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Il pallottoliere dei padri separati

Perchè mai sul sito di una associazione dei "padri separati" si dovrebbero mettere in discussione i dati istat sulla violenza maschile contro le donne?

Perchè mai si dovrebbe essere così interessati ad occultare un dato evidente che si può constatare solo leggendo le cronache dei giornali tutti i giorni?

Perchè mai sembra come si intendesse vincere una misera battaglia sui numeri in cui si mette continuamente in discussione la parola di tante donne che subiscono violenza domestica o violenza di ogni altro genere?

La risposta non la conosciamo. Però, direttamente dal falso gruppo contro la violenza donne in cui in realtà si parla sempre e solo contro le donne, abbiamo tratto una simpatica teoria.

Secondo queste note i soggetti indicati e le donne e gli uomini che si occupano di lotta contro la violenza sulle donne sarebbero passibili di denuncia. Ovvero, presto o tardi, secondo questi scritti, in italia l’attività di lotta contro la violenza sulle donne potrebbe dover essere svolta in maniera clandestina, quindi vietata perchè non piace ai firmatari di note e gruppi facebook. Per le cose che noi abbiamo letto fino ad ora, della quale ampia traccia è conservata su questo blog, se c’è una ipotesi di sollevamento del conflitto sociale deriva invece dalla diffusione di notizie misogine che finiscono con l’istigare odio e con l’identificare le donne come cattive, ladre, bugiarde e molte altre cose. Tutto ciò senza fornire un solo dato credibile.

Secondo il parere di chi ha divulgato su un sito una lunga nota piena di conticini fatti al pallottoliere, con l’effetto di ottenere revisionismo e negazionismo sulla pelle delle donne uccise, maltrattate e violentate, e secondo chi ha divulgato e commentato la stessa nota su facebook il complotto sarebbe comunque stato ordito da:

L’istat

Il ministro delle pari opportunità (la pollastrini)

L’altro ministro delle pari opportunità (la carfagna)

I centri antiviolenza

Le anarco-femministe (che notoriamente sono in contatto con le due ministre e con l’istat)

E la commissione dei diritti umani dell’Onu? E la commissione europea? Ci sono fior di dati anche lì. Quindi anche loro farebbero parte del complotto? 

Vogliate scusarci e consentiteci un attimo di raccoglimento.

Non è per indelicatezza verso le donne vittime di violenza che contiamo tutti i giorni. Però è proprio necessario, davvero.

AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!

—>>>Tutto quello che volete sapere sulla materia potete trovarlo nella categoria "Misoginie!"

Posted in Fem/Activism, Misoginie.


8 Responses

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  1. Nadia says

    Da un certo punto di vista temono di perderlo, visto che adesso, purtroppo ancora poche, le donne cominciano a denunciare (e nonostante spesso passino per colpevoli). Dall’altra parte, hai mai visto uno schiavista comportarsi con equità, democraticamente, con giustizia e parità con un suo schiavo? Sarebbe un controsenso… il potere lo si esercita, e lo si fa con più odio e disprezzo, quando si sa o si presume che l’altro non si ribelli perchè non può, o non vuole, o non è in grado, e pure in qualche modo, o molti modi, serve al “padrone”.
    Ci sono migliaia, milioni di esempi nella storia: si schiaccia chi si ritiene inferiore, sfruttandolo in ogni modo possibile. E se vogliamo allargare il cerchio, mica solo è una questione di donne, ma di qualsiasi “altro”: bambini, omosessuali, neri, islamici, ebrei, poveri, ecc. ecc.

  2. sara says

    ma perchè… quel potere non l’hanno mica mai perduto!

  3. Nadia says

    La perdita di potere, Martina. Quel potere che gli deriva da cultura (e non certo la loro personale), usi sociali millenari e che è garantito da quei centimetri di carnuzza in più dabbasso. Un potere meschino che si esercita con la legge del più forte, e non certo perchè sia effettivamente più forte.

  4. Martina says

    Perché tanto odio? E’ questo che non mi spiego. Cosa rende questi uomini così aggressivi e meschini?

  5. Arguzia says

    Io già me le vedo, le anarcofemministe al tavolo con la Carfagna. Te’, pasticcini e tanta voglia di falsare dati ISTAT.
    Ma andassero affanculo, va’.

  6. federica says

    io vivo in svezia e qui questa cosa sarebbe inconcepibile. qui si discute su come far venire fuori il sommerso delle violenze non denunciate…
    bisogna segnalare alla commissione europea il fatto che le donne in italia stanno subendo un attacco così pesante.
    l’ultima indagine europea classifica l’italia come l’ultimo stato in cui le violenze domestiche sono contrastate. e sulla inchiesta della magistratura sull’istat sembra fantascienza. ma l’istat e tutti gli altri non possono fare una denuncia per calunnia e per il danno che fanno a loro? in fondo li stanno accusando di un reato, stanno dicendo che l’istat produce dati su commissione. fossi l’istat, ma anche il ministero, io mi arrabbierei.

  7. antonio says

    ahahahahahah

    seguendo il filo del loro ragionamento allora i dati istat sulla disoccupazione sarebbero un complotto tra cassintegrati, anarco-proletari, ministero del welfare e del lavoro e sindacati.

    invece i dati sulla criminalità sarebbero commissionati dal ministero dell’interno, quello di giustizia (perchè no), dalle questure, dal movimento antiracket e dagli anarco-antimafiosi

    soprattutto dagli anarco-antimafiosi. pericolosissimi!!!

    ahahahahahahah

  8. marco sbandi says

    Ritengo che l obiettivo sia semplice quanto vecchio :
    far passare le donne e gli uomini che condannano le violenze sulle donne come visionari, ed i secondi in particolare per poveri ebeti che non capiscono la lunaticita delle donne, che, secondo la vecchia teoria fascista, sono in fondo colpevoli delle violenze subite.
    Perche sul sito dei padri separati ? Perche dietro le separaziioni troppe volte ci sono violenze maschili, ovviamente, e tante altre violenze fisiche e psicologiche si consumano contro le donne senza arrivare nemmeno a denuncia. L obiettivo è allora anche quello di scoraggiare la denuncia contro le violenze e di indebolire ulteriormente le donne che
    comunque decideranno di arrivare in tribunale.
    Purtroppo è l ennesima prova del fatto che non indossare il burqa non è sufficiente a garantire
    dignita e diritti, o la tanto menzionata sicurezza
    (che è sempre quella degli uomini, tanto piu se potenti)