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Meglio morto che frocio!

Ora mi ricordo. Si, mi viene in mente. Palma di Montechiaro è un
posto che conosco. E’ mi è nota anche la città di Catania e Assoro, in
provincia di Enna. Quei posti io li conosco perchè andavo a farci
l’antimafia. Loredana
invece ha fatto un tour senza visite guidate di centri di "recupero"
per persone che evidentemente si ritiene siano da recuperare. Ci sono
ritornata spesso poi in quei paesi. Catania è già una città, anche se a
volte penso che tutto il pensiero di sinistra si esaurisca sulla
scalinata del Nievski. A Catania i fascisti ce l’hanno a morte con i
"finocchi" e gli dedicano manifesti e pure botte. I pride degli ultimi
anni hanno fatto incazzare un bel po’ di gente. Chissà però quante
teste sono cambiate.

Palma di Montechiaro invece è in provincia
di Agrigento. Una bella zona vicina ad un mare azzurro limpido. Tanti campeggi e zone per turisti. Fino a qualche anno fa quello era il
feudo di un noto democristiano ora senatore dell’UDC. Di soldi nella
zona tra Sciacca ed Agrigento ne sono arrivati tanti ma quando andavamo
a fare le iniziative antimafia succedeva che parlavamo a piazze vuote. La gente stava nascosta dietro le imposte e gli unici che vedevi in
giro erano gli uomini della "società", il club per fare giocare a carte
e fare scambiare chiacchiere ai notabili e agli anziani del paese.

Ne è morta
tanta di gente per mano della mafia in quella zona. Non so se avete
presente. La Sicilia è un triangolo con due cateti e una ipotenusa. A
sud ovest si trova Palma di Montechiaro. Lì vicino potete vedere
Licata, Gela e poi su su fino a Ragusa, Siracusa. Per andare a Catania
bisogna andare al cateto minore, sud est. Assoro invece sta
nell’entroterra. Nel territorio ennese che è pure l’unico che ha i
tetti a spiovente perchè ogni tanto nevica. 

Sono posti identici
per mentalità, a parte qualche eccezione.  I "frosci" non piacciono
quasi a nessuno e in genere per vivere devono spostarsi nelle grandi
città (Palermo e Catania) e per avere qualche relazione sociale in più
devono emigrare in continente. I trans di paese non hanno proprio
ossigeno, in ogni senso. Per la mentalità siciliana un figlio morto è
meglio di un figlio frocio. Per i padri padroni siamo alla malattia da
curare a bastonate. Sistemi di "correzione" che variano dalle botte ai
servizi sociali.

A Palermo ne ho conosciuti di ragazzi gay che
non sapevano a chi rivolgersi. Perchè Arcigay non è effettivamente un
gran punto di riferimento. Secondo l’opinione di chi aveva provato a
trovare lì notizie utili, la sede Arcigay pareva più un posto di
aggancio per "relazioni" e di smistamento informazioni per spiegare
dove bisognava andare per incontrare carnazza disponibile.
Tant’e’ che poi nacque Articolo Tre (associazione omosessuale) che assieme a Lady Oscar (Arcilesbica) diventarono un’utile alternativa. A Catania di mondi in movimento esistono quelli glbt (Open Mind), ma nonostante il gran lavoro che fanno le forze sono davvero impari per fronteggiare una cultura così arretrata.

Non
siamo
alla lupara e alla coppola, no. Siamo andati oltre. Ora abbiamo
borghesie moderne che però non si sorprendono della farraginosità di
certa burocrazia. Ed è un sistema che non lede solo il mondo glbt. In
Sicilia si fa fatica a fare tutto. A trovare un buon consultorio (nei
piccoli centri spesso non esiste niente del genere), a trovare un posto
in cui fare interruzione volontaria di gravidanza gratuita (perchè a
pagamento di medici abietti che ufficialmente fanno gli obiettori di
coscienza se ne trovano eccome), a trovare luoghi di riferimento per le
donne maltrattate (solo in pochi centri – troppo pochi per aiutare le
tante donne in difficoltà), a trovare spazi vitali di crescita,
confronto, relazione. 

La tragedia di Loredana, trans suicida
maltrattata dal padre e mandata da un luogo di "recupero" all’altro
fino a quell’ultimo con un bel po’ di maschietti a dividere lo stanzone con
lei, si inserisce perfettamente nel contesto che tento (forse senza
riuscirvi) di descrivervi. Una persona come Loredana per il siciliano
medio è solo un travestito, un depravato, un invertito, un malato. Per
il genitore è una vergogna, un disonore. Meglio morto che frocio,
appunto.

