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Roma: se un centro sociale sdogana il “Canto di una ragazza fascista”!

Update: su questo stesso blog leggi il post in cui Anna Lamberti Bocconi racconta il suo poemetto “Canto di una ragazza fascista dei miei tempi”!

In mailing list una compagna delle sommosse di Perugia ci segnala questa cosa curiosa che condividiamo qui:

Mentre procede a passi da elefante lo sdoganamento del fascismo in tutte le salse assistiamo ad opere di rara cultura come questa. Nell’ambito di una iniziativa di poesie promosse dal Comune di Roma, abbiamo questo fulgido esempio di narrazione poetica che di fatto è un esempio di -non raro caso- apologia della lotta armata neofascista degli anni settanta. Ammantata da romantica storia di ragazza ribelle che si oppone alla borghesia e abbraccia i veri valori come quelli del maschio forte e violento che la protegge contro lo stupro degli amici suoi (altri valori non sembrano essere bene esplicitati, ma li intuiamo), che le danno il senso di una vita diversa.  Peccato, che lei – povera donna debole, che abbraccia le armi per amore del masculo – muoia di Aids, mentre il masculo forte giustamente soppravvive e si imborghesisce….
E tutto questo di questi tempi non avrebbe niente di eccezionale, se non per il fatto assurdo che questa chicca poetica è stata presentata a Roma a San Lorenzo, nella sede di un centro sociale di nome ESC
Perdete 9 minuti della vostra vita ascoltandovi il monologo presentato ad Esc l’altra sera e ne rimmarrete senz’altro stupite…

Posted in Anticlero/Antifa, Pensatoio, R-esistenze.


49 Responses

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  1. fikasicula says

    in attesa di altri post che racconteranno di Anna e del suo scritto, per chi ha commentato senza aver letto e visto quello che è stato messo in scena all’Esc potete vedere qui un video integrale della performance: http://www.e-theatre.it/play.php?vid=1177#middle

  2. audiola says

    Pasolini e Ezra Pound
    In questo video Pasolini, in presenza di Pound, legge una poesia di Pound
    http://www.youtube.com/watch?v=0YJSG1C3sF8
    Vogliamo dire che Pasolini è fascista? vogliamo dire che Pasolini ha sdoganato il fascismo? Vediamo chi può aver il coraggio di affermare tanto.

  3. mt carbone says

    Cominciamo dal titolo: «Roma: se un centro sociale sdogana il “Canto di una ragazza fascista”!». C’è un bel punto esclamativo alla fine, come a dire “guardate quel che succede!” e soprattutto, nel mezzo, la parola chiave: “sdogana”. Che tradotto in termini più semplici e meno usurati, sta per “lascia passare”. E’ vero: le amiche/amici, compagne/compagni dell’Esc, non si sono spaventati davanti alla parola “fascista”, non si sono spaventati all’idea che una ragazza fascista potesse essere la protagonista di un canto, non si sono spaventati di fronte a un’opera che dà voce (e perfino sentire) all’avversario. Forse si sono ricordati che tra i primi testi della letteratura c’è una tragedia, i Persiani, in cui Eschilo si pone dalla parte del nemico proprio per ribadire la forza della propria parte. Forse semplicemente hanno pensato che la paura non è il migliore degli strumenti per comprendere (e per combattere). E così l’Esc ha “lasciato passare” il Canto di una ragazza fascista. Che non vuol dire lasciar passare il fascismo, anzi. E dato che a proporre il poema di Anna Lamberti Bocconi come centro di una serata del ciclo Esc-Argot, siamo state noi, non possiamo che dichiarare all’Esc tutta la nostra stima e la nostra gratitudine.
    Maria Teresa Carbone
    Franca Rovigatti

  4. fikasicula says

    ripeto: mi riprometto di cercare il testo in cui è contenuto il poemetto per leggerlo. mi permetto anche di chiudere il thread per tutte le persone che continuano a usare il blog come sfogatoio per esprimere opinioni e giudizi personali su questa o quell’altra persona.

    è capitato in questo blog di discutere di giornaliste o direttori di giornali, tutti rigorosamente di sinistra e noti a roma, che interloquivano con casapound e abbiamo sempre espresso un parere sincero, basato su una differenza sui contenuti, ma comunque rispettoso delle persone. perchè eventualmente si tratta di opinioni politiche e non di una caccia alle streghe. varie personalità pubbliche che gravitano a roma hanno praticato il dialogo e lo sdoganamento della gente di destra di casapound. siamo sempre state concordi con le posizioni di chi ha evidenziato le scelte politiche o giornalistiche di varie persone che sicuramente vi sono note. e la risposta è sempre stata che gli antifascisti sono chiusi e che dall’altro lato si dialoga con tutti, senza problemi, perchè c’è una modalità libertaria. personalmente non condivido perchè ritengo libertario il fatto di non demonizzare chi si pone in modo critico nei confronti di articoli o interviste in cui la gente di casapound viene presentata con tanto appeal. anzi penso che ci sia una responsabilità politica in questo e ho il diritto di esprimere questa opinione. altrimenti mi pare che la caccia alle streghe si faccia un po’ al contrario, contrassegnando in rosso gli antifascisti e le antifasciste intransigenti come fossero una roba mitologica da sottoporre ad un bel ciclo di deprogrammazione e riprogrammazione mentale.

    credo che sia passato anche un pericoloso concetto, che corrisponde al fatto che chi non vuole varcare la soglia, reale o virtuale, di casapound sia persona non degna di stima e che addirittura chi chiede chiarezza rispetto a certe ambiguità di chi ama le frequentazioni ampie e politicamente incerte sia un po’ l’inquisitore di questi tempi. e se si è ottenuto un simile rivesciamento di valori bisogna ammettere che evidentemente c’è qualcosa che non funziona.

    questo prescinde dalla questione in oggetto ma personalmente mi piacerebbe davvero capire qual è il rovesciamento di senso che preclude a me il diritto di essere antifascista e rende agevole il percorso verso chi si dichiara aperto a comunicazioni con la destra fascista.

    premesso tutto ciò ripeto che qualunque commento buttato qui senza che sia articolato un pensiero decente sarà cancellato.

    invece rinnovo l’invito ad Anna di scrivere il suo punto di vista per un post che dia un’altra versione della questione.

