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Sbatti il frocio in prima pagina

Mi imbatto in questo articolo “Faremo i nomi dei politici gay ma omofobi. L’ora x è il 23 settembre.  Sul web” e già il titolo da scenario apocalittico mi sembra un po ridicolo.

In pratica c’è una persona che si batte per i diritti dei gay, che annuncia l’armageddon materializzato nella pubblicazione il giorno x su un blog y di una lista di persone omosessuali.

Dice che si è arrabbiato perché non è passata la legge contro l’omofobia, e quindi visto che lui si batte per i diritti dei gay ha deciso di dire pubblicamente quali sono i politici gay non dichiarati ma omofobi, così in una società omofoba, si dovranno sentire umiliati per essere froci e questo è un bene per tutti gli omosessuali. Chiaro no?

Le persone per cosa li disprezzeranno di più? Per essere ipocriti? Secondo me quelli che si vanno a toccare sono i pruriti omofobi e nulla più.

A me questa cosa non piace, sarà anche una azione eclatante ma dov’è il messaggio culturale? Quale beneficio dovrebbe apportare alle persone omosessuali quotidianamente discriminate dall’omofobia? Ci sono politici omofobi migliori e politici omofobi peggiori?

I gay che hanno votato contro la legge sono peggiori degli etero altrettanto omofobi? Io non ci vedo un problema di coerenza o ipocrisia, forse c’è, di questo potremmo disquisirne per ore, ma non mi interessa.

Non spetta agli omosessuali votare una legge per il rispetto dei diritti e della dignità degli esseri umani, perché l’omofobia non è un problema che tocca solo gli omosessuali, colpisce tutta la società, distrugge la sessualità di tutt* negando l’esistenza della scelta e della libertà di amare chi si vuole e come si vuole.

Punire pubblicamente queste persone, schedarle e metterle alla gogna è sbattere in pasto a una opinione pubblica omofoba l’idea che rendere pubblica la loro omosessualità sia una colpa aggiunta a una mancanza di civiltà nelle loro scelte politiche.
Complimenti! Bel messaggio per lottare contro la violenza e la brutalità di questa forma di ignoranza.

Riflessione a margine: avete notato come in tutto l’articolo per descrivere i misteriosi informatici giunti in soccorso della schedatura nazista si usano termini assurdi tipo: “internauti anonimi”, che sembra un nuovo gruppo di disintossicazione?
Il termine hacker proprio non gli è venuto in mente… strano. Forse perché secondo il lessico della propaganda gli hackers sono brutti e cattivi, mentre gli internauti sono misteriosi benefattori della Repubblica.
Comunque su una cosa hanno ragione, chi si presta a queste azioni di sicuro non è un hacker, è solo uno stronzo.

Posted in FaceAss, Omicidi sociali.


15 Responses

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  1. Claudio says

    Sul fatto che non si possa sconfiggere il padrone con i suoi stessi strumenti e che bisogna prima eliminare il fascismo da noi stessi (in primis il fascismo della democrazia, aggiungerei), sono d’accordo. Infatti ho parlato di rivolgergli contro le sue stesse armi, che può sembrare la stessa cosa, ma non è così. Intendo più che altro una specie di contrappasso, un mettergli di fronte uno specchio da attraversare.
    Poi partiamo dall’assunto che il padrone non si sconfigge: la speranza l’ha inventata il padrone stesso per tenerci buoni. Se crediamo di cambiare il mondo, se pensiamo nel nostro attivismo che il mondo possa cambiare, è bene che smettiamo subito di impegnarci: il primo passo dell’impegno è l’abbandono delle illusioni da sciocchi e ingenui. Milgram, Zimbardo, La Bon ci hanno dimostrato scientificamente quello che in cuor nostro sappiamo già: che l’umanità non cambia, non è mai cambiata, non cambierà mai, perché la maggioranza vorrà sempre comandare od obbedire. La prevacaricazione fa parte dell’essenza della nostra miserabile specie.
    Una volta sbarazzatici della speranza, potremo lottare con ancor più passione, perché avremo capito qual è l’unico senso possibile dell’impegno: rompere le palle, fare i guastafeste, disturbare per quanto più possibile il padrone e lo schiavo devoto al fine di farli divertire un po’ meno durante la festa per la loro vittoria ineluttabile.

