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Il Fatto Quotidiano e la sopravvalutazione della pillola

Dalla nostra mailing list, Jò’ scrive:

C’è questo link che gira da ieri che mi sta facendo innervosire non poco. Il titolo originale era “come in Botswana”, poi qualcuno gli ha suggerito che  il Botswana era pieno di diamanti e di parchi e hanno pensato che il  colonialismo americano fosse più figo, quindi hanno scritto “come in Iraq”, che  nei miei ricordi era uno dei pochi stati laici dell’area del Golfo, forse  l’unico. Ma tant’è, il razzismo non si può mica discutere specie se ci sono gli  americani di mezzo e allora “come in Iraq” va benissimo, buuuuuuu l’Iraq che  paese di merda e noi invece siamo così emancipati e bla bla bla.

Ma andiamo oltre: queste donne italiote non prendono la pillola a sufficienza,  come mai? E abortiscono pure poco, che gente di merda. Il punto è che in Italia si preferiscono i metodi “alternativi” che non sono  le seghe come qualcuno sta pensando ma il coito interrotto e il PRESERVATIVO.

Ebbene sì, c’è scritto proprio così: il preservativo è un metodo “alternativo”  e mi viene anche da ridere se penso ai poveri scemi e sceme che si fanno il  mazzo a tarallo per spiegare ai figli e alle figlie e ai giovani in generale  che il preservativo è l’unico contraccettivo che serve anche a proteggersi da  malattie sessualmente trasmissibili e che dovrebbe essere basilare soprattutto  per le donne, in quanto vittime del papilloma virus che ha un’altissima  incidenza (1.000 morti l’anno).

Ma è sul “forte ritardo rispetto agli altri a sviluppo demografico avanzato”  che proprio perdo il filo: il problema è che facciamo pochi figli o che ne  facciamo troppi? Perché a me risulta che in Italia di figli se ne facciano  pochini e di sicuro non per problemi legati alla contraccezione bensì alla vita di merda da precari che siamo costretti a fare, senza assistenza in caso di  gravidanza, senza uno straccio di diritti. E poi mi chiedo se con quasi 7  miliardi di abitanti sulla faccia del pianeta, visto che la sovrappopolazione  umana non è un problemino da niente ma è IL problema principale nel consumo di  risorse, ci sia proprio bisogno di procreare ancora.

Non trovo più il thread dove si discuteva della pillola, penso che ci sia ancora bisogno di parlarne. Mi sono trovata a leggere commenti (non quelli de Il fatto che sono più di 200  e piuttosto incazzatini per questo spottone alla pillola) di donne femministe e  non, in cui prendere la pillola è un sinonimo di emancipazione, dando quasi  delle ignoranti alle altre che non la usano.

Io mi chiedo se nel 2012 imbottire il corpo delle donne di ormoni per un atto  che si compie almeno in due sia ancora sinonimo di emancipazione e mi chiedo  anche che senso abbia sorvolare sui racconti di tante, troppe donne che con la  pillola ci sono state male, per far finta di essere tanto emancipate. Ma il  femminismo non era anche l’ascolto dell’altra? E dov’è finito in tutto ciò?

Posted in Corpi, Critica femminista, Pensatoio.


17 Responses

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  1. Lola says

    La mia ginecologa, invece, quando le ho chiesto la pillola, ha passato un’ora buona a spiegarmi i pro e i contro e a dirmi che il profilattico resta necessario nei rapporti occasionali.
    Ormai la prendo da qualche anno e devo dire che sono felice di non stare più piegata per tre giorni dai dolori.
    Certo, sarebbe bello se chi scrive certa roba ricordasse anche che ogni donna è diversa e che la pillola ha effetti differenti su ognuna di noi.

    Detto questo, trovo agghiacciante che si voglia misurare il grado di civiltà di un paese in base alla percentuale di ormoni che prendiamo noi.

    Mischiare pillola, profilattico e coito interrotto come se fossero la medesima cosa, poi, è vergognoso.