  5. Jo says

    Sappiamo leggere tutti, partiamo da questo assunto.
    Lamberti Bocconi ha curato un libro per la società editrice barbarossa, ossia la Orion, casa editrice fascista. Inoltre, come se non bastasse, scrive su siti fascisti, felice che il suo poemetto piaccia anche a loro e invitandoli “a conoscersi meglio”. Queste non sono volgari illazioni, questo è nero, anzi nerissimo, su bianco.
    Questa non è una caccia alle streghe, questo si chiama antifascismo. Felice anch’io di sapere che Femminismo a Sud non piace ai fascisti e che il timone sia bello fermo in mezzo a questo mare di terzoposizionisti e di gente parecchio confusa.

  6. audiola says

    @Siria, il tuo intervento è inaccettabile. Ma scusa, sai leggere? Lamberti Bocconi ha scritto che ritiene Canto di una ragazza fascista una delle sue opere migliori, così come lo ritengono molti dei suoi estimatori. Non ha scritto nè detto che ha dedicato la sua opera migliore ai neofascisti. Sei riuscita a far degenerare il dibattito in volgari illazioni. Si sta parlando di un testo che NESSUNO ha letto, e a causa di un aggettivo nel tittolo, l’aggettivo FASCISTA, si sostiene senza nessuna cognizione di causa che quel testo sia un’apologia al neofascismo. Ma insomma, ma siamo impazzite? Non sono valse argomentazioni ragionevoli e ache interessanti per avviare un dibattito. Qui è stato come sventolare un panno rosso e il toro ha cominciato a caricare a destra e a sinistra!!! ( come dice un’amica su fb ). Io sono indignata che su questo blog vi siano atteggiamenti indubitabilmente fascisti. Degni di un articolo di Maurizio Belpietro su Libero!
    Io vivo al nord sono circondata da leghisti e berlusconiani neofascisti e vi posso assicurare che hanno un atteggiamento liquidatorio verso certi argomenti tale e quale al vostro ( e mi riferisco ad alcune dure e pure che qui intervengono che mi ricordano tanto i cieloduristi lumbard ). E’ inammissibile che si stronchi un testo senza averlo letto, è inammissibile che si stronchi un’artista senza conoscerne non dico la poetica ( capisco che per alcune di voi sarebbe troppo ) ma quanto meno la vita.
    Lo dico a te, Siria, lo dico a Kzm a fasst ecettera: SIETE LE TESTE RASATE DEL BLOG.
    Consolatevi pure a vicenda con le voste scarse argomentzioni e con questa soddisfacente caccia alle streghe. bahh

  7. kzm says

    Non ho capito se quello che c’è su utub è tutto o solo una parte. L’ho ascoltato, e non stiamo qui a fare l’interpretazione del testo (del suo valore artistico, di quanta apologia di neofascismo contenga, etc.). La questione non è il testo, ma le sue conseguenze. In concreto, ha fatto da ponte tra ca$apound e ESC. Questo corto-circuito tra questi due luoghi che si immaginano lontani e distinti, non vi turba almeno un po’? Da quanto leggo, non turba l’autrice, che anzi sembra fiera di essere stata mezzo di questa piccola comunione. Non sono turbati i ca$apound che da anni perseguono la loro opera di mistificazione, con vari aiutini “da sinistra” da personaggi in cerca d’autore (chi era quello? l’ex direttore del giornale del PRC?). Ma c’è motivo di turbarsi almeno un po’? Oppure destra e sinistra, fascismo e antifascismo, sono concetti vecchi, da superare (lo diceva anche il ministro della guerra, negli anni ’70, in quel tristemente noto comizio
    ripreso da Bellocchio in “sbatti il mostro in prima pagina”). Cantavano “nè rossi nè neri ma liberi pensieri” a piazza Navona, prima di prendere a cinghiate i bambini delle scuole elementari. Non c’è bisogno di essere o autodefinirsi comunisti per capire che qualcosa
    non quadra, basta avere un briciolo di buon senso, e occhi per guardare. Ma che senso hanno ancora queste divisioni, padroni e operai, fascisti e comunisti? Tutti insieme appassionatamente, a picchiare l’immigrato!

  8. mika says

    Non credo che quelli di Esc siano fascisti ne che lascino consapevolmente spazio ai fascisti.
    Semmai il problema che spesso con questi condividano un esaltazione per un machismo da stadio, che a volte a portato a fatti disdicevoli come l’aggressione a cascate compiuta da un membro del servizio d’ordine di esc che per poco non ha mandato in coma uno studente di 15 anni colpevole di lanciare mandarini ai carabinieri.
    Per concludere un pò di informazioni su Maurizio Murelli, amico della poetessa e figura carismatica della destra milanese.
    http://www.osservatoriodemocratico.org/page.asp?ID=2707&Class_ID=1001
    http://www.youtube.com/watch?v=DXuH5__M0nE
    http://aurora.altervista.org/04murelli.htm

  9. fasst says

    @siria

    ma per fortuna noi non siamo simpatiche ai fascisti, altrimenti dovrei pensare che abbiamo sbagliato qualcosa!!!

