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Storie di un padre NON separato – #1

[Foto da Riotclitshave]

di Lorenzo Gasparrini

Oggi è stata una giornata dura.

Mi sono alzato alle sei e mezzo per preparare la colazione a tutti, come sempre. Il primo ad arrivare è Ivan, che ancora con gli occhi chiusi e la vocetta sonnolenta si accoccola sul divano e, al mio buongiorno e bacino, commenta con: “Voglio un panino con la nutella”. Appena alzato ha fame, come papà.

Allora: orzo per me, orzo per Nicoletta, panino (subito) per Ivan, panino (per scuola) a Ivan, biberon latte e biscotti per Andrea. A proposito, ancora dorme? “Pappààààà”, ecco, appunto. “Uàua”, sì, ecco il lattuccio. Vieni anche tu sul divano, telegiornale, sport e oroscopo per tutti.

Alle sette sveglio Nicoletta. “Amore, stamattina piove. Equipaggiamento da guerra, sul motorino”. “Uffa”…

Magico tourbillon al bagno dove in quattro, perfettamente sincronizzati, ci svestiamo-laviamo-rivestiamo. Un’occhiata allo zaino di Ivan, e suonano i nonni per portarli uno al nido e l’altro in prima elementare. Bacini bacini, saluti e via. Sgancio la mia bicicletta, e il motorino a Nicoletta, così non si sporca e fa prima al lavoro.

Il lavoro va da solo, la testa è altrove, è già a stasera, quando vedremo le maestre di Ivan. Un po’ di scherzi su Facebook, un po’ di cose serie, in pausa pranzo scrivo sui miei blog, e continuo la sfida “pranza con un euro”. Si risparmia sullo stipendio e sulla panza.

Telefonata all’amore mio tanto per non scordarci che ci amiamo. Che non è che uno se lo dimentica, ma se ce lo diciamo è meglio. Meno male che al lavoro ho delle colleghe eccezionali. Non ti fanno mai mancare l’appoggio e il tempo per una chiacchiera non lavorativa. Conta moltissimo un ambiente così, ti fa sentire meno solo.

Alle sei riprendo la bici e via a scuola a sentire che ha combinato Ivan.

A scuola aspetto Nicoletta, che arriva trafelata e in ansia. Purtroppo il nostro campione sta digerendo lentamente il tempo pieno. Non ha problemi a fare i compiti, ma si annoia e non sopporta sedia e banco per tutte quelle ore. E non va punito, va incoraggiato; e non va messo in ansia, o rifiuterà la scuola. E non devi fargli vedere quanto ti piace che sia “ribelle”, perché sennò farà anche peggio e si perderà il bello della scuola.

Nuovi compiti per noi genitori. Forza, che le belve ci aspettano. Torniamo, come quando “eravamo fidanzati”, in due sul motorino, e si scherza e si gioca, finalmente, per cinque minuti in pace, nel traffico.

A casa, portati dai nonni, ci aspettano Ivan e Andrea, affamati di baci e di altro.
La cena per loro davanti a un gioco televisivo fesso che tu non guarderesti mai ma che a loro due fa ridere da matti; e allora metti a posto le tue sovrastrutture e la tua cultura, e fai entrare dentro le loro risate. Pipì, pigiamino e via a giocare finché non arriva il sonno, mentre io e Nicoletta ci prepariamo da mangiare e finalmente parliamo della giornata passata e di quella di domani.

Ivan si addormenterà sulle costruzioni, o con un libro in mano, chissà dove: si fa cogliere dal sonno così, dove capita. Andrea invece starà sul divano con la mamma e il fido biberon di latte e biscotti. Li portiamo a letto, li sistemiamo, ci spartiamo le faccende di casa, poi io e Nicoletta ci vediamo un film, lo sport, oppure giochiamo al computer finché non crolliamo.

Oggi è stata una giornata dura, per tutti.

Ma mi piace così.