  2. Paolo84 says

    X Taccone
    Molto strano. La vasectomia è una operazione tutto sommato poco rischiosa, che io sappia, negli USA è perfettamente legale almeno mi risulta. Certo chi la fa deve essere sicuro che nè lui nè la sua compagna vorranno mai dei figli il tasso di reversibilità dell’operazione è molto basso (gli interventi di rianastomosi hanno consentito il concepimento solo nel 30% dei casi, correggetemi se sbaglio)

  3. TACCONE says

    Vorrei portare una mia testimonianza forse un po’ of-topic
    Qualche tempo fa, d’accordo con la mia compagna, mi sono recato al consultorio di zona per chiedere delucidazioni sulla vasectomia (come e dove farla ecc.). Con mio sommo imbarazzo le due in camice bianco che mi ricevettero , senza farmi neanche finire di pronunciare la parola, mi dissero: “ no guarda che è reato”
    Io incredulo risposi canzonatorio: “ma dai! Sarà peccato ma non reato?
    Invece la più anziana proseguì dicendo che “no no! E’ proprio reato perché lo stato permette di mutilare(!) il proprio corpo soltanto per questioni urgenti di salute”.
    Ai voglia a dirgli che era appunto per una questione di salute della donna con cui stavo da parecchi anni e con cui di comune accordo si era deciso di non voler figli pur continuando ad avere rapporti completi e di voler eliminare la pillola contraccettiva.
    Son fuggito raccapricciato
    per poi scoprire che se pago
    una bella somma ad un privato
    non è più reato ne tanto meno peccato! ;-Davide

  4. Paolo84 says

    “Per una donna non è indispensabile la penetrazione per godere, è nell’uomo che orgasmo e rilascio del seme coincidono”

    questo è senz’altro vero, il godimento dipende da tanti fattori e si può godere con o senza penetrazione vaginale (ad esempio nel sesso orale, nel sessantanove), tra l’altro mi risulta che anche nel rapporto penetrativo (che può essere inteso anche in una maniera più dolce e piacevole di una trapanata col black & decker) ci può essere stimolazione clitoridea..comunque sia con o senza penetrazione il piacere si può raggiungere.

  5. Paolo84 says

    comunque sia ribadisco che l’accesso ad ogni mezzo contraccettivo dovrebbe essere libero e garantito per chi vuole usarlo e dovrebbe essere garantita anche ‘informazione sulla contraccezione

  6. antonellaf says

    @mandy
    a me non sembra proprio che si stia facendo una campagna contro la pillola, ma contro la sua sopravvalutazione e la sua eccessiva pubblicizzazione. Io ho testimoniato che mi è stata ripetutamente e calorosamente consigliata anche quando ero vergine e il problema contraccezione nemmeno si poneva, avevo solo qualche brufolo. Ne deriva, pertanto, che spesso la pillola e la scopata non sono in stretta relazione, anzi. Potrei aprire una parentesi, ma sarebbe troppo lunga, sul sesso assimilato a una trapanata con il black and decker, roba da sessualità fordista, come dice una mia amica. A tal proposito, c’è un bel post, in questo sito, intitolato “donne senza vagina”. E poi c’è “la donna clitoridea e la donna vaginale” di Carla Lonzi, analisi per molti versi ancora valida,. Per una donna non è indispensabile la penetrazione per godere, è nell’uomo che orgasmo e rilascio del seme coincidono. Non sarebbe male se, invece di imbottirci di pillole, cominciassimo a esigere che lui si faccia carico di questa peculiarità del suo, e non del nostro, corpo.

  7. Paolo84 says

    anche quando compriamo da mangiare al supermarket compriamo prodotti di un’industria alimentare capitalistica e pure quando compriamo un libro dietro c’è sempre una casa editrice, grande o piccola, che anch’essa non può evitare totalmente di puntare a fare profitto (se non guadagna chiude o viene assorbita da case editrici più grandi)..cosa significa? Che siamo tutti schiavi? io non credo. Non si può, allo stato attuale, uscire totalmente dal sistema economico capitalistico, si può decidere però in che modo starci dentro e ognuno di noi ci sta dentro come vuole e come può
    Ora tornando alla pillola, chi vuole usarla la usi, chi, per svariate ragioni, non vuole/non può non lo faccia nessuna delle due scelte mi sembra meno “emancipata” dell’altra, si tenga conto che è un farmaco e tutti i farmaci hanno controindicazioni ed effetti collaterali (perciò c’è il foglietto illustrativo) più o meno pesanti..non voglio santificare la pillola ma neanche demonizzarla (è importante quanto scrive mandy) così come non voglio santificare i medici in blocco ma sentire generalizzazioni sul fatto che sarebbero tutti o in maggioranza venduti all’industria farmaceutica mi preoccupa molto. Persone avide o incompetenti ci sono in ogni professione