  10. siria says

    se vi interessa, il blog del simpatizzante di casapound ha dedicato un thread a questo post
    http://anonym.to/?http://fascinazione.blogspot.com/2011/04/infuria-la-polemica-sul-sito-femminismo.html?showComment=1302645241118#comment-c698667449491437040

    ovviamente tutti dialogano, tutti si stimano e tutti si amano. c’è anche un commento della autrice del poema che definisce la stima bipartisan e parla di sangue che scorre nelle vene (ne copio una parte in basso. potete leggerlo per intero nel post linkato). le uniche a non essere amate da quelle parti siete voi. e per fortuna! :))

    ah, tirano fuori una delle vostre critiche antisessiste. evidentemente hanno sassolini nelle scarpe. forse si riferiscono a questo: http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2009/06/24/il-rapper-italiano-e-il-manifesto-sessista/

    che è una cosa per cui hanno pure chiesto scusa: http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2009/07/02/ancora-a-proposito-del-manifesto-rapper-sessista-simili/

    ecco la prima parte dell’intervento dell’autrice nel blog di destra:

    “”Ciao ragazzi, sono Anna L.B. Non sono fascista, e lo sa Ugo, lo sa il mio
    amico Maurizio Murelli, lo sapeva Omar Vecchio, il mio amico fraterno morto in
    una scalata, in ricordo del quale ho scritto un libro edito da SEB.
    E dunque? Spero non sia un problema. Io guardo in faccia senza paura e senza
    pregiudizi la galassia nera a me estranea, mi ci confronto con interesse e
    passione, tant’è che la mia opera migliore si chiama “Canto di una ragazza
    fascista dei miei tempi” e piace anche a voi. Io credo nell’autenticità e nella
    ricerca fino in fondo della propria vita. Per questo le persone con
    un’autentica passione ideale, anche se con idee diverse dalle mie, mi stimano e
    io stimo loro. Il sangue nelle vene è sempre quello – per chi ce l’ha!”

    ecco. personalmente quando guardo in faccia la galassia nera penso a tutt’altro che a dedicarle la “mia opera migliore” e non ho mai concesso stima a chi progetta un mondo che offende me e pure la mia intelligenza.

    ciao

  11. fikasicula says

    @Anna,

    giusto per dirti, mentre continua il dibattito, che io ho fatto qualche modesto reading e quelli che mi sono venuti meglio erano pronunciati con cadenza sicula. 🙂

    e a proposito dell’opera, come scrivevo, non la conosco. a questo punto direi che vorrei leggerla. si può trovare in libreria o non è stata ancora pubblicata?

    se riesco a leggerla per intero mi sarà più semplice recensirla, che mi piaccia o no. così, dato che mi sembra ce ne sia la voglia, potremo parlare del contenuto dell’opera.

  12. Serena says

    @lambertibocconi, no, io ho sentito solo il video su youtube. Secondo poi, ho lasciato una cosa come sei-sette commenti,e sei riuscita a soffermarti solo su quella che poi non era nemmeno una critica così aspra, ma solo un’impressione, ossia che secondo me sarebbe stato meglio usare o il dialetto stretto oppure l’italiano?
    Andiamo bene. Dove lo vedi il discorso sprezzante? Stiamo parlando di teatro, recitazione, mezzi scenici, è ovvio che si parli di dizione… almeno lo è per me.

  13. audiola says

    Vorrei inoltre aggiungere, riferendomi al commento di fikasicula, che la cultura non educa. Oserei dire che la cultura è altamente diseducativa in quanto rivoluzionaria, in quanto mantiene sveglia la coscienza e dunque il dialogo con se stessi. Non a caso è nell’interesse di pochi che i molti siano ignoranti. Non a caso siamo in un periodo storico in cui sono ricominciati i roghi dei libri.
    E sempre a fikasicula vorrei dire che un’opera d’arte non esprime mai una verità assoluta, ma piuttosto un’opera d’arte è sempre ambigua o se vogliamo ambivalente. Un’opera d’arte fa pensare e in genere non è mai consolatoria. E questa ragazza fascista proprio non ci consola.
    Concludo: i canti del poemetto sono ben 5. In questa discussione è in oggetto sempre e solo il primo. Significa non aver letto. Perché nessuno cita il dialogo fra la voce della poetessa e la ragazza fascista?

  14. audiola says

    Mi permetto di dissentire con la citazione tratta dal libro di Primo Levi proponendo in breve ( purtroppo molto in breve ) il pensiero di Anna Arendt. La Arendt afferma che: ” il male non è mai ‘radicale’, ma soltanto estremo, e che non possegga né la profondità né una dimensione demoniaca. Esso può invadere e devastare tutto il mondo perché cresce in superficie come un fungo. Esso sfida come ho detto, il pensiero, perché il pensiero cerca di raggiungere la profondità, andare a radici, ed nel momento in cui cerca il male, è frustrato perché non trova nulla. Questa è la sua “banalità”… solo il bene ha profondità e può essere integrale.”

    In breve, è solo il pensiero, ovvero il dialogo con se stessi che può impedire il male, è solo la coscienza critica che ci può slavare. Il male non è fuori di noi, non è qualcosa di mostruoso che ci è estraneo. Il male è in noi e solo riconoscendolo pure nelle sue forme più banali ( distrazione, noia, superficialità, pigrizia, supponenza, cieca obbedienza, abitudine, ignoranza ) solo riconoscendolo nelle sue banali forme lo possiamo evitare.
    Guardate bene in faccia questa ragazza fascista.