—>>>Questo è il primo di una serie di, speriamo, innumerevoli post, in cui alcuni fratelli che già partecipano attivamente alla vita della nostra community online, occupano uno spazio di diritto su Femminismo a Sud, blog collettivo di femministe e disertori. Riferimenti web per Lorenzo: Questo uomo no; Maschile plurale.

Posted in Anti-Fem/Machism, Disertori, Personale/Politico.


17 Responses

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  1. Agata says

    Bellissimo post.

  2. Cosmic says

    anche nella mia famiglia funziona più o meno così. abbiamo un solo figlio x il momento e non abbiamo i nonni vicino. ma ci dividiamo in modo equo, nei limiti delle possibilità di ognuno, gli impegni in casa e in famiglia. questa dovrebbe essere la norma, se si lavora in due. e non mi sarei sposata e non avrei messo al mondo un figlio con mio marito se non avessi avuto la certezza che mi avrebbe aiutato. la vita è difficile ma è anche bellissima così. si fanno sacrifici e ci si sente sempre stanchissimi, ma è bello sapere che li facciamo in due.

  3. Andrea Vincenzini says

    Sono rimasto piacevolmente colpito dal racconto di Lorenzo. Credo che sia assolutamente un bene il fatto che certi uomini e padri come lui comincino a raccontare le loro storie. E come veniva detto in un commento precedente la sua descrizione non è certo quella della famiglia del Mulino Bianco, è la storia di una famiglia che deve scontrarsi con i ritmi e le difficoltà imposte dal mondo di oggi.
    Penso che sia proprio da persone come Lorenzo che si debba ripartire per costruire una famiglia e una società più equa.

  4. lorella says

    anche a me è piaciuto. Da una parte comprendo chi dice “ma noi lo facciamo da una vita” ma se gli uomini come Lorenzo decidono di raccontarci la loro giornata , forse altri capiranno che è normale, che dividersi i compiti non vuol dire fare “bau” ma rispettare chi ci è accanto e, aggiungo, farsi rispettare dai figli che eccome se lo comprendono!

  5. fikasicula says

    @fede, proprio per la chiarezza con cui ci si parla qui ti ho risposto 🙂
    ogni critica è assolutamente benvenuta, ma questo è anche il posto dei disertori altrimenti non avremmo iniziato una categoria a parte della quale nessuno a parte i maschilisti fino ad ora si è mai lamentato. se non hai letto i post che i compagni hanno messo lì fatti un giro: http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/category/disertori/

    lo troverai moooolto interessante. e poi questo è un blog in cui anche gli uomini da sempre possono dire quello che vogliono, su di noi, su se stessi, su quello che gli pare. tutti meno che, come immagino sai, quelli che vengono qui a insultare la nostra intelligenza.

    ps: per la manifestazione bisogna seguire le evoluzioni nella mailing list perchè le sorelle stanno chiacchierando e non riesco a sintetizzare qui.

    ciao

  6. fede says

    Mi piace molto questo blog.
    Non è solo una pagina con delle cose scritte.
    E’ un pò un punto di riferimento, un posto dove noi donne ci capiamo veramente, parliamo la stessa lingua.
    Quando ho letto quel racconto nn so, ho provato un pò di fastidio.
    Volevo esprimerlo a voi proprio per la tranquillità con cui mi sento di poter parlare di me e di altre.
    Non credo ci siano scalette di rispettare ci mancherebbe altro.
    E certo che conosco uomini che nn uccidono le donne…e meno male.
    Solo che non mi sentivo di elogiarlo, tutto qui 🙂
    E non credo neanche che abbia scritto quel racconto per avere approvazione e che, essendo un uomo che ragiona, avrebbe capito il perchè.
    E secondo me l’ha capito. 🙂

    Aggiungo una richiesta.
    Ci sono novità sulla manifestazione chiamata dalle donne del sud?

