Skip to content


Fornero: la ministra che crede nel dialogo

[Di Alessio Spataro]

Infatti alle donne che sono andate a sottoporle un parere sulla necessità di lavoro come una delle indispensabili soluzioni per prevenire la violenza sulle donne (oltre che una serie infinita di altri disagi umani) ha detto che erano “non democratiche” e ai giovani che vogliono lavorare dice “arrangiatevi”. Anzi per la precisione li chiama “choosy” ovvero schizzinosi e dice loro di accettare il primo lavoro che capita, (cosa che, le assicuro, noi precarie facciamo) e poi guardarsi attorno.

Vorremmo intanto chiederle se lei o qualcuno della sua famiglia ha mai avuto di questi problemi e poi vorremmo dirle che esistono tante persone, con laurea, senza, con master e titoli o anche no, con qualifiche o no, che comunque in generale, a parità di discriminazione, possono fruire troppo spesso solo di questo tipo di possibilità [segue LINK]. E accettare quel lavoro si può fare, che diamine, non siamo mica schizzinose noi. Poi però, diciamocelo, a guardarci attorno al più, per quelle più fortunate e se sei una gran figa, arriva il politico che prima ti fa fare il bunga bunga e poi ti posiziona in una lista elettorale. Ma con queste stronze delle femministe che non si fanno i cazzi propri anche questa possibilità è tramontata e allora al massimo possono pagarti un appartamento e resti lì in attesa come concubina privata.

Diversamente trovi un sacco di bei posti da cameriera o da operatrice di call center o del volontariato o impiegata esternalizzata per progetti dell’amministrazione pubblica di dubbio senso, con paghe misere e prospettive nulle.

E i giovani uomini che possono fare? Sono arrivati al punto da scazzarsi con le donne perchè dicono che almeno noi si ha la figa da rivendere e loro di gay ricchi ne incontrano raramente e se l’induzione alla prostituzione e le molestie sul lavoro e la discriminazione sessista vengono percepiti perfino come privilegi è il chiaro segno che c’è tanta roba che non va. Ma proprio tanta.

Uomini giovani che si mettono a pestare il cemento e assumono la posa da rappresentanti di settore per rivenderti un pacchetto offerta di telefonia e la loro prospettiva non esiste. Se vogliono guadagnare possono andare nei cantieri e farsi un culo grande quanto un grattacielo col rischio di morire il giorno dopo in assenza di misure di sicurezza. Diversamente possono emigrare, come si fa in tanti/e, e poi dall’estero postare su facebook, riparando all’orfanaggio pratico con una dimensione municipalista e virtuale, le proprie considerazioni su come dovrebbe andare l’italia affinchè anche loro, poveri/e possano tornare. Tornare a fare che non si capisce.

Una cosa che succede spesso, cara ministra, è che tutta questa gente che ha provato ad arrangiarsi, come dice lei, accettando lavori su lavori, anche tre per volta contemporaneamente, poi può capitare che venga sputat@ fuori dal mercato del lavoro perchè sei troppo adulto per fare l’apprendista e troppo giovane per andare in pensione, e c’è un sacco di gente che resta chiusa in quel limbo, trentaseienni, quarantenni, che tornano dai genitori e qualche volta, pensi quanto è buffa la faccenda, li ammazzano a seguito depressione con suicidio annesso.

Noi ci s’arrangia come si può, ministra, e se lei dialoga le si dice proprio un sacco di cose. Ma lei, chiediamo, è proprio sicura di aver dato uno sguardo sulla terra prima di giocare a risico con le nostre vite?

Ci riserviamo un dubbio in questo senso.

Cordialmente

Una delle FikeSicule

Posted in Omicidi sociali, Precarietà, R-esistenze.


7 Responses

Stay in touch with the conversation, subscribe to the RSS feed for comments on this post.

  1. Elena says

    Onestamente ci andrei volentieri a trovare la Fornero, perchè Torino mi manca molto. Comunque non ho detto che le donne non sono criticabili (e quante ne ho dette in passato contro la Gelmini, quella si che era una da criticare…), ma mi pare che le proteste contro la Fornero siano sproporzionate. E poi temo questo: dato che gli italiani hanno la memoria corta (più volte nella storia lo hanno dimostrato), ora questo odio verso Monti&Co potrebbe portare di nuovo alle elezioni di Berlusconi o a un suo tirapiedi. E a me solo il pensiero che Berlusconi venga salutato come il salvatore della patria mi da il voltastomaco.

  2. Alexander says

    Elena, vai a trovare la Fornero che è meglio…
    Tra le due preferisco quasi (ho detto quasi) l’arroganza della Fornero,
    che con la scusa della democrazia e di essere donna mette a tacere chi la contesta
    (è anche per questo che le femministe -quelle vere- la criticano, giustamente)
    rispetto al servilismo di chi la difende.
    E comunque è l’ora di rivendicare un pò di sano odio in politica,
    perchè la concordia si addice solo ai servi

  3. fasst says

    ma no, ti prego. 🙂
    fosse un uomo sarebbe esattamente uguale. una donna che fa scelte sbagliate non è criticabile perchè è donna? e se la criticano altre donne è perchè è una guerra tra donne? e se la criticano gli uomini è perchè sono sessisti?
    è una ministra, occupa un ruolo pubblico e se fosse un uomo nessuno oserebbe difenderla dicendo lo criticano così forse perchè è un uomo. pensaci.

  4. Elena says

    No, l’odio non è da parte vostra, ma mi pare generalizzato da parte degli italiani nelle reazioni che leggo in Internet. E a volte mi viene pure da pensare “Sarà perchè è donna?”. Non sono una sindacalista e non conosco bene la sua riforma…ma posso dire che prima di lei le cose non mi pare andassero meglio. La mia impressione è che la colpa non sia sua ma delle generazioni che ci hanno precedute (quelli che ci dicono sempre “Ai miei tempi…”).

  5. fasst says

    elena scusa dove lo leggi l’odio? la critica politica non è odio, non esageriamo. qui non abbiamo odio. la fornero ha fatto una orribile riforma sul lavoro ed è l’espressione del liberismo più bieco. non è l’ultima arrivata ed è una ministra che ha detto che il lavoro non è un diritto e ora dice che i ragazzi devono arrangiarsi. sbaglia e di grosso e abbiamo tutto il diritto di farglielo notare.

  6. Elena says

    Non capisco questo odio nei confronti della Fornero. Ha detto che una volta i ragazzi erano “choosy”, non che lo sono ancora. Il mercato del lavoro poi è quello che è non per colpa della Fornero, ma di chi l’ha preceduta. E onestamente non è che all’estero i contratti di lavoro si trovino appesi ai rami degli alberi (e ho un pò di esperienza nel settore). Infine, è inutile prendersela perchè lei o i suoi familiari hanno un lavoro: probabilmente quando si sono laureati loro il lavoro c’era (e c’era pure per chi non era laureato). E poi sua figlia ha un dottorato ottenuto a pieni voti, non mi sembra giusto prendersela con lei. Forse non sarà una brava comunicatrice, ma la preferisco a Sacconi, e continuo a non capire questo odio contro di lei.

Continuing the Discussion

  1. Fornero: la ministra che crede nel dialogo – Femminismo a Sud | NUOVA RESISTENZA linked to this post on Febbraio 12, 2013

    […] Fornero: la ministra che crede nel dialogo – Femminismo a Sud. […]