  2. Paolo84 says

    Liquidare la cultura politica anglosassone come “bigotta” mi pare troppo semplicistico: in Inghilterra la ricerca sulle staminali embrionali è legale e le unioni omosessuali sono riconosciute dalla legge, due cose che qua in Italia non ci sono..magari fossimo noi “bigotti” in questa maniera.
    Detto questo anche a me l’iniziativa non piace anche se ne capisco il senso..non mi piace, non la trovo legale. che io sappia l’orientamento sessuale è un “dato sensibile” della persona, i dati sensibili si possono divulgare pubblicamente solo in casi eccezionali che qua non ci sono..si rischia di violare la privacy di queste persone anche se capisco che un omosessuale omofobo è come un membro del Ku Klux Klan con antenati di colore: uno scoop dal punto di vista giornalistico, ma i promotori di questa roba non dirigono un giornale di gossip quindi dovrebbero lottare in altro modo

  3. cloro says

    ciao. Concordo con tutta la linea col discorso di Fika sikula. La gogna pubblica sull’omosessualità è essa stessa omofoba. Ho letto l’articolo su Repubblica (che non amo per niente).

    Ricordo a me cosa m’hanno fatto http://www.romaebraica.it/equalily-gelmini-professoressa-milano/#more-3264
    è una delle ragioni, secondo me, per cui il movimento per i diritti GBLT non va avanti piu’ di tanto. Finché persone che la pensano così continueranno ad averne il carisma del leader non si va da nessuna parte.
    Pensa che io all’autore del comunicato gli scrissi dicendogli “guarda che quel che dice il giornalista è falso, rettifica” .
    Non ebbe nemmeno la civiltà di concedermi il diritto di rettifica. Puah!

  4. fikasicula says

    trasparenza? onestà? se hanno coraggio facessero un listone degli uomini che accettano sottobanco tangenti o che vanno a cena con mafiosi. è sbagliato il metodo. non si può invocare la legittima difesa e questa cosa del riferirsi a metodi cosiddetti democratici per partecipare alle elezioni, vedi moralisti e bigotti anglosassoni e americani, mi pare fuori luogo. ragioniamo di fascismo e di costruzione di cultura fascista senza sdoganarne un’oncia, mai. ed è quello che invece così si sta facendo con tanto di avallo da parte di persone che dovrebbero fare attenzione a queste cose. non è forse incoerenza questa? allora dammi i nomi di chi ha ordito e porta avanti questa iniziativa perché io pretendo coerenza da chi si dichiara antifascista.

  5. Kiba says

    è una questione di trasparenza: se un omosessuale entra in politica ed esprime opinioni omofobe o vota contro una legge sull’ omofobia, l’opinione pubblica ha il diritto di sapere che egli è omosessuale.
    In primo luogo lo ha nascosto ai suoi elettori, e quindi è non è stato onesto con loro. in secondo luogo ha paura che il suo orientamento sessuale venga reso pubblico, e dunque è ricattabile.
    all’ estero, specialmente nei paesi anglosassoni, l’onestà è considerata un valore fondamentale per un politico. evidentemente qui in Italia no.

  6. fikasicula says

    no no. non puoi sconfiggere il padrone con gli stessi strumenti del padrone. è un controsenso. prima di sconfiggere i fascisti devi sconfiggere il fascista che c’è in te. il fascismo. la cultura fascista che è quella che legittima le peggio cose. non sono d’accordo. per niente.

