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I dolori del giovane padre separato

http://femminismo-a-sud.noblogs.org/files/2010/09/59698_1509494268745_1576015105_31249326_7705591_n.jpg

Di padri separati si parla dappertutto. Però certi padri separati proprio non tollerano che qualcun@ parli di qualcos’altro. Se non sei d’accordo con loro ti becchi insulti, intimidazioni, diffamazioni, clonazioni di pagine facebook e blog, forme varie di molestie online che noi abbiamo il dispiacere di documentare.

Stasera a Presa Diretta, programma condotto da Riccardo Iacona, si è parlato una volta tanto di donne senza diritti [clicca QUI per rivedere la puntata], donne povere, senza lavoro, costrette a restare a casa quando fanno un figlio, costrette a sorbirsi una organizzazione del welfare che non facilita la vita a nessuno, compresi i loro compagni (NON separati). Si è paragonato il nostro welfare sessista, anacronistico, votato al regresso a quello della Norvegia dove le donne, ma anche gli uomini, i padri (NON separati) vivono meglio. Si è parlato di donne vittime di violenza degli ex. Hanno intervistato una donna in gambissima alla quale l’ex aveva staccato un braccio con un colpo di fucile. Si è parlato del fatto che l’italia è ultima in Europa per applicazione delle direttive europee in fatto di soluzione al gender gap, altissimo. Sono stati pronunciati dati concreti, cifre, statistiche che dimostrano quanto delle donne in italia venga considerato solo il corpo in termini sessuali e riproduttivi. Di questo comunque riparleremo in altro post, sottolineando che ci è dispiaciuto che si è parlato esclusivamente di donne e madri etero/sposate come se le donne accoppiate, single o lesbiche senza figli non avessero diritto ad eguali garanzie, perchè quello che ci preme dire è che nulla della puntata di Presa Diretta ci sembra essere stata contro la paternità. Anzi. Sono stati intervistati tanti padri contenti di stare con i propri figli. Contenti di usare il congedo parentale che il governo li obbliga a prendere. Contenti di aiutare le proprie compagne che sono in difficoltà se hanno necessità di tornare al lavoro. Un quadro complessivo dove la divisione dei ruoli di cura è paritaria e dove le madri, così come i padri, giustamente rivendicano attenzione da parte dello Stato, asili, copertura dei congedi, tutte cose che in italia non esistono.

Non si capisce davvero cosa possa aver dato fastidio di questa puntata a certi padri separati a parte il fatto che non si è parlato di “separati” ma si è parlato di una prospettiva di ripartizione dei ruoli nella famiglia e nella società che favorisce l’autonomia delle donne e valorizza il bisogno dei padri di prendere contatto con i propri figli.

Quale offesa dunque? Dove sta il problema?

Il problema sta nel fatto che nella prospettiva dei padri separati riconoscere maggiori diritti alle donne discriminate sarebbe come toglierli a loro.

La loro logica è di destra, catto-fascista, leghista, mors tua vita mea, negazionista delle violenze contro le donne, schierata in favore di uomini che con parole e fatti mostrano di odiare le donne, dunque è una logica miope. Perchè giusto la Norvegia dimostra come concedere diritti alle donne discriminate diventa motore per l’economia e motivo di incremento della natalità. Favorire l’autonomia delle donne nel lavoro significa anche aiutarle a non essere più dipendenti dagli uomini, dunque dai genitori e, nel caso di una separazione, dai loro ex mariti.

Dovremmo dunque essere tutti d’accordo. Invece no. Ci sono padri separati che sbraitano e che chiedono privilegi per se’ e totale discriminazione per le donne delle quali si teme piuttosto l’autonomia, che si preferisce tenere in condizione di ricatto e controllo e che non si capisce altrimenti come dovrebbero sopravvivere.

Ci sono padri separati che considerano le donne soltanto uteri utili a sgravare la prole che loro vorranno sottrarre. Sono uomini completamente immersi in quella logica patriarcale, maschilista, catto-fascista che vuole sottrarre alle donne ogni genere di opportunità. Ogni diritto di esistenza.

Non inventiamo niente e vi mostriamo un esempio (ne abbiamo documentati molti altri su altre fonti online) di questo modo di pensare. E’ un estratto delle scorribande serali del solito animatore antifemminista di facebook.

Abbiamo sintetizzato i commenti che in ogni caso “esortavano” Iacona ad occuparsi di padri separati e lo “illuminavano” circa la opportunità di dare lavoro SOLO ai padri separati perchè così potrebbero fare fronte ai mantenimenti da dare alle ex.

