Skip to content


Nuovo manifesto femminista (1.0)

In Italia la situazione per le donne peggiora ogni giorno di più. Le donne pagano duramente e più di tutti la crisi economica, vengono trattate da psicofarmaci sociali di “operai” produttivi e utili all’arricchimento di pochi, subiscono una campagna mediatica misogina e sessista che ne criminalizza le aspirazioni e le rivendicazioni. I corpi delle donne vengono usati per intrattenere il pubblico maschile e/o per soddisfare le richieste di continuità della specie. Non c’è scelta.

Le donne in italia non hanno diritto ad una libera sessualità. Trovano ancora forte opposizione alla contraccezione, ad una educazione di genere e ad una educazione sessuale che formino le giovani generazioni. Trovano ostruzionismi e obiezione alla contraccezione d’emergenza, all’interruzione di gravidanza e alla ru486. Le donne in italia subiscono la legge sulla procreazione medicalmente assistita più arretrata d’europa.

La violenza sulle donne sta raggiungendo numeri impossibili da ignorare. Centinaia di donne morte ogni anno per mano di mariti, fidanzati, conviventi, padri, familiari, conoscenti, ex. Centinaia di donne violentate, molestate, perseguitate, sottoposte ad ogni genere di violenza fisica e/o psicologica.

Le donne che diventano madri vengono oppresse con la prospettiva di leggi che ne mutileranno per sempre l’esistenza. Si parla di Tso (trattamento sanitario obbligatorio) post-parto, addirittura qualcuno auspica l’elettroshock. Le madri sono poverissime, non hanno risorse, sempre più restano dipendenti da mariti e familiari.

In caso di separazioni vengono oppresse da leggi che stanno riformulando il diritto di famiglia consegnando di fatto agli ex mariti le chiavi della loro vita. Nei procedimenti di affido è oramai sempre più frequente il riferimento alla Pas, una malattia “inventata” (come affermano tanti psichiatri in molti stati europei e americani) per discriminare le donne.

In italia le donne non sono libere di scegliere altra via se non la famiglia, intesa in senso etero e con funzione riproduttiva.

La lesbofobia, accanto alla omofobia e alla transfobia, diventa sempre più visibile e si manifesta in modo sempre più violento.

Le donne straniere che vivono in italia sono l’unico mezzo che le donne benestanti italiane usano per sollevarsi dagli obblighi di cura. Quando le straniere non adempiono a questo dovere vengono rinchiuse nei Cie e rimpatriate.

Noi vogliamo, rivendichiamo:

Pari opportunità nel lavoro, nello studio. Accesso al reddito minimo garantito. Pensioni reali. No precarietà. No disoccupazione. Asili nido. Diritto alla casa.

Libera sessualità. Come la vogliamo, con chi vogliamo, consensualmente. Corsi di educazione di genere e di educazione sessuale nelle scuole. Contraccezione sempre disponibile. Aborto libero e gratuito. PMA adeguata alle normative europee più progredite e rispettose della salute delle donne. Sanità laica.

Leggi a tutela delle vittime di violenza maschile (donne e bambini). Nessuna attenuante. Campagna culturale che educhi ad una comunicazione non sessista, non discriminatoria e non offensiva nei confronti delle donne. Campagna culturale che educhi alla non violenza contro le donne. Totale assistenza alle donne vittime di violenza. Accesso a reddito, lavoro, casa, per favorire l’allontanamento delle donne sottoposte a violenza domestica dal luogo in cui vive il loro carnefice. Risarcimento per le vittime di violenza. Assistenza legale gratuita.

Mai affido dei figli a uomini che hanno commesso atti violenti contro donne e bambini. Nessuna psichiatrizzazione delle madri, delle donne e dei bambini. Totale adesione alle ragioni delle vittime (donne e bambini) e non a quelle dei loro carnefici (mariti violenti e pedofili).

Leggi contro l’omofobia e la transfobia. No alla criminalizzazione e
alla patologizzazione delle scelte che riguardano il proprio corpo, la
propria sessualità e il proprio genere. A tutela delle unioni di fatto.
Campagna culturale contro ogni tipo di discriminazione omofobica e
transfobica.

No Cie. Le donne straniere vittime della tratta devono contare sull’asilo politico. Abolizione dei provvedimenti che sanzionano la
prostituzione di strada. Le donne straniere vittime di violenza maschile devono essere assistite e aiutate esattamente come le italiane. Nessuna colonizzazione culturale alla vita delle donne straniere.

—>>>Integrate, emendate, proponete modifiche, fate girare, aderite, sottoscrivete.

Posted in Fem/Activism, Iniziative, Scritti critici.


23 Responses

Stay in touch with the conversation, subscribe to the RSS feed for comments on this post.