Il sistema dei servizi sociali poi, in una terra che
concepisce il servizio sociale quasi esclusivamente come mezzo per
riempire le tasche di associazioni fittizie e cooperative pseudo
"sociali", in perenne e incontrollata convenzione con il Comune o la
Provincia, che praticano attività come l’accompagnamento dell’anziano
alle poste, l’assistenza domiciliare dell’anziano e il trasporto dei
disabili, non è altro che un modo per elargire assegni di assistenza in
maniera clientelare e incarichi esternalizzati che sono ricambiati con
un fedele scambio di voti.

Gli "istituti" in cui si dovrebbe
realizzare la "solidarietà" sono spesso privi di controlli, affidati ad
associazioni che arrotondano sul bilancio di fine anno e speculano sui
bisogni e sui disagi per arricchirsi. La ricchezza è a partire dalla
quantità di disagiati assistiti perchè gli enti locali mollano soldi un
tanto a cranio. Questi luoghi della "solidarietà" spesso sono gestiti
da Kapo’ prive di scrupoli o aguzzini senza pietà che affidano il
lavoro pesante ai ragazzi del servizio civile. A loro si delegano anche
ruoli di responsabilità che non potrebbero e non dovrebbero svolgere. Non sto dicendo che la comunità dove è stata "accettata" Loredana sia così. Non posso saperlo. Ma è innegabile che la Sicilia abbia una rappresentanza numerosa di luoghi come quelli che ho descritto.

Il
volontariato
siciliano quasi non esiste. Non sto dicendo che altrove sia
tutto rose e fiori, no. Solo che altrove i bilanci sociali correggono i
buchi e seppur nella dinamica del lucro legalizzato comunque si
riescono a costruire esperienze in qualche modo utili: in termini
sociali e in termini economici, perchè a fare malissimo lo sanno tutti
che non ci guadagna proprio nessuno. Sono più furbi, ecco.

In
Sicilia
invece lo spreco è enorme e il furto è consolidato. Cosa volete
dunque che gliene freghi ai servizi sociali di dove può andare a finire
Loredana nel bel mezzo del suo calvario? Niente. Non gliene frega
proprio niente. Con amarezza c’e’ solo da augurarsi che la sua morte
serva a qualcosa. Forse qualcun’altra dopo di lei troverà persone un
po’ più "umane" e "solidali". Che dire allora: ciao Loredana e grazie
per aver lottato così tanto. Non ti abbiamo conosciuta ma ci hai
offerto una grande lezione. Ci hai fatto capire che oggi più che mai in Sicilia c’e’
bisogno di sportelli d’ascolto per donne, gay, lesbiche, trans. C’e’
bisogno di attivare intelligenze e militanze ovunque. Anche nei centri
di duemila abitanti. C’e’ bisogno di più gente laica che promuova
cultura del rispetto e dell’accettazione dell’altr*. C’e’ bisogno di
ossigeno, che di aria ne resta davvero troppo poca e abbiamo bisogno di
respirazione artificiale. Che il mondo della cultura si mobiliti, che
si indigni come è successo per la xenofobia contro i rumeni. Che si
capisca che la Sicilia lasciata a se stessa è un problema grosso. Non
per niente è ancora il più grande bacino elettorale del centro destra. 

E’
da decenni
che tante persone della Sicilia si autodeportano per
riuscire a vivere un po’ meglio. Tant* sicilian* in asilo politico.
Tant* esuli non riconosciuti. Non lo sapete che si può morire di
solitudine sociale e in assenza di giusti stimoli culturali? Così
diciamo: fatevi i fatti nostri. Avete un terzo mondo in cui si parla
l’italiano di cui potete occuparvi. E se non vi pare abbastanza
esotico, pazienza. Ci travestiremo da guerriglieri o da combattenti per
la libertà, ci coloreremo la faccia di mille colori così potrete fare
le vostre foto ricordo. Balleremo la salsa e invocheremo lo spirito del
Che. Vi parleremo delle nostre rivoluzioni e infine ci metteremo in
fila a recitare la parte dei siciliani  antichi, come tradizione vuole,
perchè se ci sentite troppo simili a voi forse può venirvi in mente che siamo
uguali e che non abbiamo bisogno di aiuto.  