  8. mandy says

    L’emancipazione è quella che da a me la possibilità di una scelta e di un controllo sulla procreazione che prima non avevo. Non è una delega che mi viene fatta è una responsabilità che voglio prendermi e che mi fa sentire libera, di fare e non fare. E le multinazionali gestiscono anche i browser, l’assemblaggio dei pc e quant’altro ci permette di essere qui, insieme a discutere e sono tutte inserite in quella cazzo di logica capitalistica. E se è verissimo che è un sistema ingiusto e perverso, da cambiare (nel senso di cambiare sistema, non di provare a cambiare questo in meglio. essere antifascista in me coincide con l’essere anticapitalista, d’altra parte da comunista non potrebbe essere altrimenti) è anche vero che generici richiami a “cose prodotte dalle multinazionali” non mi sembra utile nella conversazione (opinione personalissima, ovviamente).

  9. kandy says

    Premesso che la vera emancipazione è quella che si da a uomini e donne di scegliere quali metodi contraccetitvi usare, senza delege tutte al femminile. Mi chiedo per quale motivo l’uso di un medicinale dovrebbe essere simbolo di emancipazione. Molte persone che fanno uso della pillola, subiscono numerosi effetti collaterali, questa è emancipazione o , più semplicemente asservimento alle case farmaceutiche che ammantano i loro prodotti col vestito del progresso e dell’emancipazione. Che libertà è quella di regolare i propri ormoni con un elemento chimico, estraneo a noi? Ci rendiamo schiavi di un prodotto chimico? Diamo i nostri soldi a delle industrie che, come tali inserite cioè in un sistema di produzione capitalistico, non lavorano per il benessere umano ma solo per accrescere il proprio profitto. Il post che ho letto, le critiche mosse all’articolo del “fatto quotidiano” sono pienamente condivisibili. Io non voglio affatto che il mio corpo venga manipolato da un’azienda farmaceutica, soprattutto se sto bene.

  10. mandy says

    A me di dividere la responsabilità della contarccezione con l’uomo me ne frega proprio poco. Mi sembra che l’emancipazione della pillola sia proprio questo. dopo secoli di “tranquilla, ci penso io” e poi, bum, incinta senza alcun controllo sulla cosa, ecco che adesso decido io. Se la prendo tu non mi metterai mai incinta (nè per sbaglio, nè per menefreghismo nè per tenermi a casa a crescere figli) se smetto decido quando e come. La pillola ci ha permesso di scopare senza l’incubo della gravidanza, del matrimonio riparatore, della ragazza madre mammamia che tempi e via dicendo. E’ ovvio che il preservativo serve ad altro e dobbiamo usarlo e pubblicizzarlo e la pillola non basta a proteggersi dalle malattie e bla bla bla e io per prima lo uso se non sono sicura dei fatti miei, ma ora la campagna contro la pillola no! E davvero, che la contraccezione sia a carico mio mi rende felice, perché per mia madre non era così. Io del mio corpo e del mio essere o no incinta mi occupo da sola benissimo.

  11. antonellaf says

    Non so se capitava solo a me, ma circa 15-20 anni fa andava di modissima prescrivere la pillola per ogni evenienza: ad ogni visita ginecologica (ma non solo), insistevano per smollarmela pure se avevo l’unghia incarnita o non avevo niente, stavo benissimo, però si sa, è meglio “tutelarsi”.Problemi di pelle grassa? la pillola ti farà tornare la pelle vellutata di una pesca. Un dermatologo mi invitò ad assumerla come rimedio antibrufoli che avevo 13 anni, nonostante mio padre, iper-contrariato e imbarazzatissimo, gli avesse spiegato che avevo il ciclo da meno di un anno. Hai l’umore di merda in “quei giorni”? La pillola riequilibra gli ormoni e la vita torna a sorriderti (giuro che mi è stato detto anche questo). Mi sono sempre rifiutata di assumerla, a 13 anni, come a 20, come a 30 e oltre, of course. Adesso non me la propongono più, a dire il vero. E’ cambiato qualcosa o è solo l’espressione del mio viso a comunicare che non sono nata ieri?
    Comunque, complimenti per il post: trasuda sarcasmo da ogni singola lettera :))

