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Erotica 2009 e il sindaco che sorveglia i freni inibitori

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Ci scrive Anna a proposito di questa vicenda. A Venezia si svolgerà la manifestazione, il festival Erotica 2009. Si tratta di un incontro tra persone che lavorano nel porno. Professionisti e professioniste che fanno un festival come Hollywood celebra l’Oscar. Il porno è roba che tutti in casa vedono e che pure vorrebbero nascosta per fare finta che non esista. Esattamente come per la prostituzione.

Il sindaco Cacciari dice che "porterebbe alla rimozione di freni inibitori" e d’accordo con lui sarebbero anche le donne della cgil. Di mezzo ci sarebbero le ordinanze antiprostituzione e il lavoro simil Tosi che i sindaci del pd realizzano giusto per stabilire gemellaggi tra sensibilità bipartisan. Cacciari si è veramente impegnato e ora, sconfitto dalle sentenze, potrà dire ai suoi elettori che almeno c’ha provato. Così essi la prossima volta voteranno convinti la lega invece che seguire l’ombra che gli fa l’eco dal centro sinistra.

Parte della storia riguarda anche l’affissione del manifesto che è chiaro, esplicito e una volta tanto vende quello che vedi. Tante storie per una figura di donna, certo non originale ma tant’è, che è possibile vedere in pose molto più conturbanti nella tivvu’ della prima serata o nelle pubblicità mentre promuovono la vendita di qualunque prodotto commerciale.

Leggete quanto scrive Anna:

In Italia si permettono manifestazioni xenofobe e fasciste organizzate dai tristi figuri di Forza Nuova, dai circoli Casa Pound, si permette l’affissione di manifestini evidentemente razzisti e violenti, si permette che Onorevoli bercino canzoncine sguaiate e razziste senza battere ciglio, si permette che sindaci come Gentilini arringhino la folla sbrodolandasi addosso una maleodorante bava razzista e omofoba, si permette che il Vaticano detti l’agenda politica al Governo e cosa fa il maggiore partito d’Opposizione? TACE.

Il PD, tace. Il PD non ha meglio da fare che dimostrare il proprio bigottismo da sagrestia, sparando a Venezia sulle pornodive e su Erotica 2009 con giustificazioni di questo tenore:*Le motiva­zioni del divieto: «tutelare le condizioni di vivibilità dell’abi­tato di Marghera» e scongiura­re «un potenziale pericolo per la sicurezza urbana». Vale a di­re: «La manifestazione — si leg­ge — può attrarre numeroso pubblico. E per le sue peculiari caratteristiche, prevedendosi ‘l’attiva partecipazione degli spettatori’, è inevitabile l’attiva­zione di meccanismi di rimozio­ne dei freni inibitori».

Giustificazioni che per carità di patria definisco ridicole ma che in realtà sono peggio che ridicole, sono stupide ed offensive. Che Cacciari pensi ai freni inibitori suoi che ai nostri ci pensiamo noi!

PS: […] l’opposizione ad un governo di destra inetto e razzista non la faranno mai questi chierichetti tristi che vorrebbero dirmi quante seghe posso farmi, quanti culi posso guardare, con chi e come fare l’amore.

Che dire: condivido!

Posted in Corpi, Omicidi sociali, Pensatoio.


11 Responses

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  1. O-scena says

    Sono perfettamente d’accordo con Emanuele. Sono contraria alla manifestazione perché è pura pornografia maschilista e perché vorrebbe anche farsi passare per paladina della libertà sessuale quando invece fa proprio il contrario: (re-)impone un modello.
    Sono contraria al cartello pubblicitario perché è sessista e schifoso.
    Non approvo minimamente il tentativo delle istituzioni di porsi a guardia degli atti/convinzioni/sessualità individuali o collettivi che siano.

    E’ oltremodo necessario che la cultura cambi “dal basso”, e dagli uomini in particolare (ma non solo). Smetterla di ridere quando mi fanno una battuta sessista solo per non dare nell’occhio, per non sembrare paranoica è già un passo importante. Cominciare dal basso significa questo, sacrificarsi e lottare anche sulle piccole cose quotidiane. E se non si cambia, e se non si cambia dal basso, non finirà mai questa cultura sessista.
    Ciao a tutti e tutte!