Posto che è da cafoni introdurre il proprio pensiero con le su-scritte parole, posto che è da dimostrare che gli ex mariti realmente concedano mantenimento alle ex, giacchè per ciò che sappiamo il mantenimento è un obbligo per i figli e la maggior parte delle volte i padri non scuciono neppure un euro salvo poi lamentarsi che i figli li vedano come estranei… posto tutto ciò, chiediamo: ma se davvero l’obiettivo dei padri separati è quello di scrollarsi di dosso la dipendenza economica favorita dalla cattiva organizzazione del welfare e dalla discriminazione che le donne soffrono nel lavoro, non sarebbe più logico che i padri separati chiedessero pari opportunità per le donne nella vita e nel lavoro? Se la donna lavora è autonoma e questi santi uomini non avrebbero più alcun motivo per piangere miseria ottenendo il monopolio del business degli affidi e appartamenti mantenuti a spese delle pubbliche amministrazioni. No?

L’altro illuminante intervento del signor eros odioledonne, è diretto contro le donne dell’idv toscana.

Sono quelle che hanno lanciato sostanzialmente la petizione del “Mai affido ai genitori violenti“. Sono quelle che stanno ascoltando le madri disperate che vengono estromesse dalla vita dei figli a colpi di perizie della presunta sindrome (Pas) che non esiste. Sindrome rigettata da chiunque in ambito scientifico internazionale e in ambito giuridico laddove la faccenda è stata già ampiamente sperimentata (canada, stati uniti, spagna) e che viene periziata perfino a distanza, senza vedere la bambina/bambino, cosa che in alcuni paesi viene denunciata come calunnia, già lo fanno in spagna (lo fanno anche negli stati uniti, con tanto di richiesta di risarcimento,  i bambini oramai diventati adulti che grazie ad una perizia irresponsabile sono stati affidati a padri abusanti), per perizia basata su una sindrome inesistente e perdipiù basata su un pregiudizio privo di riscontro oggettivo.

Sono quelle che concordano circa la battaglia che stanno facendo in lazio dove un senatore, un uomo, ha deciso di occuparsi concretamente di quelle sentenze del tribunale dei minori che favoriscono la sottrazione dei bambini alla madre destinati poi alle case famiglia solo perchè i bambini non vogliono stare con i padri.

Questa è una estremizzazione delle diffamazioni, illazioni e degli insulti che in ogni caso taluni padri separati sottoscrivono e pubblicano contro le donne dell’idv toscana alle quali ovviamente rivolgiamo la più totale solidarietà.

Da notare il fatto che gli insulti non vengono diretti al senatore che pure è il protagonista della azione politica che provoca l’indignazione dell’antifemminista. Vengono diretti comunque contro le donne che pubblicano il comunicato. Da notare anche la signorilità di questo signore che finge casualità (stavo facendo una ricerca…LoL), si dichiara elettore offeso (le minacce di sottrazione di voti da chi voti dubitiamo ne abbia dati all’idv è comunque ripetuta anche in forme più “serie” su altre pagine… LoL again) e poi si autodenuncia mentre dichiara di aver partecipato agli atti di squadrismo che hanno portato alla clonazione di un fake e hanno favorito la chiusura della vera pagina facebook della campagna di Paolo Concia “Riconosci la violenza”.

QUI potete ovviamente prendere visione di altri esempi di miracolosa volgarità, di istigazione alla violenza contro le donne e di apologia di femminicidio scritti e sottoscritti dallo stesso profilo facebook.

Ve ne facciamo rileggere giusto uno che riguarda Stefania Cantatore dell’Udi di Napoli, la quale ha scritto una lettera ai padri separati davvero conciliante, mai fuori tono, nella quale rilevava il diritto di ciascuno di lottare per le cause in cui si crede e il diritto di chi non condivide quelle cause di non ricevere messaggi, mail, altre comunicazioni di tipo intimidatorio, minaccioso, offensivo. Dal modo in cui il signor Eros ha accolto la lettera ci sembra di capire che non l’abbia molto gradita.

Resta da comunicare a Eros qualche passaggio delle ultime decisioni diffuse da alcuni gruppi con i quali egli solidarizza che forse gli sono sfuggite.

Alla necessità di fare un distinguo tra padri separati che usano toni civili ed altri che si servono dell’argomento per istigare odio contro le donne, insultare, diffamare, minacciare, intimidire, alcuni interventi sul forum maschile rispondono dicendo che ciascuno per se’ e dio per tutti. Nel senso che ciascuno si assume la responsabilità di quello che fa e che la squadra è compatta, si muove insieme, fintanto che qualcuno inciampa. In quel caso resta indietro. Capito Eros? E’ affar tuo!

