non accetto di essere paragonato a persone che reputo bestie, e che nel migliore dei casi citati presentano delle chiare e macroscopie patologie.
    E permettetemi anche di dire, che non è vero che la mentalità maschilista è connessa direttamente agli stupri. Ognuno di noi ha il potere di discernere cari miei, e non ci credo che uno va a stuprare una ragazza perchè ha visto troppe pubblicità della Diesel!!! Troppo comodo dire così!!
    Volete giudicare la mentalità maschile usando come metro questi ‘esseri’ (che, detto in tutta onestà, fosse per me sopprimerei quanto prima, prima di tutto per il loro bene)?
    Fatelo pure se vi va, e vedrete che incorrerete in un fraintendimento dopo l’altro.
    Un po’ come se prendeste Riina come esempio di siciliano tipo, e quelli che hanno ammazzato il tizio dei biscotti a sprangate come milanesi tipo.
    Volete far parte della fiera dei luoghi comuni? Accomodatevi, ce n’è per tutti.
    Però sappiatelo, non sarete migliori nè dei fascisti, nè dei leghisti, nè dei comunisti, nè dei preti nè del Berluska. Cambia solo la squadra

  2. Emanuele says

    Pure io sono rimasto basito alle citazione del colore politico dello stupro.
    Poi, se proprio bisogna dirla, paragonare il tipo in questione coi fatti del circeo mi sembra un po’ come paragonare l’influenza alla peste bubbonica ma lasciamo perdere.
    Invece continuo a non capire che vuol dire la frase “lo stupro lo fanno gli uomini”

  3. Rosa says

    Tra quanti anni si avrà il coraggio di dire che lo stupro è degli uomini?
    Anche dire che è degli italiani sarebbe un grande passo

  4. martina/rebelde says

    mi sono ritrovata giust’appunto ieri,l’altro ieri e il giorno prima a discutere sul carattere politico dello stupro, sulla sua valenza politica prima di tutto, prima dell’aspetto psicologico, prima dell’aspetto fisico, che viene costantemente negato.
    difficile convincere un ragazzo/uomo, anche libertario, che lo stupro non è SOLO l’atto di abuso sessuale del maschio sulla femmina, ma è qualcosa che ha valenza multiple, nascoste, spesso non lampanti.

    se lo stupro ha una valenza politica a prescindere, ha guadagnato una valenza partitocratica, è diventata la scusa con cui si giustificano e si emendano leggi inaudite, ed è diventato il contrappasso con cui la sinistra paga il gravissimo peccato di aver indicato Berlusconi come personaggio squallido, circondato da escort e spacciatori.

    sono dispiaciuta e incazzata.
    non riesco a capire perché le nostre ferite devono diventare arma di dialettica politica, ma non positiva, un arma di frode, di violenza, di leggi retrograde, reazionarie.
    (il Decalogo delle Donne stuprate è una delle vostre opere migliori).

    ciao a tutte.