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Alla ricerca degli ombrelli rossi!

[Palermo – 13 febbraio]

Un primo bilancio dalla ricchissima discussione nella nostra mailing list della giornata del 13 febbraio.

Ci vuole più tempo per sintetizzare i singoli report e condividerli con tutt* voi.

Nel frattempo provo a focalizzare almeno tre punti che sembrano di grande interesse.

1) All’inseguimento dell’ombrello rosso!
2) La tentazione di pestare un callo a quelli che lanciavano slogan sessisti!
3) L’acume dei media (uguale a quello delle questure!)

Quasi tutte le piazze ieri erano bolge infernali. Folle oceaniche assai fuori dalla media. Numeri imprevedibili. Gente che sveniva per il caldo ma non lesinava uno slogan contro Berlusconi.

[Palermo – 13 febbraio]

Presenze umane come quelle di ieri puoi vederle a Palermo solo per la festa di santa rosalia. Tutti al seguito della santa e poi a vedere i botti, i fuochi d’artificio. Mancavano soltanto i babbaluci, lo sfincione, i palloncini per i picciriddi e l’abusivo che ti vende bibite, naturali/gasate, fresche di borsa frigo a tracolla.

A Firenze si sono viste perfino delle persone che portavano le sedie. Non si capisce dove le abbiano messe ma si sono viste distintamente galleggiare sopra le teste per andare verso un punto imprecisato di piazza della repubblica.

Sempre a Firenze una signora dalla finestra tricolore ha buttato una vacilata di acqua sporca. Mai gli ombrelli rossi furono più utili.

E che dire della ragnatela di fili colorati della piazza torinese. Una sfida alle leggi della fisica tentare di fare spostare varie decine di migliaia di persone tutte raggomitolate in un unico blocco.

La scelta di piazze minuscole per farci entrare dentro persone in quantità non è stata delle più felici e la cosa ha scosso intimamente anche il movimento degli ombrelli rossi.

[Napoli – 13 febbraio]

Masse compatte di femministe, disertori, sex workers un po’ dappertutto. Nei piccoli centri più visibili che altrove. Nelle grandi città sugli ombrelli rossi c’era scritto “Wanted”.

Come segnale distintivo per fare incrociare conoscenti, amici, compagni e compagne, talvolta si è rivelato un po’ fallace. Perciò potevi vedere femministe e disertori che si lanciavano all’inseguimento di una macchia rossa che inevitabilmente veniva inghiottita da un magma umano dal quale non si poteva prescindere.

Durante la ricerca e gli incontri tra men e women in red ti capitava di incontrare il sessista con un cartello in cui dava delle troie alle ragazze dell’olgettina mentre la signora con la puzza sotto il naso diceva soddisfatta “ha ragione!”. Gli slogan sessisti erano pronunciati anche da donne, quelle che ci tenevano a distinguersi dalle puttane e che tiravano fuori argomenti da comare: “mia figlia è casta e pura e io sono orgogliosa di lei!”.

[Napoli – 13 febbraio]

Infine c’è la genialità dei media che nella fretta di mettere una etichetta sulle donne presenti, senza degnarsi di leggere volantini, striscioni, o di parlare con quelle che li distribuivano, ha offerto una schedatura sommaria di un movimento che è troppo complesso, grande, vario, ricco e geniale per poter essere facilmente etichettato.

Come dire: non è davvero necessario avere una laurea per capire che le donne sono una fetta d’umanità enorme e che non sono tutte uguali.

Felici di esserci stat* :)))

Una esperienza da rifare!

Foto e video arrivano alla spicciolata.

Molta roba la trovate – ahinoi – su facebook. Il suggerimento per compagne e compagni è quello di pubblicare anche in altri spazi perchè per alcune persone che non sono iscritte a facebook diventa antipatico doversi iscrivere per vedere il materiale sulla manifestazione.

Qualcosa la raccoglieremo noi, grazie alle segnalazioni e ai report, prendendo immagini in prestito qui e la’ e inserendole tra le nostre risorse per permettervi di consultarle.

Intanto godetevi:

Pisa – Roma [1] [2] [3] [4] [5] – Pia Covre intervistata dalla Annunziata (dal 21° minuto) – Nella pagina facebook degli Ombrelli Rossi trovate immagini di Palermo, Vicenza, ancora Roma, Pisa, Mantova, Cosenza. Apettiamo di mettere assieme il resto perchè c’è davvero tanto ma tanto materiale da documentare.

Per trovarci meglio, forse bisogna immaginare un raduno nazionale degli ombrelli rossi. Diteci di più e noi ci saremo.

Posted in Fem/Activism, Iniziative, R-esistenze, Sex work.


5 Responses

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  1. francescap. says

    A Milano io con il rossetto rosso ho visto sotto la statua di Garibaldi le bandiere con scritto: Stop al femminicidio ed erano bellissime io questi simboli li voglio. E’ SOLO L’INIZIO .

  2. Arguzia says

    Io sono ancora emozionata per quello che siamo riuscite a fare.
    Per fortuna non ho visto il pisello gonfiabile che correva sulle teste di Piazza del Popolo (io stavo a Roma).

  3. cybergrrlz says

    @laviv 🙂
    in altre città invece erano tantissimi. o comunque c’era tanta gente vestita di rosso.
    dalla sicilia al veneto, dal piemonte alla calabria, le indecorosissime ragazze e i disertori erano dappertutto.

  4. Moira. says

    Forza le donne-di-coraggio-Brigantesse, e partigiane, combattenti di oggi.

  5. LaViv says

    A Milano gli ombrelli rossi erano pochi. 8, però, c’erano sicuramente: i nostri!
    Una piazza Cairoli come giuro, io in 20 di vita in questa città ed enne manifestazioni, non l’avevo mai vista! La pioggia non ha aiutato, come non hanno aiutato alcuni cartelli visti in giro che, ad un certo punto, non fosse stato per l’impossibilità fisica di raggiungerne i proprietari (o le proprietarie, non saprei dire), avrebbero fatto la fine che meritavano. Ma tant’è. Per la maggior parte, però, devo dire che Milano mi ha stupita e rincuorata: non tutto è perduto… Forse… 😉