    un bacio e grazie per tutto

  7. fikasicula says

    @fede

    non capisco il senso del tuo commento.
    i dialoghi sul pene ti sono sembrati fuori posto? ti sono mai sembrati fuori posto i nostri racconti di satira? ti sono sembrati fuori posto i racconti di altra mascolinità?
    che su femminismo a sud ci sia una scaletta da rispettare me lo stai dicendo tu per la prima volta perchè a me questa cosa non era nota. e dire che questo posto lo frequento da po’ 🙂
    ma se non è chiaro te lo spiego. proprio perchè ci sono così tanti fatti di femminicidio, dei quali in effetti parliamo, io ringrazio Lorenzo per il fatto di partecipare alla vita di questo blog parlando, a partire da se’, come è sempre difficile fare, di un modo diverso di essere “uomo”.
    si può esserlo senza ammazzare una donna o incatenare negli stanzini i figli, no?
    anzi, raccontaci tu di uomini che non uccidono le donne perchè sono sicura che ne conoscerai tanti 🙂

  8. fede says

    fikasicula io non volevo denigrarlo.
    ci mancherebbe altro.
    ma trovando questa mail mi sono sentita invasa scusa se te lo dico.
    dopo giorni di discussioni sul femminicidio non ho ben capito il senso di questo racconto.
    rispetto e condivido la sua felicità e il suo impegno ma qua in mezzo pubblicare questa lettera mi è sembrato un pò fuori posto…tutto qui :))

  9. Lorenzo Gasparrini says

    Due parole, tanto per chiarire.
    @Nadia: scriverò anche di quando litigo con Nicoletta. Non sono finto, sono solo un uomo. Basta aspettare.
    @Franca e Fede: lo so, lo so. Io scrivo per gli uomini, non per le donne. Semplicemente perché sono un uomo, e non una donna.
    @Michela, Chiara, Natla, Nadia: grazie. Quando qualcuno dice cose del genere a Nicoletta, lei dice “Sì, è vero, l’ho addestrato bene”. E io: “Bau!”. 😀

  10. fikasicula says

    fanciulle, ma sarete prevenute?
    non l’ha mica chiesta. sta raccontando il suo modo di viversi la sua vita. descrive la sua normalità e non c’è scritto da nessuna parte che si sente niente più che una persona che è felice della vita che vive. e a noi piace così. e per fortuna che uomini come lui hanno voglia di raccontarsi e di costituire un modello positivo per altre persone. un po’ meno di supponenza dalle donne non sarebbe male. no?

  11. franca says

    Bah…non ha fatto che quello che noi facciamo da secoli.
    Dobbiamo dargli una medaglia?

  12. nadia says

    …..è l’uomo che tutte le donne vorebbero avere. Ma quando litigano che succee?…perchè dalla descrizione nmi sembra di vedere la famiglia del mulino bianco. Ma se litigano per cosa??? e come risolvomno i loro problemi??? conoscono i difetti uni degli altri? li sopportano e quanto??? ….infine ma non per importanza tutto questo esiste fino a che esiste AMORE E RISPETTO RECIPROCO….

  13. fede says

    Con tutto il rispetto e ci fossero più uomini come lui….ci mancherebbe
    ma fa quello che ogni donna fa da una vita e che tutti danno per scontato.

    :)))

  14. Natla says

    Ecco lo sapevo… E’ così che ti fregano!!
    Quando ne trovi uno così lo adori talmente che non vuoi più fargli fare un tubo.
    E lui dopo un po’ si adatta 😛
    P.S. scherzo, eh? mi son venuti i lacrimoni…:)

  15. fikasicula says

    @chiara

    per fortuna noi ne conosciamo tanti così. solo che hanno troppo da fare a vivere, contrariamente all’eccessivo tempo disponibile che hanno altro genere di esseri sedicenti maschi.

  16. chiara says

    Questo è un UOMO
    quasi mi vien da piangere
    ti ammiro

  17. michela says

    m’hai fatto venire voglia di latte e biscotti,e non è carino visto che sono intollerante al latte! 😀
    un bacino a Ivan e Andrea e un grazie a tutti gli uomini che hanno voglia di esserci e di amare.