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La maledizione dei giornalisti misogini

Con tutto il rispetto per i mitocondri anche la sezione scienze di Repubblica così come altri quotidiani online pare essere il luogo in cui si sfogano le peggiori misoginie della redazione. Ogni presunta ricerca scientifica diventa occasione per sputare fango sulle donne e in questo caso sulle madri, con un titolo che si accompagna al frame della “madri malevole” che viene tanto propagandato dai sostenitori della presunta e falsa malattia di nome Pas.

Addirittura le madri sceglierebbero in natura di discriminare i figli maschi trasferendo su di loro caratteristiche dell’invecchiamento. Sarà per questo che poi quei figli le ammazzano da adulti come dimostra l’incredibile lista di vittime di femminicidio per mano loro. Cioè li portiamo dentro la pancia per 9 mesi, li facciamo nascere  partorendo con dolore e poi li vorremmo defunti prima del tempo per pareggiare un po’ i conti?

Nel medioevo per fornire ulteriori motivi di odio contro le donne l’avrebbero detta in modo diverso ma il senso resta quello: di un profondo odio contro il genere femminile, contro la donna, che porta certa gente a descriverla demonizzandola e lasciando che la si ritenga sempre e comunque una nemica.

Lasciando perdere il fatto che i figli sono figli di cromosomi x e y e dunque sorprende come non ci sia neppure una indagine che scorga dei difetti di origine da attribuire al padre, se è vero che le madri trasferiscono qualcosa in via del tutto personale deve essere l’imbecillità cronica e quel particolare e sostanzioso neurone che si attiva sui presunti giornalisti e scribacchini ogni volta che c’è da parlare del genere femminile.

A proposito della campagna “Violenza sulle donne è…”, ecco, violenza sulle donne è un titolista redazionale che sceglie di creare pregiudizio contro le donne volendo imputare loro una sorta di cannibalismo nei confronti del genere maschile.

Siamo donne, madri, giovani, vecchie, ma su di noi ci sarà sempre qualcosa di pessimo da dire e a dirlo, putacaso, è quasi sempre un uomo. Chissà come mai.

Posted in Comunicazione, Critica femminista, Misoginie, Pensatoio.


5 Responses

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  1. fabio says

    Scusi se rispondo ma non nell’articolo dove siano le opinioni azzardate o i riferimenti alla perfidia femminile. Vi è la descrizione del fenomeno studiato.
    Se il problema è il suo nome (maledizione della madre) mi sembra si evinca che è stato atrribuito dai ricercatori o da chi per primo ha divulgato la notizia.
    Se è vero che non c’è il complotto femminile è anche vero che non tutto è riconducibile a un grande complotto maschile.
    Non ho poi capito il finale: il concetto di natura sarebbe un retaggio cattolico? La selezione naturale e l’evoluzione non esiste?
    A me sembra che, alla fine, siamo tutti scimmie parlanti.
    Nell’articolo si parla principalmente di questo, anche se utilizza metafore “umanizzate” (l’occhio della selezione, ecc.)

  2. fede says

    Io credo che questo articolo sia stato scritto per sottolineare come, anche in questo caso, non si perda occasione per “sputare fango sulle donne” appunto.
    E’ vergognoso che, in un articolo di scienza, criteri scientifici vengano equiparati a delle opinioni che di verificabile non hanno un bel nulla.
    Non si perde mai l’occasione per ribadire che l’ordine naturale è quello che prevede il maschio come sesso forte e che la donna altro non è che una minaccia.
    Basta basta basta!!!!!!!!!
    Ogni cosa di cui si scrive è paragonata alla perfidia femminile, alla condizione di smarrimento in cui si trovano gli uomini privati della loro mascolinità da donne che, ADDIRITTURA, SI PERMETTONO DI TRASMETTERE CARATTERI TRAMITE CODICI GENETICI.
    Cos’è un enorme complotto?
    Le donne si sono riunite e hanno modificato il proprio DNA solo per distruggere gli uomini?
    Per non parlare poi del concetto di naura e naturale.
    Questo è solo un retaggio cattolico.
    La natura non ha nessuno scopo preesistente.
    Dio ha uno scopo, la natura no.
    Sennò dovremmo credere alla storiella della giraffa che a ,furia di provarci, ha allungato il collo per mangiare dagli alberi.
    Forse se ci provo riesco a farmi venire le ali..e magari i miei figli e e le mie figlie saranno dei gabbiani.

  3. fabio says

    Questo post, francamente, non l’ho proprio capito.
    p.s.: poi perché la parola “mitocondri” è sottolineata?

  4. Paolo84 says

    e sicuramente anche i padri trasmettono caratteristiche genetiche, poi ci sono geni dominanti e geni recessivi. La genetica serve appunto a studiare queste cose

  5. Paolo84 says

    Veramente la ricerca non dice che le madri volontariamente trasmettono questa cosa ai figli (e come potrebbero?), sarebbe la selezione naturale a farlo quindi è una cosa indipendente dalla volontà dei singoli.
    La ricerca scientifica si limita a riportare le sue scoperte, non ha il dovere di essere “politicamente corretta”.