  15. lambertibocconi says

    Due cosette telegrafiche.
    1) Ragazze, a parte quell’estratto di video, nessuna ha letto il testo per intero?
    Così, tanto per sapere davvero di cosa si parla.
    2) Poi: io non sono una che si offende, figurarsi, ma il discorso sprezzante di Serena sul mio accento milanese lo rimando al mittente senza discussioni. Ebbene sì, ho l’accento milanese. Può non piacere, può dare fastidio all’orecchio: ma RIFIUTO che diventi un pretesto di critica al mio lavoro. A domani.

  16. claudia says

    Mi scuso con l’artista per la reazione viscerale non volevo offenderla con il mio discutibile senso estetico ma sono di vecchia scuola e sono allergica a ciò che c’è nella testa delle fasciste. Non desidero esaminarle nè comprenderle, so che cosa sono capaci di fare, lo hanno dimostrato. Come diceva Primo Levi ( cito a mente quindi .mi scuso in anticipo.) “comprendere è quasi giustificare”. Conoscere i loro gesti sì, è doveroso, indagare le loro coscienze ..grazie no. Io non darei loro un minimo di visibilità non sono solite “ricambiare la cortesia”. Mi scuso ancora per la mia chiusura mentale.

  17. fasst says

    ciao lidia.
    mi chiamo lidia anch’io e ho postato questa cosa che è stata mandata in lista da una compagna di sommosse di perugia. sto in sicilia, non sono tenuta a conoscere l’Esc ne a sapere chi sono gli eroi militanti della scena romana. e che tu ci creda o no dalle mie parti quei nomi sono totalmente sconosciuti. oltretutto, perdonami, ma da te questa presentazione non me l’aspetto. più che con una frequentatrice di un centro sociale mi sembra di parlare con una persona che prima di esprimere il proprio punto di vista mi fa vedere i gradi applicati alla divisa militante.
    io ho guardato il sito ma non capisco il punto.
    forse che quei compagni che qualche anno fa sollevarono un problema di sdoganamento fascista attraverso la vignetta di Italo usata per il pride a bologna dovevano tacere perchè il contesto in cui si svolge qualcosa fa curriculum?
    loro fecero bene a sollevare la questione e poi ci furono in tanti che erano in disaccordo, altri che no, altri che furono d’accordo nel merito ma non nel metodo.
    si disse allora che era satira, parodia, arte, così come si dice in tanti casi, quadri, installazioni artistiche più o meno futuriste. e l’unica cosa che colgo da lontano è che a Roma tanti mi sembrano un po’ confusi perchè si rincorrono immaginari invece di crearli.
    si parla di linguaggio, appunto.
    ho letto la recensione dell’opera sulla ragazza fascista su un blog in cui trovo scritto un tot di volte casapound. ho ascoltato il video.
    non si tratta di slogan. non condivido neanche totalmente la comunicazione passata dalla compagna di perugia. si tratta di un’opera che non mi piace.
    mi dice cose che sono lontanissime da me.
    io non ci vedo l’apologia. ma sono qui a discuterne.
    come dice fikasicula, qual è il compito di un artista? qual è il ruolo della cultura?
    è così grave se c’è ancora chi gradisce un artista che attraverso contenuti e iniziative in modo chiaro mette distanza tra se’ e quella parte sociale e politica che non condivide?
    così grave immaginare di essere affezionati ad autori e autrici dei quali non troverò mai alcuna recensione su un sito di destra? chiusa mentalmente? pazienza. sono chiusa. e di questi tempi, che c’è troppa apertura mentale, forse un po’ di chiusura non fa male. a me no di sicuro. mi insegna a stabilire delle priorità. per la mia vita s’intende. e una di queste vale a partire da ciò che scelgo di leggere. senza alcuna offesa per l’autrice che ha il diritto di scrivere e fare quello che vuole.
    insomma, di tutto questo se hai voglia di parlarne siamo qui, senza nessuna divisa, senza stellette e gradi militari, nonostante le tante guerre che abbiamo fatto e perfino vinto.

    ciao

  18. lidia says

    sono lidia riviello e quella sera, intendo la sera di una settimana fa ho accompagnato insieme ad altri amici e curatori di serate all’Esc , la performance di Anna con osservazioni e suggestioni. Innanzitutto ( ed io non LAVORO per l’Esc, ma CON l’Esc), il centro sociale è l’anticasapound, gestito tra gli altri da Francesco Raparelli nome di spicco del movimento dell’onda universitaria, filosofo e ( bè informatevi) . Qui si organizzano serate d’arte, corsi d’italiano per migranti, dibattiti pubblici sulle tematiche fondamentali del vivere sociale e civile di questi anni… bè visitatevi il sito almeno:http://www.escatelier.net/, anzi mi suona di snob e molto il rigirare “ma esc è dei fascisti..?” senza nemmeno andarvi ad informare su cosa sia effettivamente… sulla questione “apologia di fascismo” del poema di Anna, davvero mi sembra la vecchia sempre viva una questione di “linguaggio”… bè parliamone allora…!! ma parliamo di “linguaggio” non di slogan!

  19. Serena says

    appiattire, scusate.

  20. Serena says

    Mi chiedo perchè si vuol per forza appiattare il pensiero.
    @Paola e le altre, io non ragiono per sentito dire, personalmente ho ascoltato l’estratto e quello che ho espresso più sotto penso.
    Può anche esser stato applaudito a Cannes, avrò il diritto di dissentire?
    Grazie!

