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Un inaspettato registro sfanculatorio

Siamo nuove di questo blog e avendo avuto il tempo di curiosare tra il materiale che FaS custodisce ora siamo in grado di fare una biografia non autorizzata della fu FikaSicula oramai Eretica, che risiede in altro blog.

Pensavamo di trovare una signora adulta, quasi in menopausa, che si rivolge con garbo e si mimetizza tra le tante borghesi che ci è capitato di incontrare nelle assemblee femministe quando, almeno io, stavo in Italia a urlare slogan contro la precarietà.

Ci siamo ritrovate invece con una donna che sconvolgentemente dice cose sporche tipo “figa”, “cazzo” e “culo” e che qualche volta scrive pure “vaffanculo”. Quando lei scrive ti arriva un pugno dritto in pancia. Ti obbliga ad entrare nel suo mondo “oscuro” e se entri in Eretica non ne esci più.

Diciamo a voi che siete lì fuori che per noi oramai è tardi ma voi potete salvarvi. Questa signora è posseduta e chiediamo consiglio per tentare di esorcizzarla. E’ vero che con tanta buona volontà c’hanno provato in tante, ma lei oramai è persa e quindi fikasicula alias eretica alias lucifero alias maurizio (si, ogni tanto le viene pure la voce profonda da maschio) alias ciccina alias rocco lo stigghiolaro alias carmela e pure mariuzza genoveffa e michelina, compare ciclicamente e senza preavviso in ogni luogo. E’ un po’ come il nano di Amelìe. C’è chi la vede apparire e scomparire come la Madonna. Chi ne registra la presenza come fa per gli Ufo. Chi tenta di fotografarla ma quando avviene lo scatto l’immagine scompare, perché, ora ve lo vogliamo confessare, FikaSicula non esiste.

FikaSicula è lei, lei, sei tu, siamo noi, è un po’ tutti voi, ma in realtà si chiama Pasquale Ricciotondo, ha una pescheria al porto di Palermo, vende polipi appena pescati sbattuti sullo scoglio a Mondello e quella è la sede in cui ogni tanto potresti vedere apparire l’ombra di FikaSicula che ci concede un “vaffanculo”, che noi adeguatamente virgolettiamo, e poi sparisce nelle tenebre da dove ella è venuta.

Possiamo finalmente rasserenarvi circa il fatto che questa donna che pensa diversamente da tante altre è in realtà un maschio. Possiamo dirvi anche che nella migliore tradizione delle azioni di guerrilla sovversiva e comunicativa online quando tu pensi di afferrarl* l*i sparisce. E’ un uomo che si sente donna e che vende il pesce a mare. Da lì viene il suo registro sfanculatorio e tutte quelle parolacce che ogni tanto scrive.

Vogliamo rassicurarvi sul fatto che comunque noi stiamo bene. Finché ci porta un po’ di polipo da mangiare non abbiamo problemi. Ci ha dato pure le password del sito e quando l*i non c’è possiamo fare quello che vogliamo. Tipo come ora.

Per meglio documentare la sua alta soglia di sfanculamento vorrei però citarvi alcune frasi precise che ha pronunciato:

– “sukami un prunu” (all’incrocio libertà/notarbartolo a un molesto suonatore di clacson)

– “a gghiccari sangu” (al bambino che una volta rubò il portafoglio)

– “t’hannu a schifiari puru i chiova ra cascia” (alla signora che a sua volta, a Ballarò, oso dirle “pulla”)

– “u fangu ‘n confrontu a ttia è acqua distillata” (al ragazzetto con la motoretta che le tagliò la strada ad un semaforo)

Ne ha sicuramente dette e scritte moltissime altre dello stesso tenore, ma per il momento ci limitiamo a riportare le cose che ci sembrano più gravi.

Sperando di avervi sufficientemente messo sull’avviso e sperando di restare ancora vive dopo aver scritto queste cose…

Arrivederci a grazie (in caso) e tante buone cose.

Posted in Muro del Riso, Satira.