  1. m. says

    mirella ma certo che non si è fermata 🙂
    da cosa lo deduci?
    dal fatto ce non ci sono altri commenti?
    proponici i tuoi emendamemnti e la discussione continua eccome. non appena avremo raccolto gli interventi faremo una versione 1.1 del manifesto 🙂

  2. Mirella Izzo says

    Mio dio…. che è successo? Non sono gradita? Perché si è fermata la discussione?
    Se è “colpa” mia.. oh… mi tolgo subito dalle scatole…
    Prima di presentare emendamenti precisi volevo capire se c’era disponibilità ad allargare a qualche tema in chiave transfemminista.
    Se è solo un caso… Sorry per questo post
    Mirella Izzo

  3. Mirella Izzo says

    Molto bella l’idea di un nuovo Manifesto Femminista.
    In questo momento non ho emendamenti precisi che mi vengono in mente ma alcune tematiche che potrebbero essere incluse e incluse, se non sbaglio, non sono.
    Penso alle persone intersessuate che vengono chirurgicamente assegnate ad un sesso o all’altro, arbitrariamente perché in età infantile. Interventi che dovrebbero invece essere vietati.
    Penso ad una sottosezione dedicata al transfemminismo (eventualmente anche al translesbismo) che sicuramente parlerebbe del neo “maschilismo femminile” culturalmente imposto ad un femminismo di seconda generazione (escludente le persone trans). Quel femminismo riuscì a far entrare le donne nel mondo del lavoro MA lì si fermò… E una donna -inserirta in un’economia maschilista (competitiva, non inclusiva.. anzi “esclusiva”, separante totalmente ratio da emotio, ecc.) – se vuol sopravvivere deve imparare da diventare più maschilista degli uomini. Ci sono donne che sono rimaste devastate da decenni di “business women” in totale negazione delle proprie emozioni, del proprio cervello non scisso tra emisferi), altre che si dichiarano le prime nemiche del femminismo. Anche a loro dovremmo sapere parlare.
    Penso alle relazioni tra donne nate tali e donne transgender e alla guerra che è stata indotta da una campagna mediatica folle, durante il caso Marrazzo, delle prime contro le seconde come “concorrenti sleali” (la slealtà sarebbe l’eventuale pene?). Concorrenti per cosa? Per il maschio/premio? Purtroppo articoli di questo genere sono stati scritti anche da giornaliste considerate femministe e cadute nella trappola che da sempre usa chi è al potere: “divid e impera”.
    Se una cosa bella potrebbe portare il transfemmnismo al femminismo (cosa che già accade nel mondo ciivile) è la conoscenza “intima” (seppur non cercata) della psicologia maschilista e dei suoi punti forti e punti deboli.
    Per quanto io creda che esistano uomini che stanno facendo la loro battaglia difficile di demaschilizzazione (specie i trans FtM, ma non solo), per terminare, mi piace citare un’anonima scritta su un muro del vecchio Movimento Italiano Transessuali (anni ’60) che diceva: “Gli uomini sono tutti stronzi. Io posso dirlo perché sono stata uno di loro”.
    Forse ho confuso un po’ le acque… Mi piacerebbe però un brian/soulstorming su alcune tematiche che necessitano analisi e comunicazione ancor prima di un elenco (pur sacrosanto) di istanze.
    IMHO
    Mirella Izzo
    presidente Crisalide PanGender
    Transfemminista, translesbica

  4. Nadia says

    Grazie!

  5. A.G. M. says

    condivido. Grazie

  6. dany says

    credo sia assurdo dover lottare ancora x cose che ormai dovrebbero essere risolte da tempo!
    si fanno tante campagne contro la violenza sulle donne,contro la loro condizione di disagio psicologico,sociale e fisico ma il numero delle vittime aumenta sempre di più!per poterne venire a capo credo siano necessarie leggi severissime e servono fatti nn parole!su una cosa nn sono d’accordo l’aborto libero e gratuito,xkè credo sia giusto ma solo in determinate situazioni!x il resto sottoscrivo!

  7. meli says

    mmm… secondo me bisognerebbe specificare cosa si intende per “Corsi di educazione di genere”…

  8. meli says

    bravissime!

    ottima idea quella di fare educazione sessuale nelle scuole (possibilmente non esclusivamente eterosessista :S io ho scoperto cos’è un dental dam solo da pochissimo -.-)

    strepitosa poi quella dei corsi di economia domestica nelle scuole…! bisognerebbe prendere esempio dal giappone… loro la studiano dalle elementari alle medie superiori…
    http://it.wikipedia.org/…/Istruzione_in_Giappone

    un bacio 🙂

  9. m. says

    grazie! 🙂

  10. sara says

    BELLISSIMO!
    sto facendo girare!

  11. i_kiki says

    brave! sottoscrivo!!

  12. S. says

    Cos’è il PMA?

