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L’educazione antisessista

Il ministero dell’uguaglianza spagnolo, sebbene non ci piaccia la parola "uguaglianza" e preferiamo molto di più il concetto di "pari opportunità" nel rispetto delle diversità, sta facendo un sacco di belle cose. Una di queste è composta da una serie di campagne educative che formano al rispetto tra i generi e realizzano una seria prevenzione contro la violenza di genere.

In italia, con il ministero alle pari opportunità affidato alla carfagna e con fior di maschilisti fuori e dentro al governo e a troneggiare nello stato vaticano capirete bene che una cosa del genere possa sembrare una eresia.

Sarà per questo che da un pò di giorni, da quando cioè i media parlano di una delle iniziative del ministero, si sprecano in sarcasmo, denigrazioni, acidume e veleno sparso.

Un esempio è questo articolo de La Stampa, che come sapete si è distinta ultimamente (come altre testate) in misoginia che pare quotata in borsa, tanto è l’investimento da parte di costoro.

In questo caso in un solo articolo si sentono le risa, gli sberleffi, la pisciata all’orizzonte, perchè in italia la fanno più lontano senza dubbio, l’ammiccamento al branco maschilista e una serie di insulti neanche tanto velati al femminismo come se quello fosse il male della terra.

Di che si tratta? Il ministero dell’uguaglianza spagnolo ha pensato bene di fare una campagna di diffusione di fiabe alternative a quelle sessiste esistenti e di mettere in circolazione un bel manuale educativo per raccontare il significato sessista di ogni singola vecchia fiaba. Niente male, no?

D’altro canto il lavoro di decostruzione delle fiabe è una cosa che viene fatta a più livelli perchè attraverso le fiabe si educano i bambini al sessismo, alla discriminazione, al fascismo, come dicono per esempio lo scrittore gunther grass e la psicologa alice miller che di queste cose ne sanno più di noi. 

Noi possiamo ricordare le "donne che corrono coi lupi" di clarissa pinkola estes o possiamo fermarci a guardare le foto della goldstein, qui condivise, che raccontano meglio la parte che segue al the end di ogni storia.

Certamente comprendiamo che attivare una discussione critica su questo in italia va anche un pò contro gli interessi di chi con i cartoni animati e le fiabette con le eterne e sdolcinate colonne sonore di cristina d’avena ha fatto la sua fortuna. 

Però le fiabe sono sessiste, le hanno scritte e inventate gli uomini e gli stereotipi femminili sono identici a quelli che vengono reiterati ancora oggi.

Gli uomini sono salvatori, principi, cacciatori coraggiosi, eroi, e le donzelle stanno lì a dormire, a farsi salvare, alla meglio fanno le streghe cattive mentre i maschi sembrano spettatori dell’universo.

Bugie su bugie che ciascuna di noi ha in qualche modo provveduto in privato a correggere.

Finchè le nostre figlie non leggevano abbiamo raccontato storie diverse, abbiamo cambiato il finale, il lupo salvava cappuccetto rosso e insieme si salvavano dal cacciatore cattivo che con i mozziconi di sigaretta incendiava i boschi e con il suo fucile ammazzava un animale in estinzione mettendo in pericolo la vita della bambina che in quel bosco, a causa dei proiettili volanti, non poteva più neppure passeggiare.

Cenerentola condivideva con le sorelle un meraviglioso legame. Assieme alla madre sconfissero il re e il principe che andava in giro per il reame a esigere lo ius primae noctis e a rapire le fanciulle. Organizzarono le altre donne del villaggio e così ottennere di non pagare più la tassa del raccolto che le lasciava affamate.

Biancaneve dopo aver accudito il padre rimasto vedovo finalmente partì in viaggio perchè c’era la matrigna che si prendeva cura di lui. Si scrivevano spesso e biancaneve non si sognò neppure per un attimo di fermarsi a fare da serva a sette deficienti per essere addestrata a fare da cameriera ad un tizio folle che andava in giro con un mantello alato. Invece proseguì negli studi, fece un master  all’estero, imparò correttamente quattro lingue straniere e andò a lavorare lontano. 

Potremmo continuare ma come avrete capito nelle nostre storie le streghe non ci sono, perchè ci sembra il caso di cambiare quel triste capitolo della storia e i roghi non sono più attuali anche se la caccia alle streghe dalle nostre parti è sempre aperta.

Il trauma venne quando le nostre figlie furono costrette a leggere le cose brutte che venivano "consigliate" a scuola. Si partiva dai libri di lettura e poi i sussidiari, tutti eterosessuati e fondamentalisti, con maria, giuseppe, gesù, la mucca e l’asinello come unica storia religiosa, in classi oramai a religione mista che forse hanno salvato qualche generazione dal cattolicesimo forzato.

La scuola era così: la preghiera del mattino, la preghiera dell’uscita, il crocifisso in classe e quelle proposte di lettura veramente orribili. Di questo forse è fatta ancora la nostra scuola pubblica. Di scuola privata a pagamento e laica ce n’è davvero poca e costa tanto.

E l’educazione dei bambini è di pertinenza del governo. Perciò l’idea del ministero spagnolo è veramente meravigliosa. Forse loro tra dieci o vent’anni avranno meno donne massacrate dai mariti. Noi invece non potremo dire lo stesso. Perchè la violenza maschile contro le donne non viene per caso: si costruisce con quintali si sessismo e misoginia, esattamente la misura che ci sputano addosso tutti i giorni da ogni parte.

Le donne d’italia dovrebbero essere risarcite dallo stato per ogni torto subito. Invece forse ci tocca chiedere asilo in spagna. E a questo punto non sarebbe neanche una cattiva idea.

Posted in Fem/Activism, Omicidi sociali, Pensatoio.


2 Responses

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  1. Olly says

    Noticina: il ministero de igualdad è il nostro ministero delle pari opportunità. Io la traduco così. ^^

  2. Davide89v says

    Bellissima iniziativa! Che ne pensate di tradurre le favole in italiano? E distribuirle in Italia… io mi offro volontario 😀