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Il Corpo delle Donne e le parastrisciaggini di un mondo senza creatività!

Lei è Renata e ha una naturalissima propensione alla sovversione comunicativa. Innanzitutto la ringraziamo per la citazione e poniamo il suo intervento a premessa di questo post per raccontarvi di come Striscia la notizia [video] abbia banalizzato, alla sua maniera di sempre, il problema del sessismo nei media, in televisione come nei giornali, utilizzando una battaglia sacrosanta come quella che porta avanti con intelligenza Lorella Zanardo per rivolgergliela contro quasi che lei fosse complice di quello che giornali come Repubblica e L’Espresso fanno.

In realtà non c’è niente di più falso perchè se Ricci avesse letto il libro di Lorella Zanardo o avesse seguito anche solo qualcuno dei suoi interventi, avrebbe colto senza fatica alcuna che le critiche della Zanardo sono rivolte a qualunque media.

E non ci risulta che nessuna delle donne impegnate ad analizzare e denunciare il sessismo dei media si sia di fatto schierata con qualche gruppo editoriale piuttosto che con qualche canale televisivo.

A Repubblica noi e molte altre donne chiediamo coerenza e le critiche su Repubblica sono state ben più complesse dello sfottò partorito da Ricci per ridicolizzare la denuncia della Zanardo.

Tecniche di rovesciamento le chiama lucidamente Loredana Lipperini che prosegue dicendo:

Come dice la scritta finale, il 98% delle citazioni è tratto dal documentario di Lorella Zanardo, il 100% da immagini del gruppo editoriale L’Espresso. In altre parole: il fuori campo di Lorella, e la sua stessa faccia, sono utilizzati (senza averla avvertita, senza averla invitata in studio, forti del fatto che un’eventuale azione legale si troverà di fronte la corazzata di Mediaset e che qualsiasi reazione verrà sputtanata a suon di cachinni da Ezio Greggio davanti a nove milioni di spettatori) a commento di altri corpi nudi ed esposti.
Quelli della pubblicità, della moda, degli articoli su Miss Italia, dei filmati postati on line. Qual è la mossa di Ricci? Semplicissima: così fan tutti.

Sebbene chiamarle “tecniche di rovesciamento” a mio modo di vedere è un complimento rispetto al pessimo lavoro di copia e incolla di chi dovrebbe sapere che usare l’immagine altrui senza il suo permesso o usare le parole altrui per stravolgerle costituisce non solo una palese violazione ma anche una dimostrazione di mediocrità culturale.

E’ tutto qui quello che sanno fare questi maschilisti di frontiera, strapagati da mediaset e sorretti da baciamani di berlusconiani liberal tutti veline e bunga bunga, per replicare ad una denuncia che ha fatto il giro del mondo e che ha di fatto segnato una via di non ritorno nella riflessione delle donne, delle antisessiste, delle stesse persone che lavorano nei media o nel settore della pubblicità?

Davvero Ricci è soltanto un piccolo antifemminista qualunque che forte della prepotenza economica che sostiene ogni tipo di propaganda reazionaria e conservatrice propone il solito schema infantile del “faccio io perchè lo fai anche tu”?

Davvero Ricci, dunque, è parte integrante di questo banale strumento della comunicazione nazional-popolare, come un qualunque soldatino pronto a difendere la sua vecchissima idea (le veline risalgono a diversi decenni fa) e una azienda che praticamente si mantiene sullo sfruttamento dei corpi delle donne?

In realtà il video non ha nulla di diverso da quello che fanno i maschilisti che ci seguono assiduamente al punto di clonare, plagiare, violare il copyright, rubare frasi, concetti, post, per esprimere idee vecchie quanto il cucco.

A questi soggetti noi abbiamo dedicato tutta l’attenzione di chi si occupa di materia legale, a mediaset possiamo solo dire che quando si ribalta un concetto, si fa una denuncia sulla denuncia, ci vuole fantasia e come è noto chi mette corpi delle donne dentro i video per nascondere la totale inconsistenza del prodotto culturale offerto, chi vive di rendita sui corpi delle donne, chi fa un po’ parte, e non per bisogno o perchè segue un flusso “artistico” ma perchè ne è stato determinante artefice, di quel crogiuolo di “idee” che mettono un corpo di donna davanti a tutto per vendere qualunque cosa, di fantasia non ne ha neanche un po’.

Il video di Striscia la Notizia, per quanto in parte racconti una cosa che noi abbiamo rilevato in modo serissimo e senza mai ritenere che ci sia un gruppo editoriale che si distingua positivamente (assai interessante vedere quel che fa Panorama, per esempio), è solo una legittimazione di una mentalità che si autotutela aggredendo in modo neppure tanto sottile la denuncia di quelle donne che infastidiscono lo status quo.