  21. Paola Guazzo says

    Anna ha letto al testo alle 5 giornate lesbiche in mezzo alle compagne di tutta Italia; è stato applaudito ed apprezzato.
    E’ ovviamente un testo forte, io direi brechtiano, ma in nessun punto può essere accusato di apologia di fascismo nemmeno lontanamente.
    Vi invito a non ragionare per sentito dire e a non gettare subito strali.
    Paola Guazzo, co-curatrice di R/esistenze lesbiche nell’Europa nazifascista (Ombre corte 2010)

  22. Serena says

    Scusate, innanzi tutto non ho detto che mi fa schifo ma che non mi piace, la qual cosa è ben diversa.
    Secondo poi, una cosa fondamentale: l’artista non può vivere di rendita del passato. Se l’artista X ha scritto 9 opere sull’antisessismo, e la decima è sessista, ma io lettrice incappo proprio nella decima, che faccio, prima di poter esprimere un’opinione mi devo leggere tutta la sua bibliografia?
    Non conosco il lavoro trentennale svolto dall’autrice, ho, ripeto solo ascoltato la lettura del pezzo, e non mi è piaciuto, e il motivo già l’ho scritto, ossia che secondo me lei ha mediato il fascismo, non l’ha criticato. L’ha reso più soft. A ciò non mi si può replicare “eh ma lei è comunista”. Cioè, okay, ci credo, ma quello che sto criticando non è lei-persona, ma la sua opera, ciò che ha scritto, e ciò che ha scritto, per me che la conosco ora, presenta come accettabile il fascismo.

    Chiarito il fatto che sto parlando dell’opera e non della persona, penso che la cultura non possa essere esente dalla politica, e che nel momento in cui si scrive, si deve sapere che ogni singola virgola, punto, punto esclamativo, frase, parola, parolina eccetera eccetera va a contribuire in un senso o in un altro. Aderendo ad un certo modello piuttosto che ad un altro. E questo vale per tutti. Nessuno è esente da questo discorso. Ciò non vuol dire che le opere che non parlano di politica non valgono, vuol dire che anche quelle, a mio avviso, prendono posizione, nel loro semplice agire.
    L’agire, l’esistere in un certo modo è politica.
    In questo contesto di pensiero ho analizzato il poemetto di Anna, e mi sono domandata in quale direzione andasse l’opera. Secondo me in quella fascista. Non sono lei, per cui non posso dire “ah, l’avrei scritta così”, ma se avessi voluto parlare di quanto i neofascisti hanno il cervello consumato di fanatismi, allora l’avrei messa giù in un’altra maniera, che avrebbe evitato la lacrima facile. Anche perché credo che quando si ricorre alla storia-caso umano-à la maria de filippi per parlare di un movimento storico, mi vengono molti dubbi. Perchè si vuole suscitare la pietà quando il fascismo come qui tutti sappiamo bene non ha pietà per nessun*? Non ne sappiamo parlare in un altro modo, forse? Ci mancano gli strumenti?
    Come qualcuno ha fatto giustamente notare io non sono un’artista da trent’anni, ma anche chi è artista da tanto tempo, anzi, soprattutto se lo è da così tanto tempo, deve chiedersi che mezzi scenici usa per parlare di una cosa, e soprattutto se sono adatti al tema.
    Un’altra domanda che bisognerebbe farsi è: perchè i blog fascisti parlano della mia opera? Io,sempre ricordando che non sono nessuno,preferirei non scrivere nulla, che scrivere per dar da scrivere/parlare/darsi pacche sulle spalle ai fasci.

  23. Patrizia Ottone says

    ‘Canto di una ragazza fascista dei miei tempi’ parla di un fallimento esistenziale e politico. Sinceramente non capisco come possa essere considerato uno sdoganamento del fascismo perchè anzi esprime un punto di vista opposto. L’autrice ha scritto molte poesie politiche: una tra l’altro, parla della repressione dei moti milanesi per il pane del 1898, e da questa, come da altri suoi scritti, si comprende chiaramente il suo orientamento politico antifascista e libertario. Ma anche se avesse scritto solo il canto di una ragazza fascista, non vedo proprio da dove possa venire quest’accusa. Pensare che l’animo di una fascista non possa essere oggetto di espressione artistica secondo me è segno di una visione triste dell’arte, della politica e della condizione umana.

  24. fikasicula says

    la discussione è parecchio interessante. mi ricorda, seppur ad altri livelli, una discussione avvenuta in uno scambio, se non sbaglio, tra lipperini e wu ming, che chiacchieravano proprio di responsabilità di chi fa cultura, del fatto cioè che è necessario non immaginare di essere scissi dai contesti in cui si vive.

    dopodichè, a prescindere da come la pensiamo e a prescindere dai nostri gusti personali, prego chiunque di non tirare fuori curriculum dell’artista tirati fuori dai blog che parlano di lei. questo non è un tribunale dell’inquisizione e noi non mettiamo all’indice nessuno, nè le opere nè tantomeno chi le scrive. io in generale amo leggere chiunque e qualunque cosa. perciò ragioniamo di questa cosa tentando di fare emergere qual è la nostra idea di cultura e il suo ruolo attivo in questo momento della storia.

    come ho già detto quando e se anna vorrà fare un intervento in questo blog è più che benvenuta.

    ps: preghiamo i simpatizzanti di Esc di non lasciare commenti “anonimi” che ci insultano così come farebbero i mafiosi. Qui si parla di tutto. L’omertà non è un nostro strumento di comunicazione. Vi lasciamo ai vostri codici “d’onore”, noi continuiamo a discutere e a confrontarci.