  7. Claudio says

    Io non l’ho interpretata così. Ci ho visto solo una volontà di denuncia dell’ipocrisia.
    Poi ritengo sia sempre la cosa più efficace rivolgere contro il razzista, il prevaricatore, lo sfruttatore, etc. le sue stesse armi. Esempio: io spero sempre che i cacciatori si sparino tra loro e rimangano paralizzati a vita. E godo quando un bullo viene pestato. Tanto, per quanto io stesso preferisca partecipare ad iniziative pacifiche e non violente in cui si dice “non scendiamo al vostro livello” e si punta sulla sensibilizzazione, sono sempre perfettamente cosciente che ‘sta gente qua i nostri bei discorsi non li sente proprio. Anzi, ne ride. Hai voglia a fare manifestazioni ben educate contro il Tav: quelli te corcano con l’esercito e poi la fanno uguale. E allora che prendano qualche sganassone, fisico o morale che sia, di tanto in tanto.
    In questo caso, visto che per chi sguazza nel sessismo omofobo la machistissima eterosessualità è fondamentale per la sua considerazione ed autoconsiderazione tra i suoi pari machisti omofobi, beh, se con questa lista la vita di qualche omofobo viene rovinata per sempre, non posso che esserne immensamente felice. Come dire: “Sono gay e mi rendi la vita impossibile per questo? Bene, ti ripagherò con la tua stessa moneta, così vedi”.

  8. fikasicula says

    @claudio, allora elencassero i nomi di tutti i parlamentari che hanno votato contro la legge a prescindere dal loro orientamento omosessuale. solo i gay sono incoerenti e ipocriti? perché detta così è solo una schedatura dal vago sapore mussoliniano.

  9. Claudio says

    Quest’iniziativa a me piace, e pure tanto. Non è la “colpa di essere omosessuale” che viene sbattuta in prima pagina, bensì la colpa di essere ipocrita.

  10. FABIO says

    ALLORA SI PUO’ ANCHE FARE UN BLOG CHE DICA I NOMI DEI GAY NON OMOFOBI GIUSTO ??

    E’ UNA FASCISTERIA QUESTA COSA

  11. Shadowprince says

    Avevo letto l’articolo e, in effetti, aspettavo un vostro contro-articolo in risposta. 🙂
    Ammetto di aver avuto un certo imbarazzo ad una prima lettura: l’iniziativa viene lanciata con l’entusiasmo tipico di Repubblica quando si tratta di indignarsi per la bruttezza e il fare anti-etico del governo (lungi da me difendere la maggioranza politica, ma l’atteggiamento di Repubblica è davvero ai limiti del ridicolo); ci si appella all’effettiva mancanza di una cultura anti-omofobia in Italia; e nel contempo si propone una sorta di “lista di proscrizione” per smascherare gli omosessuali. Intenti, a mio parere, profondamente contraddittori ed in contrasto tra loro.
    Quello che mi sono chiesto, dopo aver letto l’articolo di Repubblica, è in che modo un’iniziativa del genere venga percepita: dal punto di vista dei politici in questione, che vedono il loro nome sbattuto in prima pagina; da quello dei famosi “internauti anonimi”, che pensano così di fare il bene della comunità omosessuale e di denunciare l’ipocrisia del politici gay; e infine da quello di chi questi nomi li leggerà.
    La sensazione generale è che si voglia colpire con l’omofobia proprio chi nutre quest’omofobia. Solo che, come dite voi, “l’omofobia non è un problema che tocca solo gli omosessuali, colpisce tutta la società”.
    In conclusione, mi sembra che un’iniziativa del genere, per quanto mossa da intenti anti-omofobi, dal momento in cui si mette in una prospettiva omofoba per fare un danno, diventi omofoba a sua volta! Non solo non risolve nulla, ma aggrava addirittura la situazione!
    Boh, questo è quello che penso. Grazie per avermi dato lo spazio per esprimerlo. 😉
    Ale

  12. lafra says

    Ciao Pietro!
    Il post l’ho scritto io, quello è il mio punto di vista e gli spunti di riflessione che ho voluto condividere: si possono apprezzare o contestare, leggere o ignorare. Sono li e li ho lasciati per stimolare una riflessione critica su questo argomento.
    Un nome e un cognome o una faccia non apportano nulla di più al mio intento e ai miei contenuti. Dal mio punto di vista dare spazio alle idee prima che alle persone è coerenza.
    Ciao
    ps: un consiglio, quello che dici su fb è pubblico e passabile di denuncia se diffamante. In questo spazio invece non verrà pubblicato nulla di quello che hai già detto altrove quindi risparmiati la fatica

  13. Pietro says

    perchè chi ha scritto l’articolo non si è firmato?
    non lo trovo coerente
    Pietro Galeoto

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