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Al posto di Nicola poteva esserci ognuno di noi



Gli ultimi due
della banda neofascista sono tornati da Londra e si sono consegnati alla Digos. Il presidio per Nicola potete vederlo QUI. E mentre tutti si affaticano a far vedere quanto è buona la destra di verona e quanto invece si tratti soltanto di gggiovani senza valori (e non è vero, perchè i valori li hanno ma sono "sbagliati"), e giù con sociologia di quart’ordine che ci riempie di bla bla bla, ecco tre appuntamenti antifascisti a Verona, Roma e Milano. A Verona: questa sera, 6 maggio, alle ore 21.30 presso il circolo Pink in via scrimiari 7 (traversa di via XX settembre), ci sarà l’assemblea aperta del csoa lachimica per decidere in modo democratico, orizzontale e condiviso quali saranno le prossime tappe di mobilitazione che partono dalla città. Nella capitale a Forte Prenestino alle 20.00 del 7 maggio. A Milano, cascina Torchiera Cimitero Maggiore, ore 21.00 del 7 maggio.

Una prima reazione romana – ricordando quanto siano simili le vicende di Nicola e Renato – invece la danno gli studenti e le studentesse antifasciste che convocano per oggi (martedì 6 maggio) alle ore 18.00 a ponte garibaldi [Roma] un appuntamento pubblico perchè: "vogliano dare vita ad una prima iniziativa dopo i fatti di Verona, per far sentire la nostra indignazione e per denunciare a tutta la città che non è stato, come qualcuno adesso sostiene, un generico atto di follia ma purtroppo un episodio conseguente ad una cultura squadrista che stanno tentando di diffondere anche nella nostra città, ed in particolare proprio nelle scuole. Invitiamo tutti i compagni e le compagne, tutti gli antifascisti, tutti i "sinceri democratici", tutti coloro che ancora hanno la forza e la voglia di indignarsi a partecipare ed a far circolare questo primo appuntamento."

Quelli che vedete nella foto sono Arlan e Furlan, in arte: Ludwig, serial killer. Fanno parte della storia di Verona che a quanto pare non è ancora finita. Una città in cui mentre un ragazzo veniva ucciso per i suoi capelli lunghi altre tre persone venivano arrestate perchè bevevano una birra all’aperto. Vi copio sotto il comunicato del csoa la chimica e del circolo pink, scritto prima che fosse dichiarata la morte clinica di Nicola. Chiedono le dimissioni del sindaco Tosi e vi spiegano il perchè.

Da Verona Informe

Mercoledì
alla notizia abbiamo tremato. Un dolore alla pancia, un presentimento.
Mai come ora avremmo voluto essere smentiti. Non è così. 

La cronaca
riassume drammaticamente la storia di questa città. Degli ultimi anni
ma anche di trent’anni fa. Abel e furlan. Figli annoiati della Verona
bene che riempivano il loro tempo dando la caccia a presenze non
conformi della nostra città.

Avevamo
purtroppo ragione. Cinque ragazzi. Giovanissimi. Chi più chi meno figli
della Verona bene, legati agli ambiti della tifoseria neo fascista,
militanti o anche semplicemente simpatizzanti alla lontana dei
movimenti o dei partitucoli dell’estrema destra cittadina.

Vestiti bene, all’ultimamoda.

Alcuni con precedenti recenti, per atti  di razzismo o per problemi allo stadio.

Perché la
composizione sociale e il profilo caratteriale del neofascista
scaligero negli ultimi anni è cambiato. Una certa clima culturale e
sociale, alcuni imprenditori politici, un generale vento che spira ha
suggerito un processo di riterritorializzazione: lasciare, o meglio,
non limitarsi alle periferie, accantonare l’anima stradaiola e la
“storica” attitudine “antiborghese” per rimpossessarsi del centro
città. E con esso ridefinire formalizzare rappresentare un’identità.

L’ossessione
identitaria alla mia città, il mio territorio, la mia “forma di vita”
si sostituisce all’appartenenza alla piccola compagnia, al bar, al
quartiere, al giardino.

Nicola è
in fin di vita non perché avversario politico, non perché rappresentava
il nemico, nemmeno perché diverso : migrante, comunista, gay, zingaro,
barbone.

Solo e “semplicemente” l’estraneo.non familiare.non compatibile.

Parte di
un gioco “perverso” , perché di questo si tratta, di un gioco contro la
noia: “ripulire il centro” per ripulire la città, da chi non merita,
non è all’altezza. La “veronesità” e i suoi codici espressivi

Verona è una città malata. E il virus sta proprio nel cuore, nel ventre molle del suo dna.  