  25. feminoska says

    “… per cercare di capire le verità degli altri, anche le peggiori, e fronteggiarle di conseguenza da una prospettiva più profonda” non è necessario, a mio avviso, scrivere un ‘poema’ che nei fatti diventa uno dei tanti, troppi elementi che oggi, in generale e in maniera sempre più pervasiva, sdoganano una certa idea di fascismo, rendendolo pensabile, accettabile, quando non affascinante.
    Per cercare di capire quelle che più che “verità” chiamerei le ‘costruzioni politiche funzionali all’egemonia e al dominio’ degli “altri” – leggasi “fascisti” – basta, a mio parere, guardare i risultati delle loro azioni di cui purtroppo il passato e il presente italiano sono abbondantemente infarciti.
    In ogni caso il poema in sé non mi è piaciuto per niente… e non mi reputo digiuna da poesia e letteratura.
    Gli artisti non sono e non devono essere invulnerabili, infallibili e intoccabili alla stregua di divinità. Sbagliano, come tutti gli esseri umani. La ‘merda d’artista’ è arte in un determinato contesto, non dimentichiamolo… al di fuori del particolare contesto la merda rimane merda (checché d’artista…) ..e mi pare che ultimamente questa consapevolezza nel campo artistico si sia un pò persa, a favore dell’idea artista= demiurgo onnipotente troppo avanti per essere compreso….

  26. Elena says

    Il monologo in questione vuole condannare il fascismo e i danni che ha fatto nella testa di tante donne.
    L’autrice non è fascista.
    Stimo da molto tempo questo blog, non cascatemi su queste cose, per piacere!

  27. francesca genti says

    serena, scrivi che quello che fai è ciò che conta, un pensiero che condivido totalmente. Per questo motivo mi stupisco davvero che diate della sdoganatrice del fascismo a Lamberti-Bocconi. Stai mettendo il suo lavoro trentennale al servizio di un tuo discorso che non c’entra niente con lei, un’operazione davvero superficiale e anche offensiva nei confronti dell’artista.
    Canto di una ragazza fascista può anche farti schifo, ci mancherebbe, ma prima devi leggerlo, non sparare slogan solo su un titolo ho un pezzo di performance visto, magari anche con disattenzione, su youtube. Quindi, seguendo il tuo ragionamento, un poeta radicalmente antifascista come Nanna Balestrini quando scrive I Furiosi che si struttura come un poema epico sugli ultrà, sta incitando la violenza negli stadi? O Patricia Highsmith quando inventa un personaggio criminale come Ripley, sdogana l’omicidio? Non riuscite a capire che l’ingenuità dogmatica con cui affrontate in questa caso la poesia di Lambert-Bocconi non rende un buon servizio a niente di niente. Non al femminismo, non alla sinistra, non alla comprensione a cui anche l’arte partecipa scavando e approfondendo con i suoi strumenti…

  28. Lupa says

    “Anna è forte e coraggiosa, non ha paura di toccare gli aspetti più rimossi della nostra realtà”… ah e il neofascismo sarebbe un aspetto rimosso della nostra realtà? ma smettiamo di arrampicarci sugli specchi e provare empatia per tutto ciò che passa, cagate e crimini inclusi… Sono d’accordo con Serena… ci si potrà giustificare quanto si vuole ma quest’opera sempra uno di quei poemetti che si leggevano sul diario di terza media… con l’aggravante che si cade, come sempre si fa in italia(altro che rimuovere), nella pazzia di scusare il neofascismo perchè in esso si delineano sentimenti umani e dolori (pansa docet)…

  29. stefania says

    @serena giustamente ti definisci scrittrice dilettante, Anna Lamberti invece è un’artista, cosa ben diversa.
    Questo poemetto è una chicca e bisogna sapere cogliere la non identità tra uno scrittore e la sua opera, non è difficile, basta non avere il cervello chiuso da censure soltanto ideologiche; qui il livello (non di tutte per fortuna) è simile a quello degli spettatori agli spettacoli dei pupi che poi aspettano fuori ‘il cattivo’ per picchiarlo, come quella claudia che vomita o quella lupa che ce l’ha coi ‘callugnatori’ d’arte

  30. Serena says

    @lambertibocconi, francesca.
    “comunista” non può essere un’etichetta per facilitarti la vita. E’ quello che fai ciò che conta.
    Ho ascoltato solo il monologo, e, ripeto, non mi è piaciuto affatto, perchè ammanta di romanticismo qualcosa che andrebbe studiato e raccontato ad un livello molto più critico, infatti secondo me lo stile migliore è la satira, e non, assolutamente, il drammone.
    Dici che racconti quello che c’è nella testa dei neofascisti. Quindi, scusa, ti fai mediatrice del loro pensiero, che è fascista.
    Se avessi voluto raccontare quello che c’è nella loro testa leggendolo in chiave critica, come ogni artista che vuole raccontare la realtà dovrebbe fare, non avresti usato la soluzione drammatico-romanticoide, mi pare chiaro.
    E sì, pare chiaro anche perchè ESC ti ha invitata. In questo Paese, e in particolare a Roma, dove vivo, non importa ciò che l’artista dice, importa che è tale, che si definisce tale, che si comporta da artista – quello che è veramente, importa poco.
    Ultimamente, a partire dai centri sociali territoriali sino ad arrivare ai teatri nazionali, qualsiasi cosa che faccia pubblicità ad una certa parte politica è ben accetta. Ed anche i centri sociali prendono le cantonate, non solo, molto spesso accecati dall’abbaglio della “cultura” e soprattutto per difetto di autoreferenzialità, accolgono chiunque abbia scritto/dipinto/fotografato, l’imporante è, per loro, che dentro ci siano parole grosse o evocative o nostalgiche.