  13. slavina says

    mi sembra fantastico.

    spammo abbestia 🙂

  14. viviana says

    hai ragione… ecco dove io le inserirei:
    – Libera sessualità. Come la vogliamo, con chi vogliamo, consensualmente. Corsi di educazione di genere e di educazione sessuale nelle scuole. Leggi che stabiliscano un tetto massimo di obiettori all’interno dei reparti IVG. Contraccezione sempre disponibile. Aborto libero e gratuito. PMA adeguata alle normative europee più progredite e rispettose della salute delle donne. Sanità laica.

    – Leggi a tutela delle vittime di violenza maschile (donne e bambini). Nessuna attenuante. Campagna culturale che educhi ad una comunicazione non sessista, non discriminatoria e non offensiva nei confronti delle donne. Campagna culturale che educhi alla non violenza contro le donne. Totale assistenza alle donne vittime di violenza. Leggi che finanzino i centri antiviolenza e tutti i servizi che sono indispensabili per la tutela delle vittime di violenza maschile. Accesso a reddito, lavoro, casa, per favorire l’allontanamento delle donne sottoposte a violenza domestica dal luogo in cui vive il loro carnefice. Risarcimento per le vittime di violenza. Assistenza legale gratuita.

    – Leggi contro l’omofobia e la transfobia. No alla criminalizzazione e alla patologizzazione delle scelte che riguardano il proprio corpo, la propria sessualità e il proprio genere. A tutela delle unioni di fatto e di tutte le forme di famiglia non “tradizionale”. Campagna culturale contro ogni tipo di discriminazione omofobica e transfobica

    – No Cie. Le donne straniere vittime della tratta, che scappano da guerre, che sono perseguitate per motivi politico-culturali devono contare sull’asilo politico. Abolizione dei provvedimenti che sanzionano la prostituzione di strada. Le donne straniere vittime di violenza maschile devono essere assistite e aiutate esattamente come le italiane. Nessuna colonizzazione culturale alla vita delle donne straniere.

    per la questione dei corsi di economia domestica, hai ragione… non ci avevo pensato ^^

  15. Alessandro says

    Io aggiungerei, oltre che “Sanità laica” anche “pubblica”. ^^

    Bravissime, comunque!

  16. m. says

    @viviana:
    Dammi frasi che posso inserire coerentemente nel testo e dimmi dove inserirle.
    a proposito dei corsi di economia domestica e della suddivisione dei compiti si immaginava fosse una cosa inclusa nei corsi di educazione di genere, no?

  17. viviana says

    Aderisco, sottoscrivo e aggiungo:
    – le donne straniere vittime della tratta, che scappano da guerre, che sono perseguitate per motivi politico o culturali (tipo se sono lesbiche o semplicemente donne libere che non hanno intenzione di sottostare a delle leggi) devono avere l’asilo politico.
    – Finanziamento dei centri antiviolenza e di tutti i servizi che sono indispensabili per la tutela delle vittime di violenza maschile.
    – Corsi di economia domestica rivolti sia a bambini che bambine per insegnare loro a dividersi i compiti equamente nell’ambito della casa.
    – Leggi che tutelino tutti i tipi di famiglia, non solo quella eterosessuale.
    – Leggi che indichino un tetto massimo di obiettori all’interno dei reparti IVG (più non obiettori, meno obiettori)

    bacioni

  18. m. says

    @lafra: fatto! 🙂

    @anna: sarebbe fantastico ci aiutassi a condividere informazioni online su come si fa un vero corso di educazione sessuale nelle scuole.

  19. anna segre says

    Sottoscrivo ogni punto del manifesto e mi offro volontaria per fare educazione sessuale nelle scuole di Roma (già fatto, ho tutto, lucidi e varie utili all’uopo).
    Sempre grazie di esistere,
    anna segre

  20. Lafra says

    Sottoscrivo!
    Nel penultimo punto modificherei così: “leggi contro l’omofobia e la transfobia. No alla criminalizzazione e alla patologizzazione delle scelte che riguardano il proprio corpo, la propria sessualità e il proprio genere. A tutela delle unioni di fatto. Campagna culturale contro ogni tipo di discriminazione omofobica e transfobica”

    besos

  21. m. says

    @luna: fatto! 🙂

    @Leti: suggerisci una frase da aggiungere. il concetto di cui tu parli non è escluso. qui si parla di casi precisi.

  22. Luna says

    Ragazze vi adoro! Sottoscrivo e aggiungerei l’ abolizione immediata delle ordinanze comunali che sanzionano la prostituzione di strada (e che sono ovviamente legate ai Cie). Baci

  23. Leti says

    firmo. Anche se è triste che nel 2010 sia necessario ricordare che non esistono esseri umani di serie A o di serie B. Non dico solo per la questione di genere maschile-femminile, ma anche per le scelte di sessualità non etero, per il concetto di “straniero=colpevole”.

    Ah, proporrei di cambiare la parte sull’affido dei bambini in caso di separazione. Non solo non affidarli a persone che hanno commesso violenza, ma cercare di fare leggi che davvero permettano un equilibrio tra i diritti e i doveri dei due genitori e tutelino il diritto di rifarsi una vita.