La cosa, se non fosse sufficientemente chiara viene ulteriormente chiarita in un passaggio in cui si precisa il nuovo corso dei sostenitori della causa dei padri separati che potrebbe essere sintetizzata così. Dato che i grandi parlano con maggiore garbo e profitto, prendono le distanze e la manovalanza della diffusione in web può congedarsi dalla trincea.

Se per Eros non fosse ancora chiaro gli sottoponiamo un altro screenshot che precisa peraltro che qualcuno ha ordinato la cessazione del fuoco su facebook.

Capisci Eros? Qualcuno ha ordinato il “ritiro delle truppe associative”. Prendi un po’ di riposo perchè ti vediamo davvero parecchio affaticato.

A proposito: complimenti per la tua conoscenza della lingua italiana. Il messaggio di insulto contro le donne dell’idv toscana è veramente un capolavoro di analfabetismo.

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Se volete approfondire qui e qui. Giusto per avere una idea delle bugie falsabusiste che alcuni diffondono a proposito delle femministe, dei centri antiviolenza, dei dati reali sulla violenza sulle donne, delle statistiche su molte cose…

Posted in FaceAss, Fem/Activism, Misoginie, Muro del Riso, Omicidi sociali, Pensatoio.


7 Responses

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  1. alfagamma says

    a quanto pare il poveraccio ha solo la terza media.

    http://www.chatta.it/community/intuaidumeda/profilo.aspx

    Attento Eros che ti teniamo sott’occhio!

    😉

  2. marco says

    se questo eros prendesse la terza media,io l’affido dei figli potrei anche anche considerarlo possibile.
    tanto quando ci riuscirà credo che non sarà più nemmeno in grado di mangiare senza la fleb, figurati picchiare qualcuno.
    E comunque i figli saranno pensionati(sempre che per allora il concetto di pensione esista ancora)

  3. Mary says

    La puntata è stata bellissima. Molto agghiacciante la condizione femminile in italia. Essere donna in italia equivale a non avere diritti di lavoratrice, nè diritti civili e nè diritti di madre.
    Mi soprende tantissimo vedere i padri separati che si accaniscono x i diritti di padre se mai hanno partecipato ad una reale paternità durante il matrimonio. Ho visto come si comportano i padri norvegesi. Si prendono cura dei figli non ritenendolo una cosa prettamente femminile. In italia gli stessi padri che considerano la cura dei figli una cosa femminile, vorrebbero rivendicare la paternità dopo il matrimonio..Ma non è un controsenso? Che senso ha?

    Come mi stupisce la condizione vergognosa di noi donne. Donne vessate che contano solo come uteri o corpi sensuali.
    Mi stupsice anche il fatto che una trasmissione come presa diretta sia stata attaccata in modo becero e censorio, L’UNICA TRASMISSIONE CHE PARLA DI DONNE DELLA REALTà IN MODO DIGNITOSO. Dai soliti utenti che sicuramente ci vorranno vedere nude e sculettanti. E’ triste a livelli di emergenza se non solo non abbiamo diritti ma non è permesso nemmeno di denunciare questa condizione riservata alle donne.
    E’ triste essere donne in italia, non dico una sciocchezza se siamo quasi alla pari dei paesi islamici.

  4. meli says

    Ragazz* firmate e condividete questa petizione contro le esercitazioni militari a scuola: http://www.firmiamo.it/aboliamo-i-corsi-militari-a-scuola-no-ai-piccoli-balilla- ciao

  5. Leila says

    Dal programma mi aspettavo una visione più ampia. Le donne non hanno tutte trent’anni nel pieno impegno lavorativo e in età riproduttiva (che sembrano le uniche condizioni per venir relativamente considerate). I figli non sono solo quei bei cuccioletti in culla o ai giardinetti, questi crescono…
    Bene o male, il programma si è occupato di queste condizioni e allora come mai nessuno è andato a chiedere un resoconto al Dipartimento delle Pari Opportunità? (forse questi non hanno voluto rilasciare interviste?). Riguardo al “sostegno alle madri che lavorano e all’occupazione femminile che sono, secondo la Ministra, una priorità del governo, che lo dimostra investendo 40 milioni di euro nelle baby sitter di condominio, dette tagesmutter, nell’implementazione dei servizi per la prima infanzia, nel telelavoro, nel reinserimento delle donne dopo il congedo per maternità”.??? Certo se poi l’unica fonte “ufficiale” intervistata ha detto che tutto si risolve dando il carico ai nonni… (nonni… nonnE)… Fa nulla, che poi abbiano fatto vedere solo quanto ai padri piace accudire i figli. Un cambio di pannolino, un biberon e su con il marsupio in giro… infondo c’è sempre sole (anche in Norvegia) e questi bimbi non fanno mai capricci (e noi invece che a volte ci innervosiamo…) “complimenti”!!!