Il male, il pericolo è sempre un elemento esterno, sempre importato.

Come se
ammettere ciò che non va all’ interno e cercare nelle radici facesse
traballare le fondamenta stesse di ciò che siamo. Così è sempre stato
in questi anni, ogni volta che Verona è finita sotto i riflettore
nazionali per fatti di cronaca nera, che si trattasse di razzismo o di
inquietanti fatti di cronaca (da maso a Stevanin ecc.) la città e le
sue stesse istituzioni hanno fatto quadrato nella difesa di una
presunta “forma di vita” che nulla avrebbe a che fare con i fatti in
questione

A che serve oggi raccontare per l’ennesima volta lo stillicidio di aggressioni?…

Uno stillicidio di aggressioni motivate da “futili ragioni”, spesso nel pieno del centro città.

Come gli
accoltellamenti dell’ estate 2005, come le sistematiche azioni contro i
diversi (capelloni, alternativi, mangiatori di kebab…) compiute da una
ventina di ragazzi figli della Verona bene, emerse da un inchiesta
della DIGOS nella primavera scorsa. Come la “cacciata” da piazza erbe,
l’autunno scorso, l’episodio non più violento ma più emblematico,
quando alcuni antagonisti veronesi in quella piazza per bere lo spritz
vennero aggrediti ed espulsi dalla stessa tra l’applauso generalizzato
e pre-politico di decine e decine di astanti. O come l’ultimo fatto
“marginale” in valpolicella (il paese di Nicola)  la lettera di una
madre sul  settimanale locale, del mese scorso, in cui si cercano
testimoni di un’aggressione avvenuta in un bar , dove un ragazzo di
colore giovanissimo è stato massacrato e ridotto in stampelle
(fortunatamente provvisorie) tra cori da stadio e inni del ventennio,
nell’imbarazzante omertà dei clienti,..

Ad evitare che si ripeta.    

Guardando al futuro. Partendo dalle radici, quelle storiche certo.

Innanzitutto
quelle attuali. Il delirio securitario, la paranoia della
paura,l’emergenza criminalità diffusa, il decoro. da tempo e in maniera
esponenziale con le ultime amministrative un linguaggio si è imposto.

Ci siamo
svegliati una mattina ed abbiamo scoperto di essere in guerra, sotto
assedio. Il nemico viene sempre da fuori e fuori deve tornare. Questo è
il linguaggio criminale che succhiano col latte i figli di questa città.

Caro sindaco, alcune provocazioni….

Dovremmo immaginare che quest’ ultima aggressione sia solo un effetto collaterale di una ronda autogestita?  

Dobbiamo spalleggiare il sindaco nella richiesta di 72 agenti di polizia per presidiare la notte  il Bronx di Piazza Erbe?

 Dovremmo
concordare con la lega la liberalizzazione della armi di difesa
personale e suggerire a tutti i diversi di questa città di girare
armati?

Noi
chiediamo le sue dimissioni perché simbolicamente lei è uno dei
mandanti morali di questa tragedia. Perché riempiendosi la bocca della
parola d’ordine sicurezza ha alimentato una forma di “insicurezza” che
non produce voti,  legittimando la libera e spontanea pretesa di
ristabilire il decoro,  di ripulire il centro città e i quartieri dai
nemici della presunta veronesità. Perché il suo successo poggia
sull’odio, non vive senza un nemico, alimenta una guerra irresponsabile
le cui conseguenze pagheremo a lungo.

Si deve
vergognare per ciò che ha detto e per i silenzi, perché l’acqua che
oggi getta sul fuoco se fosse stato coinvolto un non veronese sarebbe
diventata benzina…  

Quante vite rovinate servono per aprire gli occhi?

A cosa è servita la tragedia di Nicola?

Quanto è successo a Nicola non può “capitare”
Quanto è successo a Nicola non può non insegnare
Quanto è successo a Nicola non può ripetersi.

csoa la chimica
circolo pink

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Articoli correlati e materiali:

—>>>Una cronaca audio di Radio Onda Rossa con interviste da Verona
[le
interviste danno un quadro chiaro di quale sia la realtà di verona e di
quali sono le motivazioni anche culturali che spingono alla omertà nei
confronti del neonazismo
]


—>>>I due latitanti si erano rifugiati a Londra



—>>>Della sinistra vigliacca e della responsabilità morale 

—>>>Squadrismo e neofascismo in Padania 

—>>>Il fascismo non è una questione di ordine pubblico
 

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