  2. Emanuele says

    @ O-scena:
    riguardando la foto devo ammettere che l’immagine è abbastanza disgustosa, e per nulla ‘attraente’. Non credo che stuzzichi l’immaginario maschile, a me a rivederla quasi rivolta, per me chi l’ha fatta è un emerito idiota.
    A vedere il cartello nemmeno io sarei attratto dall’andare all’evento, e credo che il pubblicitario che l’ha fatto dovrebbe cambiare mestiere alla svelta, ma qua parliamo del cartello, non dell’evento in sè.
    Un conto è censurare un cartello per stupido e volgare oltre che brutto in sè, un conto è voler cercare di ‘preservare le anime candide e i loro freni inibitori’.
    Son concetti diversi, e secondo me ricadiamo nel concetto della differenza tra libertà sessuale e pornografia.
    In troppi credono che la libera scelta del modo di vivere la propria sessualità ricada nell’ambito della pornografia, e troppe persone che fanno pornografia cercano di ergersi a paladini della libertà sessuale.
    La pornografia, per quanto possa non piacere ad alcuni, gode dei diritti espressi dalla libertà sessuale, ma la libertà sessuale è molto, molto di più che non la pornografia.
    Non sono come mi sono espresso ma sono stanco morto e me ne vado a letto. Buonanotte

  3. HCE says

    la manifestazione è sicuramente sessista quanto è più di quanto lo possa essere o sembrare la pubblicità: è l’espressione di un mercato in cui sono prevalentemente le donne, spesso per bisogno, a vendere prestazioni sessuali disegnate con lo stampino dell’immaginario maschile. non ci piove. e allora secondo questo criterio sarebbe tutta da contrastare.

    rispetto a gran parte dell’uso che la comunicazione del corpo femminile, ha il non trascurabile pregio dell’onestà: ti vendo dei quarti di bue, punto. è molto meglio che farti annusare dei quarti di bue per venderti aspirapolvere.

    poi però puoi scegliere diversi metodi per contrastarla, e la scelta secondo me non è indifferente: deleghi ancora una volta tutto all’istituzione, pretendi che ci sia una legge che tutela la ricchezza dell’identità della donna, o meglio quel poco che si potrebbe far entrare nella capoccia di un legislatore ed esprimere col linguaggio della legge, oppure ad esempio vai a contestare all’ingresso, o scrivi la tua opinione sopra i manifesti?

  4. O-scena says

    Io abito vicino a Mestre e quel cartellone l’ho visto più di una volta. Premesso che non trovo affatto giusto che Cacciari o chiunque altro si permetta di censurare e imporre una manifestazione che potrebbe pure essere “liberatoria” (dato che parla tanto di freni inibitori) ritengo assolutamente vomitevole quel cartellone. Come donna mi fa schifo e mi indigna soprattutto. E c’entra benissimo col discorso sul modello sessuale “imposto” di cui parla Sara qua sopra.
    Così come critichiamo (giustamente) le pubblicità sessiste che usano il corpo della donna per parlare ai maschi e per insegnare alle donne a guardarsi con gli occhi dei maschi (una sistematica distruzione dell’indentità individuale e di genere che rasenta la scientificità dei campi di concentramento nazisti) non capisco perché possiamo accettare come scusa in questo caso il fatto che il prodotto reclamizzato c’entri con il sesso e con il corpo delle donne.
    Nessuno dice che occorrerebbe censurare la manifestazione o la sua pubblicità in quanto tale, ma la sua pubblicità quando è sessista sì, mi spiace ma è da censurare e da boicottare come le altre.
    Invocare le regole per scovare le deroghe laddove ci interessi è dannoso e ipocrita al pari del fare i puritani in pubblico e i puttanieri in privato.
    Ci risiamo: la donna perfetta, addirittura a stelle e strisce (una sorta di marcatura etnica che autorizza l’erotismo in quanto standard accettato, perché i clienti più schizzinosi non si lamentino della presenza di razze inferiori), e l’unica parte del corpo femminile che interessa agli uomini poiché dà loro piacere senza per questo darne (almeno) altrettanto alla controparte.
    Una bella bocca spalancata pronta ad accogliervi, nemmeno al naturale (chiusa? sorridente? struccata?).
    Senza concedere nemmeno un centimetro quadrato d’immagine di donna in più di ciò che serve, si usa e si getta. Cosa sono gli occhi? Ma a che cazzo servono? La mente? Ma perché, le donne ce l’hanno? E se sì, chi cazzo se ne frega? Tanto devono solo spalancare la bocca e succhiare.