  31. francesca genti says

    ciao ragazze,

    ma l’avete letto il testo? o è il titolo a urtarvi? Anna Lamberti-Bocconi è una grande poetessa. Tra l’altro, anche se non credo c’entri in una discussione sulla sua poetica, è sempre stata comunista. E si è sempre interessata di tutto, della realtà e del suo fluire storico. In questa sua opera canta tre storie tristi e maledette che hanno a che fare con il fascismo in tre momenti storici diversi. Dove è lo scandalo? Alcune delle vostre reazioni mi sembrano ottuse. L’avete letto il suo romanzo Rumeni? Lì si interessa di storie sempre tristi e maledette di ragazzi e ragazze immigrati. Anna è forte e coraggiosa, non ha paura di toccare gli aspetti più rimossi della nostra realtà. Qual è il problema? Non vi siete chieste perché è l’ESC a invitarla e non, appunto, Casa Poiund? Un saluto a tutte.

  32. lambertibocconi says

    Ragazze, soprattutto l’ultima che è intervenuta: prima di scrivere e dialogare con voi, cosa che mi va di fare e che faremo (non in questo momento perché non posso) va assolutamente chiarito l’equivoco che io sia fascista. Ci sarebbe da ridere! 😀

  33. Serena says

    Scusate, mi correggo. Bisogna sapere, per recitare, le regole della dizione, ma si può, con coscienza, non usarle, per far passare un certo messaggio (tipo recitare in dialetto milanese per poter evocare un certo tipo di ambiente, e via dicendo…).

  34. Serena says

    La poesia, e il fatto che un certo tipo di poesia piaccia, è un fattore preoccupante.
    Quel poemetto a me non piace, e soprattutto il fatto che sia recitato in milanese, ma non perché bisogna recitare per forza di cose conoscendo le regole della dizione, anzi, è che, da ex-milanese, credo che abbia senso recitare o in dialetto milanese, oppure con una corretta dizione. Quell’accento, unito al contesto in cui si trovava, mi sembrava un raduno fascista. Inoltre, le immagini che evocava erano di una totale mancanza d’empatia, ché solo un certo pubblico avrebbe potuto immedesimarsi nel personaggio, invece, secondo me, tutti, nell’arte, devono potersi immedesimare nei personaggi che uno scrive, sia che piacciono o no. Io l’ho sentita distante, perchè quella cultura che l’autrice racconta non solo non mi appartiene, ma è all’origine di un’idea di morte che ucciderà la cultura stessa.

  35. ma Esc sa chi invita? says

    andate a leggere http://anonym.to/?http://fascinazione.blogspot.com/2010/10/quella-ragazza-fascista-daltri-tempi.html
    Per me, con tutto il rispetto, una persona può scrivere tutte le poesie che vuole, anche declamare Sade, ma il problema è che siamo proprio su due versanti opposti.
    ha curato un libro per le edizioni barbarossa di murelli, ed era amica del cuore di omar vecchio (celebrato su un noto forum di destra http://anonym.to/?http://www.vivamafarka.com/forum/index.php?topic=78881.0;wap2) che scriveva sul giornale di destra Orion.
    tutto sommato la poesia mi sembra la parte meno preoccupante di questa prospettiva della vita.

  36. Lupa says

    http://www.youtube.com/watch?v=tFo7p4OUdFc

    Ma su questo non si può neppure discutere!
    perchè non promuovere anche il libro di casa pound? l’intimita dei fascisti fa arte no??

  37. Serena says

    Da lettrice da sempre e scrittrice dilettante, se avessi dovuto mettere in scena qualcosa, di certo non ci avrei messo quello, avrei scelto un soggetto diverso. Viviamo in Italia, un paese di destra, cattolico e ultraconservatore, non vedo perchè dover dar man forte a certi poteri già forti di sé.

  38. fikasicula says

    mah, come ho scritto poetessa e narratori possono raccontare le storie che vogliono. l’arte non si processa e su questo non c’è alcun dubbio.

    personalmente però ho una visione abbastanza netta quando si parla di arte.
    in nome dell’arte si sdoganano sessismi in quantità, lo vediamo ogni giorno con le pessime immagini che utilizzano corpi femminili di ogni tipo.
    in nome dell’arte si sdogana qualunque cosa e sia chiaro che ciascuno rende nell’arte ciò che vuole rappresentare.
    l’arte è fatta da uomini e donne, non è una categoria a se stante e non riesco a pensare all’arte sganciata dal contesto in cui vive e si esprime. come scrive roberta è una questione di responsabilità.

    voglio dire: mi sarebbe piaciuto leggere un bel canto della giovane ragazza ammazzata in una delle stragi fasciste invece che cogliere l’essenza del dilemma di una fanciulla che tra un amore e l’uso di un’arma si poneva domande sul senso della vita. questione di gusti.

    questo io avrei voluto vedere in quel centro sociale.

    la cultura orienta. la cultura educa. altrimenti hitler non avrebbe speso tanto in un ministero guidato da goebbels. e dipende dunque in che direzione si intende orientare. qui il problema perciò non è tanto l’artista che merita tutto il rispetto che le è dovuto. qui si tratta di capire che tipo di messaggio traggo io dalla programmazione di una serata di questo tipo.

    ps: quando io scrivo un racconto che definisce il carattere di un personaggio negativo in qualche modo dovrò svelare la complessità di quel personaggio ma sarà chiaro che è un criminale. se invece racconto di un assassino senza chiarire che tale è e rimane allora voglio semplicemente dare una chiave di lettura diversa di alcuni eventi. pensate a quanto per voi sarebbe bello leggere una storia in cui si racconta la romanticità della vita di uno che ammazza moglie e figli. il libro “un giorno perfetto” narra di un assassino e svela perfino le sue debolezze, ma non ne celebra le gesta.

