Skip to content


#NoTav: il Movimento non si Arresta. Liber* tutt*!

BhF0gGyIgAAR8Da

Una notizia seria che avreste oggi dovuto leggere sui media è quella delle tantissime manifestazioni in giro per l’Italia che parlano di reddito, casa, e che si pronunciano con chiarezza contro la repressione, rifiutando il titolo di “terrorista” attribuito ai/alle NoTav.

Avete presente Matrix? Il film, dico. Ecco. Sui media leggete di Matrix. La sfilata delle ministre, il loro look, abbiamo anche un paio di riferimenti sulle misure delle loro scarpe. Poi andate su twitter, beccate l’hashtag #NoTav e trovi decine di foto, con tantissime facce che popolano le piazze, mille striscioni e parole e rivendicazioni. E’ il mondo altro, quello che attraversa le ceneri lasciate dai potenti di Matrix, che tenta di preservare quel minimo che ci hanno lasciato, e tutti quanti vengono definiti, pressappoco, terroristi.

BhF0UeQCIAE7YBnLo sono quelli che resistono al saccheggio di un territorio e alla sua militarizzazione, quelli che combattono perché acqua, ambiente, siano preservati in quanto beni comuni, quelli che fanno resistenza quando c’è da costruire un inceneritore, quelli che si rifiutano di fare da comparse di un reality in cui se non ti accontenti di fare il senzatetto o il povero e suicida ti mettono in galera. I terroristi d’oggi sono quelli che vengono arrestati non perché hanno mai fatto male a una persona.

Lo sono perché accusati di aver danneggiato una ruspa, aver intaccato una vetrina, aver rotto delle cose. Allora fategliele pagare. Se non ti bastano i milioni stanziati per decreto a risarcire le imprese, fagli pagare tutto quanto. Sono lì pronti ad assumersi le proprie responsabilità. Sono scelte politiche e le rivendicano perfino. Che le si condivida o meno quel che non può passare inosservato è il fatto che invece che di rottura oggetti, sabotaggio mezzi, o quel che è, alla fine si parla di reati che non si capisce come possano essere attribuiti. Una vetrina rotta diventa devastazione e saccheggio, che è un reato dell’epoca fascista per quelli che in tempi di guerra saccheggiavano luoghi indifesi. Se non è vero che siamo in guerra, anche se dalla militarizzazione di certi territori proprio non si direbbe, quel reato non si capisce come possa essere attribuito. Per inciso è un reato che ha portato alcuni manifestanti accusati per i fatti del G8 di Genova a beccarsi condanne di 10 anni l’uno, più o meno, mentre i poliziotti condannati per altre cose, incluse le faccende della Diaz, teste spaccate, gente che poteva morire, hanno preso a testa una media di pochissimi anni.

BhFhztyCYAAiIYjPoi si tira fuori il reato di terrorismo per i NoTav e guai a parlarne. Non si può. Ovviamente chi solo dice che è d’accordo con loro è a rischio accuse di istigazione o associazione a delinquere a fini terroristici e cose del genere. Non si capisce quanto e come ci si possa ancora esprimere in materia, senza davvero voler offendere nessuno, ma ritenendo lecito poter disquisire dell’aspetto politico della faccenda. Quanta repressione devono patire queste persone? Quanta demonizzazione, in una nazione in cui le stragi nere, quelle che hanno sterminato decine e decine di persone nelle piazze, non hanno ancora alcun colpevole? Quanta repressione a soddisfare in qualche modo poteri economici che vogliono il controllo dei territori, rifiutano di riconoscere la sovranità territoriale delle persone, non permettono a nessuno di decidere quel che dovrà accadere nei nostri spazi?

BhFniisIYAATRJB

Forse a voi questo potrà sembrare superfluo, i soliti capricci della sinistra antagonista, le solite boiate esagerate di mondi che resistono al “progresso”, ma credetemi: vi stanno togliendo tutto, in nome del profitto. Ed è per questo che i movimenti che resistono alla costruzione di grandi opere, gallerie, basi militari, inceneritori, tutto quello che rappresenta devastazione di territori che si prova a preservare per viverci e stare bene, quei movimenti lì, in realtà, sono trasversali.

BhFpIlYIUAAU2dvDecidono tutto loro. Se costruire, quando, come, dove. Se tu potrai ancora abitare un posto oppure no. Se domani comprerai l’acqua che scorreva nella fonte o potrai ancora prenderla senza pagare. Se potrai respirare aria pulita, attraversare un bosco trovandolo intatto, vivere un territorio senza vederlo deturpato. Se non accetti sei terrorista. Se ti ribelli sei terrorista. Perfino se dici che è una sciocchezza parlare di terrorismo diventi terrorista.

Leggete allora che è successo oggi.

Ascoltate le dirette radio. Poi raccontateci se non è tutto un po’ più vero, vicino, e interessante del reality che vi offre la tivù.

http://radioblackout.org/

http://www.radiondadurto.org/…/22f-contro-le-grandi…/

http://www.ondarossa.info/

http://radiazione.info:8000/diretta.mp3

Ps: a proposito… l’unica ragione per cui i media ne parlano, di queste manifestazioni, quando ne parlano, è per fare vedere che c’è gggente violenta. Se non c’è fumo e non c’è un mostro da sbattere in prima pagina la gente è invisibile e sparisce. Che devono fare, dunque, queste persone per fare emergere la propria rivendicazione? Sono su internet se ne parla. E sapete che da tempo si immagina un controllo del web così neppure i blog e i siti indipendenti possono raccontare l’altra versione della storia? Altrimenti perché pensate che ogni paio di giorni viene fuori che la rete è pericolosa e va sorvegliata e controllata?

BhFq0J3IgAAXOcz

Posted in AntiAutoritarismi, No Carcere, NoTav, Omicidi sociali, Precarietà, R-esistenze.