  12. Paolo84 says

    ogni donna e ogni coppia deve poter decidere quale metodo anticoncezionale usare (se vuole usarlo), se il preservativo, la pillola o altro in accordo con le proprie esigenze e il proprio organismo (magari consultandosi col proprio medico, e no i medici non sono tutti pagati dall’industria farmaceutica, perchè la pillola comunque è un farmaco e come tutti i farmaci ha controindicazioni, effetti collaterali anche se a quanto ne so le pillole di oggi non sono più le “bombe” ormonali di una volta). Quanto ai figli chi li vuole li faccia, e certamente la ricerca deve andare avanti per trovare contraccettivi con sempre meno effetti collaterali e anche la pillola per l’uomo

  13. laura says

    Non tutte le italiane nn prendono la pillola, ad esempio il 45% delle donne sarde la usano. Cos é son poco emancipate?
    La verita é che il basso uso Della pillola in italia ha poco a che fare con emancipazione, potere decisionale sul proprio corpo etc. É proprio ignoranza: le donne italiane son piu terrorizzate dal metter Su 2 chili che dalla possibilita Di rimanere incinte. Uomini uguale. Inoltre, le italiane scopano meno, diciamolo chiaramente, Perche son piu soggette a tutta una serie Di controlli sociali etc. Di qui la minore necessita Di un contraccettivo continuativo. Insomma, nn é che le tedesche o le francesi sono indietro Perche usano la pillola…siam Noi italiane che abbiam ancora Lo spauracchio. La chiamo ignoranza.

  14. Daniela Valdiserra says

    Mamma mia, ricordo che negli anni ’70 dicevamo le stesse identiche cose! Sono passati 40 anni e non è cambiato niente, o meglio: niente è migliorato!
    Daniela

  15. Azzurra says

    io ho dovuto smettere di prenderla perché mi dava un sacco di disturbi, anche se la prendevo per curare altri disturbi che passavano ma venivano sostituiti dagli effetti collaterali della pillola. Quindi ho pensato che era meglio avere un ciclo irregolare, abbondante e doloroso, ma naturale, che intrassare 6 kg solo di liquidi trattenuti e avere sempre un dolore al seno da piangere perché prendevo la pillola!

  16. Xuxakat says

    Sono assulutamente d’Accordo. Perche la pillola dovrebbe essere un segno di sviluppo (quale sviluppo?!) o di emancipazione. Io come donna influisco nel equilibro ormonale del mio corpo per avere sesso con uno che cosi non ci deve pensare piu. Se mi scordo di prenderla o se ho problemi gastrointestinali e rimango incinta e tutta la responsibilita da parte mia. Perche tutta la regolazione della procreazione e cosa di donne, che se ne dovrebbe fregare l’uomo? E poi non protegge di malattie trasmesse col sesso. Cioe devo stare proprio sicuro di stare con un uomo che non ne ha per poter prendere la pillola..cioe devo farlo solo col mio fidanzato da abbastanza tempo per poter sicura che sia sano e non sia stato con tante altre donne – come neanche dovrei stare con troppi uomini perche con ogni uomo aumenta la probabilita di contaggiarmi. Mi sembra molto emancipato…
    E poi l’espressione “metodi ‘alternativi’ come il preservativo o il coito interrotto”. “Alternative”?? Perche “alternative”?? Ed e assolutamente ovvio che tra il coito interrotto ed il preservativo non c’e quasi nessuna differenza..
    Ma questi ginecologhi vengono tutti pagati del industria farmaceutica?

  17. maura says

    10 e lode a questo post per due motivi, due fatti ricavati della mia esperienza diretta e indiretta: 1) tempo fa m’infastidì l’atteggiamento di una ginecologa che voleva a tutti i costi prescrivermi la pillola fornendo come argomento persuasivo quello dell’ “emancipazione” di cui parli tu (tra l’altro credo che dietro ci fosse la volontà di fare gli interessi delle case farmaceutiche) 2) l’invenzione della pillola è una gran cosa ma molti signori maschietti pensano sia un sostitutivo del preservativo e hanno una scusa in più per sottrarsi ad esso (testimonianze delle amiche che usano la pillola).