  39. audiola says

    volevo aggingere
    @fikasicula, ricorda Pasolini: molti uomini di destra si sono appropriati del suo pensiero e motli uomini di sinistra lo hanno del tutto frainteso.
    @claudia, la tua reazione è sproporzionata, vomita per altro non certo per questo poemetto. mi dispiace dirti Claudia che dovresti allenare di più il tuo senso critico ed affinare il tuo senso estetico.
    grazie e saluti

  40. Arianna says

    Ciao.
    Questa, almeno a mio modesto parere (ma non solo il mio, vi assicuro) è poesia ed Anna è una poetessa di rara autenticità e potenza.
    L’ho sentita all’ESC (eh sì, sono recidivi) ad Ottobre all’interno di una rassegna poetica al femminile e li ringrazierò sempre, non solo per aver conosciuto lei, ma per le tante scritture che ho scoperto: tutte vere, tutte femmine, tutte diverse.
    E’ proprio vero che in questa modernità liquida ogni cosa si perde e si confonde.
    E’ la sua vita, il suo sentire, non l’apologia del fascismo.
    E’ rabbia, emarginazione e disgusto.
    E’ bellezza.
    E a me sembra, e questo credo ci/v’interessi tanto, il conflitto di una giovane fanciulla fascista fra l’essere “maschia” e l’essere donna.
    Vi metto qualche link utile per conoscere meglio l’autrice qui sotto
    http://www.youtube.com/watch?v=tFo7p4OUdFc

    http://www.youtube.com/watch?v=fQ0dTmM8OME&NR=1

    http://www.cirsde.unito.it/NEWS/Attivit__esterne/Seminari-e/Aprile_2011/Torino_16-17_aprile_.pdf

    Ciao!

  41. audiola says

    Scusate, e mi riferisco al commento di fikasicula in particolare non trascurando quello di ro, ma in arte ( letteratura poesia pittura scultura cinema ) non si fa altro che indagare nell’animo di psicopatici, maniaci ossessivi, paranoici, serial killer, mafiosi, perversi sessuali, pedofili, violentatori, mitomani eccetera , e qui vi preoccupate di discutere sull’opportunità di indagare nell’animo di una ragazza fascista? state confondendo scelte politiche con urgenze di espressione artistica. Sempre che psicopatici, maniaci ossessivi, mitomani eccetera vedi sopra siano tutti di sinistra ! Insomma, ragazze, valutiamo un’opera d’arte per quel che è, e cerchiamo di valutarla con intelligenza che pare sia una qualità prettamente femminile. ok?

  42. fikasicula says

    ciao Anna 🙂

    Se la tua intendeva essere una lettura critica di quello che sta nella testa dei fascisti i simpatizzanti di casapound che ti recensiscono non devono averlo capito.
    personalmente non posso dare una valutazione sull’opera perchè non la conosco ma la compagna ha girato qui una nota che gira nelle mailing list di movimento.

    non so cosa vuoi dire con “se ce la cantiamo e suoniamo sempre fra di noi, forse vomiteremo un po’ meno – forse! – ma di certo non si cresce per niente” ma in generale questo blog preferisce cantarla con chi ci è molto affine. il fascismo lo indaghiamo da un punto di vista sociologico per combatterlo, non per necessità di coglierne gli aspetti intimi.

    nulla di male a voler indagare l’umanità attraverso varie chiavi di lettura stilistiche o artistiche. una poetessa o un narratore può scrivere ciò che vuole raccontando di personaggi che più preferisce. ma credo che qui si volesse mettere in evidenza la questione circa la opportunità di indagare l’animo di una fanciulla fascista in una narrazione romantica e tutto ciò in via dei volsci e dentro un centro sociale.

    in ogni caso se credi in qualche modo di essere stata fraintesa o vuoi più spazio per una replica che possa avere uguale visibilità scrivici pure e noi saremo molto felici di ospitare un tuo intervento.

    Purchè non parli di fasciste, per favore :)))

    Grazie ancora
    ciao

  43. ro says

    scusa anna niente di personale, ma la verità dipende dalla parte della barricata in cui si decide di stare. Tutti posso avere buoni sentimenti e sono convinta che anche hitler amasse la sua donna, i suoi cani, la sua famiglia. ma dopo di questo, io direi e a noi e che ce ne importa?
    in questo momento storico, come sempre, esistono delle responsabilità anche rispetto a ciò che narriamo come lo narriamo da chi lo narriamo questo.
    la neutralità non esiste, la vita è dentro un campo di battaglia. e non è vomitare è amore con passione la propria partigianeria.
    cordialmente
    roberta

  44. lambertibocconi says

    Ragazze, sono Anna Lamberti-Bocconi, l’autrice. Ho messo in scena quello che c’è nella testa dei neofascisti. E non sono e non possono essere cose belle. Penso che valga sempre la pena di tirare il naso fuori dal proprio ghetto e guardare più in là, per cercare di capire le verità degli altri, anche le peggiori, e fronteggiarle di conseguenza da una prospettiva più profonda. Certo, se ce la cantiamo e suoniamo sempre fra di noi, forse vomiteremo un po’ meno – forse! – ma di certo non si cresce per niente. La visceralità non è mai andata molto lontano. Se volete dare un’occhiata al mio blog, magari ci conosceremo meglio. Sono anche su facebook. Ciao.

  45. claudia says

    Esc è dei disobbedienti romani…non so di preciso di quale area…

  46. Lady Losca says

    ESC non è assolutamente di casapound, anzi!!!! Marò che pezza…

  47. fasst says

    >Ma il centro sociale è di casa pound?

    che io sappia, no.

  48. claudia says

    mi dispiace ma non ce la faccio, sono arrivata a “io maschia” e poi sono andata a vomitare….è brutta in sè e non solo per quello che sbandiera, fa schifo al di là del ragionevole, ho speso trenta secondi della mia vita e sono troppi, la vita è breve.
    Ma il centro sociale è di casa pound?

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  1. endecasillabi bocconiani « Roberto R. Corsi linked to this post on Aprile 21, 2011

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