  6. Luisa says

    Stamattina il Resto del Carlino consegna la prima pagina a Tiberio Timperi (penso: è per le donne, un belloccio tenebreuz sofferente, con l’intelligenza a optional). Sotto la frase : nel nome dei padri (penso: ma questa dove l’ho già sentita?) L’articolo è in linea con la solita disinformazione del giornale, nel livello di qualità giornalistica non ci annega nemmeno un pidocchio e il tutto si gioca su un’intervista bineuronale (uno del giornalista?! e l’atro di Timperi). Fin qui niente di nuovo, senonchè leggendo I dolori del giovane padre separato capisco il perchè della prima pagina.
    Rimango perplessa perchè la trasmissione di Jacona di ieri faceva vedere il paradiso nordico (un po’ come negli anni sessanta faceva una certa commedia all’italiana riguardo la disponibilità delle donne) in maniera acritica, così come se una luce fosse scesa sul parlamento norvegese e lo avesse guidato verso le più pari opportunità del mondo.
    Non mi sembrava proprio che fosse necessaria la reazione di coloro che le donne hanno reso erroneamente padri ( ripeto se potete non diteglielo, non sposateli, non gli fate riconoscere i figli che proprio non potete fare a meno di fare)
    Il fatto che là la colonizzazione cattolica sia arrivata dopo, che la densità di popolazione sia più bassa e che i rapporti uomo donna (per quanto riguarda l’emancipazione) siano costantemente nel mirino delle femministe non viene detto. Che bello, che bello che i papà si tengono i bambini soprattuttto se sono sereni, pagati e tutti gli fanno un monumento.
    Acriticamente viene detto che la media dei bambini è di due per famiglia, che le donne fanno volentieri dei figli e che il felice connubio delle donne ai vertici unito alla loro volontà riproduttiva farà lievitare il pil e ci sarà più benessere ( pensare che quendo ero ragazza il più grande pericolo mondiale era che la terra appesantita da troppi umani avrebbe smesso di orbitare e sarebbe precipitata. Niente paura è da trent’anni che non si parla più di controllo delle nascite, più gente hanno da sfruttare e meglio è).
    Poi si arriva in Italia: solita lamentela della poca presenza femminile in generale nel posto di lavoro e soprattutto dove si comanda e si è ben pagata. E finalmente si ritorna alla normalità italiana: non più una parola sui padri italiani (se non che sono disoccupati e come fanno a tenere la casa e a mantenere la famiglia, che nel frattempo manda avanti lei). Nessun parallelo con la Norvegia che dimostri che in questo paese gli uomini sono meno “controllati” ( non posso dire peggiori perchè poi quando la maschilità si esprime, solita violenza sulle donne – e via un braccio – e incapacità ad affrontare la realtà – suicidio) e da noi donne, e dallo stato. Le leggi poche e mal fatte e ancora peggio osservate vengono di nuovo chieste per permettere alle madri di conciliare i tempi vita e lavoro, non si dice che forse oltre alla favola del principe conduttore azzurro (dal colore degli occhi di Timperi) contribuisce il ricatto economico a farci sposare accompagnare convivere e cercare di assicurare un’altra entrata al bambino pregando che sia un lavoratore almeno e che non abbia vizi dispendiosi o penalmente rilevanti. Di congedo parentale maschile niente , la legge c’è anche da noi credo anche se non so in che termini. Insomma una trasmissione di quelle megliocheniente che raramente le fanno, dove categoricamente non vengono intervistate femministe.
    Luisa Vicinelli

  7. V.H. says

    No, no, quando mai! Il povero sgomento admin della famosa pagina-bufala (col rispetto assoluto per le bufale, trovandoci in tema campestre) ha capito male! Non si stanno defilando: si stanno DEPILANDO tutti! Hanno avuto un invito al gran ballo d’inaugurazione dell’Anno del Misogino 2010-2011 e qualcuno ha detto loro che si farà un po’ di chupa dance tra uomini maschi. Non hanno avvertito Eros perché tanto quello si depila tutti i giorni!