E’ che Lorella Zanardo è donna, dice cose che non sono scritte in un copione firmato al maschile, si permette di esibire opinioni senza pudore. Non indossa neanche un abito a lutto per mostrare la sofferenza del distacco da quel mondo che inevitabilmente ripudia tutte le femmine che si rifiutano di stare allineate a chi ha soldi, potere, quello stesso mondo che adopera il sesso come strumento di rimbabimento di una popolazione sessista quanto sessuofoba.

Perchè a voler prendere sul serio quel mattacchione di Ricci bisognerebbe chiedergli: come mai uno tanto liberale, che fa parte della banda che “quanto è bello far l’amore da trieste in giù” con donne giovani, perfette, selezionate in quei carnai che sono i festival di selezione delle ancelle mute dei presentatori in studio, alla fine non abbia prodotto una idea rivoluzionaria contro tutta la cricca sessuofoba che vieta alle donne di prendere contraccettivi, terrorizza le adolescenti sull’uso della ru486, vuole mettere i volontari pro-life perfino a controllare il corretto andamento di una sessione riproduttiva tra maschio alfa e femmina zeta (altrimenti conosciuto come sesso), non dedica nessuna parte delle sue innumerevoli trasmissioni alla esaltazione del piacere femminile, non impiega nessuna strategia di bassa ricopiatura dei messaggi di politici tutti family-day e patologizzazione delle donne che vogliono fare sesso senza dover subire uno stupro, non si applica in maniera approfondita a fare notare ai suoi telespettatori che le donne non sono oggetti ma sono persone autodeterminate che hanno diritto di dire di no e che sono innanzitutto strumento per il proprio piacere e non per quello altrui.

Come mai se c’è tanta voglia di fare non si impiega un briciolo di impegno per salvare le donne dall’abbraccio mortale delle moraliste della porta accanto? Quelle che nelle reti mediaset sono sempre pronte a spiegarci come bisogna comportarsi con gli uomini per soddisfarli o come si fa ad essere “brave ragazze” tutte casa, chiesa e famiglia?

Ma non è forse Mediaset il maggiore veicolo di messaggi reazionari e conservatori di soggetti di centro-destra che evocano ordinanze per il decoro nelle città?

Quanto è grande l’ipocrisia di Mediaset? Quanto è parte di tutto questo uno come Ricci?

Perchè è vero quello che si vede e si vede soltanto ipocrisia, la tipica ipocrisia di un paese dalla doppia morale che da un lato usa volgarmente le donne per alimentare il commercio tipico di una mentalità patriarcale e dall’altro fa patti retorici con la chiesa imponendo alle donne un modello di vita che è esattamente quello dei tempi dell’inquisizione.

Dio, patria e famiglia e magnaccia. Alla faccia dell’autodeterminazione. Alla faccia della mentalità liberal.

Ve ne diciamo una, ed è tutta nostra perchè qui non si copia da nessuno: ne abbiamo abbastanza di questa dittatura estetica e politica in cui il potente che si concede feste con l’harem delle minorenni attraverso le sue televisioni lancia pezzi di corpi qua e la’ per saziare e distrarre i poveri cristi impoveriti da gli toglie casa, lavoro, diritti e pretende che essi siano commossi di fronte ai suoi problemi con la legge.

Lo diceva Orwell nel suo 1984: le dittature si costruiscono anche così. Da un lato moralismi, controllo, ipocrisia, doppia morale, autoritarismi, appropriazione di corpi da parte dello stato, in vita, in morte, nelle fasi di maternità, nel tempo del piacere e della sessualità. E ancora revisionismi, cricifissioni pubbliche della donna cattiva che ha messo in evidenza quanto e come gli italiani siano assolutamente assuefatti a trentanni di cultura berlusconiana e sessista.

Dall’altro c’è la concessione della pornografia maschilista, quella in cui le donne sono solo strumento per alimentare un immaginario che tutti i giorni rende la vita impossibile a tutte noi.

E’ tutto lì il trucco. Ma questo, siamo certe, il signor Ricci lo sa. Sono i suoi ascoltatori che non lo sanno perchè probabilmente non hanno letto Orwell e chissà se abbiano mai letto qualcosa di diverso dal settimanale “Chi” (gruppo mondadori).

Perchè in una dittatura fa comodo che la gente sappia il meno possibile e se uno sceglie di guadagnarsi la pagnotta mettendo a punto una grande arma di distrazione di massa ha poco da discutere.

Come dire: Se una trasmissione televisiva è sponsorizzata da una grande industria che vende armi voi credereste sinceramente alla sua onestà intellettuale quando ragiona di vittime di guerra?

—>>>Noi mandiamo un abbraccio solidale e affettuoso a Lorella Zanardo e già che ci siamo abbracciamo anche Loredana Lipperini e Renata.

Posted in Corpi, Fem/Activism, Pensatoio, Scritti critici.