  5. Emanuele says

    Quoto HCE.
    Qua siamo a dei livelli allucinanti, ognuno si erge a difensore dell’etica e della morale, manca solo DDL sulla quantità di seghe settimanali tollerata, sembra che tutti i politici sono diventati maestre alle prese con un branco di bambini ritardati

  6. HCE says

    illuminante la storia, e anche i suoi commenti.

    per il bel cacciari i “freni inibitori” sarebbero da preservare impegnando in loro difesa il monopolio statale della forza.

    non cerca di difendere un rapporto maturo e possibilmente non mercificato con il sesso, di quello si guardano bene dal parlare. la spiegazione per questo è vecchia ma sempre attuale: se i cittadini sono sessualmente repressi sono meglio governabili, e anche più ricattabili se per accedere al sesso a pagamento diventano illegali.

    non difende più nemmeno il sempre vetusto senso del pudore, visto anche che la manifestazione si svolge al chiuso tra adulti consenzienti, e che le sue pubblicità sono talmente leggere verrebbero bocciate sulla tivù itagliana perché troppo castigate.

    Cacciari si preoccupa che non “saltino i freni inibitori”. le parole sono importanti. ovvero che qualcuno in questo contesto non possa sganciarsi un attimo dalla moralità di facciata imposta. quella che consente di stuprare in casa o nei garage, ma non di fare sesso serenamente per soldi.

    e qui siamo oltre lo stato etico. qui abbiamo degli amministratori che vogliono legiferare su cosa una persona può decidere liberamente di fare, anche senza commettere reati.

    lo vogliamo chiamare “stato super-io”?

    ma di cosa hanno paura questi amministratori del Partito di Dio? ovvero, di cosa hanno paura quelli che li telecomandano dalle curie?
    anche qui, la risposta è vecchia ma sempre efficace: che le persone imparino che è possibile prendere le proprie decisioni autonomamente. a partire da quelle che riguardano sesso amore morte vita sentimenti.
    che smettano di aspettare che qualcuno gli spieghi cosa possono e non possono fare, che sia dall’altare, dal palco di un comizio, dal teleschermo, dalle pagine di un giornale, e facciano da sé.

  7. Emanuele says

    @ sara
    E qual è il modello di sessualità che piace a te?
    Liberissima di seguire quello che più ti pare, a me questo (non ho capito bene cosa intendi come modello di sessualità ‘imposto’) va benissimo e manco per la crapa mi sogno di andare a rompere i cosiddetti a chi segue ‘altri modelli’.
    Quindi, ti ringrazierei se non venissi a dare fuoco ai capannoni del Mi-Sex o ad usare linguaggi e toni da Inquisizione se un tal costume non ti garba.
    Il livore grazie al cielo ce l’ho e cerco di sfogarlo quanto posso, ti consiglio di provare a farlo anche tu

  8. fikasicula says

    sara si,
    ma cacciari dice altre cose. la critica al settore la facciamo quando parlaimo di porno al femminile, del manifesto post porno di annie sprinkle. quando diciamo che veicolano un immaginario sessuale che usa come standard peni di 30 centimetri…

    cose che diciamo sempre. ma che c’entrano i freni inibitori? che c’entra impedire una manifestazione pubblica di qualcosa che esiste e produce “economia”?

    è una ipocrisia che va rilevata come tale.

  9. sara says

    il tuo livore nasconde forse un po’ di coda di paglia.
    dobbiamo dare fuoco ai capannoni del misex perché siamo inferociti contro il modello di sessualità che ci viene imposto. Semplice. La cultura proposta da manifestazioni come erotika è omologante e sessista.
    Hai presente Rocco Siffredi? ecco. Impiccato per le palle.

  10. Emanuele says

    @ sara
    perchè sarebbero da criticare ferocemente? non sono d’accordo, almeno non del tutto.
    Innanzitutto premetterei che una cosa è la libertà sessuale, e un’altra la pornografia.
    In Australia, tanto per dirne una, è nato il Sex Party, partito serissimo che si batte sostanzialmente contro tutti coloro che da destra a sinistra fanno di tutto e di più per rompere i cosiddetti agli altri su come devono vivere.
    In Italia si organizzano manifestazioni per ogni cosa, e dobbiamo censurare una manifestazione perchè ‘allenta i freni inibitori’?
    Gesù ma solo al Berluska interessa trombare in questo paese? Ma siete sempre pronti/e a scannarvi per tutto e per tutti, pensate proprio solo a litigare o a dettarvi legge gli uni agli altri?
    Davvero devo emigrare, proprio mi sento diverso in questo paese!
    Un consiglio: fatevi tutti/e una sana scopa*a ogni tanto, scegliete voi se con donne uomini o chi preferite, vi rinfrescherà le idee

  11. sara says

    si, vabene. dopodiché erotika e fiere simili, tipo a milano abbiamo il misex, sono da criticare ferocemente. Magari scriverlo ci stava. Non sono certo manifestazioni per la libertà di espressione sessuale. Non sono luoghi da difendere e ne vanno spiegate le ragioni. Così sembra che siccome sono un filo meno ipocriti della classe dirigente allora abbiano una qualche vaga ragion d’essere.