Quando accadono
fatti merdosi come quello che è successo a Loredana mi viene da pensare
che la Sicilia sia solo la discarica dei cattivi pensieri di tutto il
mondo. Un concentrato di flatulenze clericali e di monnezza culturale.
Eppure lo so che non è vero perchè io ho imparato a pensare in questa
terra e ho letto parole e visto cose che mi hanno fatta diventare
quello che sono. Ma evidentemente non basta. Non basta più. Loredana,
amunì, arrisbigghiati! No, non ti svegli. Siamo in ritardo. Ti
chiediamo scusa perchè non c’eravamo, perchè non abbiamo fatto
abbastanza. Perchè con tutta la gente che ora se ne laverà le mani
facendo a gara per dire che è colpa di qualcun altro, qualcuno che ti
chieda scusa ci deve pur essere. Te lo chiedo io che di questa Sicilia
faccio sempre parte. Scusa Loredana, scusa…

Ps: Al Presidente Arcigay Regionale della Sicilia che si giustifica dicendo:

"Noi ci siamo interessati del caso da subito … […] Alla fine si era trovata questa comunità di Palma di Montechiaro che era, comunque, di minori". E ancora: "Quando è morta – ricorda – io ho pianto perché ho avvertito un senso di impotenza. La verità vera è che in Italia non esiste una struttura adeguata a questo tipo di persone. Mandarli dai tossicodipendenti è improprio. E’ una materia molto delicata e complessa". "Noi – continua – avevamo scelto di rispettare la sua morte e segnalare attraverso Vladimir Luxuria l’inadeguatezza del sistema riservandoci di pubblicare una lettera per rendere omaggio a questa persona stritolata da una vita troppo complessa. Vivere da trans e con una identità diversa è difficile. Loredana era una persona di grande sensibilità. Siamo arrivati tardi tutti"

vorrei dire che non basta provarci e non basta accontentarsi del fatto che quella comunità era di minori (maschi). Non ci interessa del "suo" pianto e della "sua" personale impotenza. Ne’ della sua lettera di omaggio silenzioso. Forse ci interessava se qualcuno avesse fatto sapere di Loredana prima che morisse. Forse per far sapere al mondo circa "l’inadeguatezza dei servizi" non si doveva aspettare così tanto. Però certo, questa modalità spiega tante cose. Se una persona come Loredana può aspettarsi solo lettere di omaggio silenziose e successivi comunicati in cui non si fa altro che giustificare l’indifferenza, non possiamo sorprenderci di nulla. Proprio di nulla! 

—>>>La discussione continua anche QUI 

—>>> Vi segnalo l’articolo di Flavia Amabile sul natale in "famiglia" dove racconta di Loredana e le dedica una bella vignetta. 

Posted in Corpi, Fem/Activism, Omicidi sociali, Pensatoio.


6 Responses

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  1. klarkent says

    Ciao e pensare che sono stato suo compagno di medie per 3 anni…avrei dovuto capirlo con i suoi comportamenti sicuramente gli serviva qualcuno con cui parlare. certo noi parlavamo ma non di questo…ricordo che dovevamo fare un presepe per natale e ci stavamo divertendo da matti quel ricordo è ancora vivo in me perchè è il più bello che ho su di lui. aveva solo bisogno di aiuto e io non gliel’ho saputo dare…pensavo avesse altri problemi ma 3 anni fa non capivo un caz** della vita se fosse ancora vivo adesso sicuramente lo avrei capito. non sapete quant’è stato doloroso quando un mio compagno di superiori di mattina mi butta un blocco di ghiaccio addosso: “***** è morto, si è impiccato”… non sapete come mi sono sentito in quel momento…come se qualcuno mi avesse sparato una cannonata nello stomaco…avrei dovuto aiutarlo ma non ce l’ho fatta

  2. Sun says

    Vergogna… La società, le istituzioni e la chiesa devono chiedere perdono a Loredana per non averle permesso di vivere

  3. FikaSicula says

    ti ringrazio. basta che quello che scrivo serva a sensibilizzare anche due indifferenti al giorno… 😐

  4. imprecario says

    Si in questa storia non c’è niente di bello. Lo so perchè da obiettore di coscienza ho lavorato (ormai parecchi anni fa) in un centro simile a quello dove loredana è morta e le dinamiche dell’assistenza sociale le conosco molto da vicino. Quindi il “bellissimo” termine decisamente inappropriato è riferito a quello che esprimi ed al modo con cui lo fai. anche in vicende così brutte il rischio di scrivere cose patetiche è forte come dimostra il presidente dell’arcigay siciliana

  5. FikaSicula says

    grazie Imprecario. ma in questa storia non c’e’ proprio niente di bello. scrivendo pensavo a come fosse possibile far leggere al mondo un mio sputo di rabbia. ma non si può scrivere sputando…
    significativi gli interventi che segnali 😐

  6. imprecario says

    bellissimo post.
    visto che sono in vena di segnalazioni in sequenza:
    http://zauberei.blog.kataweb.it/…uoli-di-genere/

    http://zauberei.blog.kataweb.it/…enere/#comments